"Never Surrender, never give up The Fight."
Mogli, figlie, madri, lavoratrici, casalinghe: sempre dietro a un'etichetta, un ruolo da interpretare nel migliore dei modi possibili, di epoca in epoca e di progresso in progresso, nella triste consapevolezza che il peso della scelta non sarà mai lieve: perchè alla donna verrà sempre chiesto di scegliere, di frammentare il proprio tempo di fronte a un bivio pronto a testarne costantemente volontà e ambizione, di provare ad avere tutto inghiottendo il boccone amaro del sacrificio o restare ben piantata su un unico e pur ripido sentiero, di pesare il peso trascorso lontano dal marito e dai figli con un lavoro degno di essere chiamato tale o dedicarsi interamente a una carriera che la veda concorrere con opportunità pari per mansioni e retribuzione a quelle di un qualsiasi uomo, di avere 2, 3, 10 figli o di non averne affatto senza doversi giustificare sul cosa significhi o non significhi essere donna; se nulla ha potuto e mai potrà la Storia contro lo strazio della scelta e le sue conseguenze, è piuttosto il diritto stesso di scegliere, la libertà di essere padrone della propria esistenza come esseri umani e non in qualità di fattrici provette o figurini ubbidienti, di essere amate e non mercificate da doti cospicue o misere fortune, ad essere la conquista più sacra e preziosa alla quale ogni donna possa aspirare.
Vecchio di neanche un secolo per la maggior parte dei paesi occidentali e ancora un'utopia per tantissime, troppe donne nel mondo, il suffragio universale è solo uno dei tanti successi strappati con le unghie e con i denti ad una piramide sociale retta da secoli e secoli di compiacente cecità e polvere, ma ingombrante quanto basta per scoperchiare il vaso di Pandora di un Femminismo per cui oggi sembra più facile riempirsi la bocca su internet piuttosto che cercare di comprendere e agire; per tornare alle origini e raccontare la lotta delle donne per la conquista del diritto di voto nell'Inghilterra del primo 900', la regista Sarah Gavron ha scelto col suo Suffragette la via della sorellanza senza quartiere, affiancando la sceneggiatura di Abi Morgan (per nulla nuova ai ritratti di donne inaffondabili dopo la serie tv The Hour, The Invisible Woman e The Iron Lady)a un team di Attrici di primo ordine pronte a incarnare volti di ogni estrazione, pronte a minare i binari delle loro tranquille esistenze in nome di un obiettivo divenuto troppo importante per poter essere messo a tacere.