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martedì 12 agosto 2014

Becoming Jane, a journey


"My characters will have, after a little bit of trouble, all that they desire"

Alcuni film ti aspettano al varco al momento giusto: non occorre che siano dei capolavori, che il regista sia Stanley Kubrick o François Truffaut, che sia stato adorato dalla critica o benedetto da una pioggia di Oscar, l'importante è che sia lì quando tu hai bisogno di lui, quando ti senti perso e non sai da che parte andare, quando stai passando un brutto periodo e sei in cerca di una luce che ti mostri la via, o magari hai soltanto un disperato bisogno di qualcosa che ti faccia sentire meglio, aprendoti la porta di un mondo sconosciuto.

Per una serie di circostanze l'anno della discordia ad oggi imbattuto per la sottoscritta continua ad essere il 2007: tutti ti dicono di dimenticare la brutta avventura e di smettere di pensare, ma per quanto sia ricco il ventaglio di parole di incoraggiamento che ti possano offrire quella contro le proprie paure è una battaglia che si combatte da soli, in quelle notti in cui non riesci a trovare il coraggio di spegnere la luce prima di addormentarti.

Così, mentre osservavo le lancette dell'orologio ticchettare nell'attesa che il tempo facesse il suo corso, mi sono imbattuta per caso in quella che da brava cinefila ritengo sia stata un'ottima e raccomandabile terapia: no, non si tratta di Quarto Potere, solo di un piccolo film dedicato a Jane Austen e intitolato Becoming Jane, diretto da un Julian Jarrold all'epoca praticamente esordiente sul grande schermo dopo alcune miniserie della BBC.

martedì 16 aprile 2013

Hitchcock



"I'm just a man hiding in the corner, with a camera... watching." 

Il Lincoln di Spielberg e la Marilyn di Simon Curtis ci avevano già tratto in inganno, eppure il meccanismo continua a ripetersi: lavorare sulla biografia di personaggio immortale puntando i riflettori su un evento fondamentale che possa farsi summa della sua personalità sembra all'apparenza un lavoro più semplice rispetto alla trasposizione sullo schermo di un'intera vita, ma il rischio di caricare gli eventi di un peso eccessivo e forzare la mano è sempre dietro l'angolo: scelto da Sasha Gervasi come suo esordio alla regia di un soggetto di finzione dopo una prova documentaristica, Hitchcock prende in prestito il titolo dal suo eponimo protagonista ma abbandona immediatamente la via del biopic tradizionale optando per  un più gustoso backstage sulla lavorazione di Psycho, uno dei suoi capolavori più discussi e amati, ma anche e soprattutto del suo rapporto con la moglie Alma Reville, sodalizio privato e professionale che vede la donna in un ruolo determinante non solo per la carriera e le scelte di Hitch ma anche per la materiale realizzazione dei suoi film; la ricetta è gustosa per qualunque cinefilo ansioso di scoprire dettagli e curiosità inedite su un regista fondamentale e su una delle pietre miliari della storia del cinema, ma perde inevitabilmente di sapore quando lascia terreno alla crisi coniugale e al zoppicante tentativo di filtrare i turbamenti e le ossessioni di una vita attraverso un'unica opera del Maestro.

venerdì 16 dicembre 2011

A reading with Jane


"She began now to comprehend that he was exactly the man who, in disposition and talents, would most suit her. His understanding and temper, though unlike her own, would have answered all her wishes. It was a union that must have been to the advantage of both. By her ease and liveliness, his mind might have been softened, his manners improved, and from his judgment, information and knowledge of the world, she must have received benefit of greater importance. But no such happy marriage could now teach the admiring multitude what connubial felicity really was."

(Pride & Prejudice, Jane Austen)




Happy Birthday Jane!
16 december 1775

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