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martedì 11 agosto 2015

Florence



Ti giri e rigiri nel letto, il ventilatore puntato fisso su di te e le lenzuola nervosamente stropicciate, gettando ogni tanto lo sguardo fuori dalla finestra con la speranza che al rumore della ventola che gira possa sostituirsi quello della pioggia, scrosciante e arrabbiata per lavare i vetri cotti dal sole: è un agosto caldo, di quelli in cui ti delizi dell'azzurro del cielo ma poi maledici di aver dimenticato a casa il cappello, nelle lunghe camminate che ti lasciano sbirciare la città semiintorpidita dall'indolenza della stagione.

Così, con le giornate che si susseguivano tutte uguali e le cicale impegnate a sgolarsi giorno e notte per un pubblico ingrato, agosto mi ha spinta a cercare rifugio fra i libri lasciando un altro agosto a farmi compagnia, torrido anch'esso ma per ragioni che vanno ben oltre l'insofferenza alla calura estiva: pubblicato i primi di luglio da Baldini & Castoldi e fresco fresco di stampa, Florence di Stefania Auci inizia il suo cammino un'estate di 101 anni fa, l'Europa pronta a capovolgersi in seguito a una dichiarazione di Guerra attesa e temuta, in una Firenze che emerge dalla foto in bianco e nero sulla copertina con colori caldi e vividi e l'irrequietezza di una Nazione intera sulla spalle: in Francia si scavano le trincee e si fugge dalle campagne mentre in balia del dibattito fra interventisti e neutralisti l'Italia si chiede ancora se prendere posizione e partecipare al Conflitto, l'evento storico senza precedenti che le permetterebbe di completare la propria Unità (Trento e Trieste erano ancora in mano austriaca) e cercare nuove opportunità di ricchezza e prestigio.
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