mercoledì 6 gennaio 2010

Miss Potter

There's something delicious about writing those first few words of a story. You can never quite tell where they will take you. Mine took me here, where I belong.(Beatrix Potter)

Di film biografici su scrittori inglesi e su come la vita inesorabilmente imita l’arte ce ne sono a bizzeffe , ma non tutti sono deliziosi e affascinanti quanto “Miss Potter”,una pellicola della quale ahimè temo di non poter parlare senza essere disgutosamente di parte , facendo essa parte della mia top-ten personale di film preferiti di tutti i tempi . Nell’inghilterra del 1903 , in un’epoca ostile per una donna di personalità indipendente , la trentaduenne Beatrix Potter riuscì a fare pubblicare i suoi racconti per bambini contro il parere della famiglia , diventando una scrittrice ricca e famosa ; il supporto e l’amicizia del suo editore Norman Warne si trasformarono lentamente in un amore dolce e delicato e se solo il destino non si fosse intromesso , a quest’ora staremmo discutendo di un inevitabile quanto meraviglioso lieto fine (che comunque alla fine arriverà se pur in diversa forma) . è impossibile non comprendere perchè il cuore della scrittrice appartenesse così intensamente a quei monti e a quei boschi quasi fantastici , simbolo della conquistà di una libertà da sempre cercata , e come al contrario lei non riuscisse ad “andare d’accordo con la città”. Renee Zellweger ci regala un’incredibile performance , nonostante il suo volto e la sua mimica siano ormai fisicamente segnati dall’esperienza “Bridget Jones” ;Ewan McGregor è perfetto nel ruolo di Mr Warne , con una somiglianza straordinaria con l’originale , ed è oltretutto un piacere sentire la sua bellissima voce cantare , nella versione in lingua , sulle note del carillon “when you taught me how to dance” dalla dolcissima musica di Rachel Portman . Emily Watson nei panni di Millie Warne , sorella mascolina di Norman , si conferma ancora una volta assolutamente in parte così come i genitori di Beatrix , i veterani delle fiction in costume Barbara Flynn e Bill Paterson .Questa biografia romanzata forse farà storcere il naso ai più cinici per il velo di zucchero che la avvolge , forse non approfondirà in maniera dettagliata la battaglia ambientale della scrittrice , concentrandosi fondamentalmente sulla sfera emotiva di quest’ultima , ma la cosa non mi riguarda affatto : è un film di incantevoli paesaggi e profondi sentimenti , che racconta la vita di una donna forte e determinata di sensibilità unica , e dotata di magnifica immaginazione , che cercava la felicità contro un destino avverso e un periodo storico ostile: e per me è bellissimo .
Nell’universo creato dal regista Chris Noonan (che già sin da “Babe” era maestro nella creazione di magiche realtà dove l’universo animale prende vita) sospeso fra verità e immaginazione , Peter Coniglio e Jemima Anatra non sono solo illustrazioni , ma prendono vita e si staccano dal foglio seguendo le emozioni e i sentimenti dell’autrice : eccitati e gioiosi per la pubblicazione del primo libro , saltellanti e impazienti prima della festa di natale , alla guida di una zucca per la Beatrix bambina che guarda fuori dalla finestra i genitori andare al ballo , spaventati e in fuga dalla Beatrix distrutta dal dolore per la morte del suo amato . Gli splendidi paesaggi del Lake District invece sono assolutamente reali anche se sembrerebbero anch’essi , nella loro bellezza surreale quasi frutto della nostra immaginazione :




1 commento:

  1. Quanto ho amato questo film e questa interpretazione!!!! Ne parlo anche io nel mio blog. L'ho trovato stupendo.

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