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giovedì 30 dicembre 2010

The chronicles of Narnia : the voyage of the Dawn Treader





" Lucy : Aslan?
Aslan : What did you do, child?
Lucy : I do not know , but it was awful .
Aslan : You have chosen yourself, Lucy.
Lucy : I did none of that , I wanted just as nice as Susan.Nothing more.
Aslan : You wished yourself away , and so much more .. your brothers and sisters would Narnia do not even know if you were not around . You have as first discovered remember?
Lucy : I'm sorry.
Aslan : You doubt your own value , do not walk away for who you are . "

Le feste natalizie generano strane creature sul grande schermo : regalandoci un breve se pur fondamentale periodo di evasione prima che l'anno vecchio si chiuda alle nostre spalle e tutto ricominci freneticamente da capo , sono un' occasione unica per una o più visioni cinematografiche da godersi con maggior piacere , scatenando di contro al botteghino una guerra che specialmente in Italia assume strane proporzioni ; fra i tanti spettatori partecipanti , molti preferiscono svuotare la testa con un bel cinepattone più o meno ridanciano , mentre altri che non vogliano affidare i figli alla maschera per potersi vedere in santa pace Christian De Sica o semplicemente per proprio gusto scelgono di partire alla volta di luoghi fuori dal tempo dove nessuno possa trovarli insieme a buoni sentimenti e rassicuranti conclusioni : se appartenete alla seconda categoria " Le cronache di Narnia - il viaggio del veliero " è sicuramente il vostro film delle feste .

martedì 1 dicembre 2009

Dorian Gray


“Vi assicuro che il piacere è molto diverso dalla felicità” (Dorian Gray)

“Quando i critici dissentono fra loro , l’artista è d’accordo con sè stesso .” Sarebbe entusiasta allora Oscar Wilde , perchè intorno a una pellicola che trae ispirazione dal suo più controverso e discusso lavoro in rete e non solo si è scatenato un vero e proprio caso diplomatico : rigidi cultori dell’opera si scontrano contro apprezzatori dell’attualizzazione , alcuni contestano il tradimento delle caratteristiche somatiche del protagonista da biondo raffinato trasformato in affascinante moretto , altri avrebbero ucciso l’immaginaria figlia di lord Wotton , altri ancora non l’hanno affatto sgradita . Avendo visto il film il 27 novembre scorso nel suo primo giorno di programmazione dopo averlo atteso ansiosamente per mesi e mesi , adesso mi aggiungo anch’io a dire la mia , partendo da una premessa che già farà infuriare alcuni : appartengo al partito di quelli ai quali il film è piaciuto . Non senza qualche stecca per carità , perchè di stonature ce ne sono e parecchie , ma checchè ne diciate sono determinata ad ogni costo a SALVARE questo film dai critici spietati .

lunedì 26 ottobre 2009

Easy virtue


Mrs. Whittaker: “Smile, Marion. ”
Marion Whittaker: “I don’t feel like smiling”.
Mr. Whittaker: “You’re English dear, fake it. ”

Frizzante e pungente….i termini a mio parere più appropriati per descrivere questa gustosa pellicola : un film del quale onestamente mi ero completamente dimenticata e forse passato un po’ inosservato rispetto ad altri giganteggianti titoli usciti lo scorso anno , ora so , a gran torto . Easy virtue (perchè questi benedetti traduttori sentono l’esigenza di dovere tradurre sempre con un titolo comprensibile nella nostra lingua anche a costo di non essere attinenti quando l’originale ha un fascino intraducibile !) è una commedia deliziosa che mette in scena con perfetta teatralità – non per niente è proprio dal teatro che viene lo script – i vizi quasi caricaturali della antica e polverosa società britannica , arrivata a un punto di dissolvenza per lasciare spazio al brio di una nuova era . La tipica freddezza british e i suoi stereotipi prendono vita nella calma insopportabile della matriarca Kristin Scott Thomas , nella cattiveria pettegola della due sorelle , in un maggiordomo complice e spettatore di drammi inesistenti , in eventi mondani e di beneficenza assolutamente snervanti e nello stesso John , erede e fresco sposo , perennemente annoiato e troppo occupato a giocare a tennis ; nemmeno lui , nato e cresciuto nella grande magione dei Witthaker , si rende davvero conto della freschezza e della bellezza della novella sposa . Spettatore e deus ex machina di questo teatrino di ipocrisia è il patriarca Colin Firth , di ritorno da una guerra che gli ha fatto aprire gli occhi con violenza su come tutto , di fronte al peso del dolore , si sgretoli e riveli il suo vero volto : i suoi interventi sono pungenti e ironici in perfetto stile british , ma nascondono sempre una verità che nessuno dei personaggi vuole vedere . Fulgido elemento di progresso e rinnovamento è la bella Larita , incarnata alla perfezione da Jessica Biel : personalmente ho sempre trovato i suoi lineamenti troppo moderni e inadatti a sostenere parti in costume , ma stavolta è proprio la sua modernità fisica a renderla perfetta per la parte : lei è il seme del cambiamento , simbolo di una continente nuovo e ansioso di rinnovarsi ; una donna esuberante che respinge le convenzioni e le “schiaccia” letteralmente alterando momenti incredibilmente comici per lo spettatore (fantastica la scena della morte del chiwawa e della caccia alla volpe con la moto) , a linee drammatiche e malinconiche che prendono vita nell’esperienza di un amore passato , provato dal dolore e dalla sofferenza , che più che mai l’ha temprata contro falsità e sorrisi di facciata . Lei è vincitrice indiscussa di una guerra che non valeva la pena di combattere , in un mondo che sta svanendo e che corre disperatamente verso il futuro , nel bellissimo finale apparentemente imprevedibile ma che tutti desideravamo arrivasse a compimento dopo quel fantastico tango… Seguite il mio consiglio : ritrovatevi una sera d ‘ inverno davanti a questo film e vedrete che vi lascierà una dolcezza e una piacevolezza che da tempo non mi capitava di provare per una commedia :brindate con una coppa di spumante frizzante e rilassatevi per un brindisi perfetto.
http://www.recencinema.com/un-matrimonio-allinglese.html
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