mercoledì 31 marzo 2010

Vanity Fair


She walks in beauty, like the night/Of cloudless climes and starry skies;/And all that’s best of dark and bright/Meet in her aspect and her eyes:/Thus mellow’d to that tender light/Which heaven to gaudy day denies. (Byron – Vanity fair opening )

A volte il titolo di un film può lasciarci perplessi e sembrarci inadatto al soggetto , ma in questo caso mai titolo è stato più appropriato : ” la fiera della vanità ” è senza ombra di dubbio una pellicola vanitosa in ogni senso n
elle sue pretese narrative e nella possente resa visiva : tratto da un romanzo di William Makepeace Thackeray (col quale il cinema ha già avuto modo di familiarizzare grazie a ” Barry Lyndon ” ) il film segue la scalata alla buona società della bella Becky Sharp ( una raggiante Reese Witherspoon al massimo della forma ) , umile figlia di un pittore in miseria e di una ballerina , che dopo una giovinezza trascorsa in una scuola per signorine come domestica all’ombra dell’agiata amica Amelia Sedley (una giovane Romola Garai qui all’inizio della sua carriera ) , riesce proprio con lei a lasciare l ‘ istituto per lavorare come governante presso la famiglia Crawley ; per la ragazza l’occasione di evitare l’angusta occupazione si presenta immediatamente nel ricco e poco avvenente fratello dell’amica , che viene però presto persuaso dalla malalingua di George Osborne (un Jonathan Rhys - Meyers antipatico al punto giusto ) giovane soldato promesso ad Amelia , a ritirare le proprie attenzioni .

sabato 20 marzo 2010

picnic ad Hanging Rock



“C’è un tempo e un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine.” (Miranda)

Peter Weir è un regista che ha sempre saputo regalarci grandi emozioni , anche se fra i suoi numerosi successi , da ” the Truman S
how” a “Master & Commander”, da “The witness” a “Green card”, certamente il suo più importante gioiello è a ragione considerato ”L’ attimo fuggente “: è un peccato però che pochi ricordino il suo primo grande capolavoro, ”Picnic ad Hanging Rock”, la pellicola che ha finalmente fatto conoscere il suo grande talento fuori dai confini della terra d’Australia.

mercoledì 10 marzo 2010

Creation





” There is grandeur in this view of life, that whilst this planet has gone cycling on according to the fixed law of gravity , from so simple a beginning,endless forms , most beautiful and most wonderful , have been, and are being, evolved . ” (Charles Darwin )
L’opera di Charles Darwin e le sue grandi scoperte oggi per noi rappresentano un sapere scontato , qualcosa che troviamo nei libri di scuola e sulla
quale passiamo facilmente senza spesso comprenderne la portata ; ma la teoria di Darwin fu nel diciannovesimo secolo un autentico uragano , una pericolosa minaccia per l’equilibrio perfetto che ormai da tempo immemorabile si era costruito fra scienza e fede . Un film che raccontasse i grandi eventi di quel periodo era necessario nonchè dovuto , ma la delicatezza dell’argomento ha dissuaso molti dal progetto nel timore di creare dissidi etico religiosi in abbondanza ; solo il regista Jon Amiel ha avuto il coraggio di affrontare l’ingrata questione , raccontandoci una storia che in realtà non ha alcuna intenzione di gridare al mondo la potenza della scoperta descrivendocene i dettagli scientifici e innovativi .”Creation “ è piuttosto la storia triste e amara dell’elaborazione di un lutto da parte dell’intera famiglia Darwin , una perdita ( quella della primogenita Annie ) che i due coniugi affrontano in modo totalmente diverso : Emma Darwin trova conforto assoluto nel suo credo e nella certezza che la figlia si trovi in Paradiso , mentre Charles non riesce ad avere pace , allontanandosi sempre più dalla fede ma finendo contemporamente combattuto dalle conseguenze della sua stessa teoria (quella dell’evoluzione) , che vuole il più forte vincere sul più debole mettendo da parte ogni valore e merito nella vita .

sabato 6 marzo 2010

Avatar


Lo so...lo so...arrivo un po' in ritardo rispetto al resto del globo...colpa del mio continuo procrastinare visto che in realtà ho visto la pellicola di Cameron circa un mese fa , rimandando da allora per un motivo o per un altro di tradurre in parole i miei pensieri . Tutti quelli che mi conoscono sanno che ho sempre manifestato una certa diffidenza verso questo film fondamentalmente per 2 ragioni :1)il mio viscerale odio verso la fantascienza che già dal 1999 ci avrebbe voluto a scoprire nuove civiltà aliene a spasso nello spazio ;2) la diffidenza verso fenomeni troppo ben lanciati e pubblicizzati dal marketing americano , da questo punto di vista impeccabile nella sua opera di "persuasione " . Alla fine , spinta un po' dall'onda di consensi e e in parte dal fatto che ormai eravamo rimasti in due a non avere visto il film insieme ai miei canarini , mi sono armata per andare anch'io su Pandora ; il risultato?Uno spettacolo meraviglioso che mi ha costretta a rimangiarmi subito ogni riserva e perplessità ."Avatar" è un'esperienza unica che ti catapulta con estrema naturalezza , senza lasciarti percepire neanche per un secondo che nulla di ciò che vedi esiste in realtà , in un mondo colorato popolato da creature selvagge e misteriose , e da un popolo , quello Na'vi , che desidera vivere in semplicità e comunione con la natura , una natura pulsante e vivida con la quale condividono un legame di simbiosi assoluta (non è un caso che tutto su pandora , dalla vegetazione agli animali hanno colori e sfumature blu e azzurre ,colore caratteristico dei Na' vi ). In questo idilliaco quadro tanto per cambiare si inseriscono i terrestri , invasori e distruttori di tutto ciò che è bello , che dopo aver prosciugato tutta la linfa vitale della Terra si rivolgono altrove , un popolo che ha perduto da tempo il contatto con la propria corporeità e che per questo è ansioso di entrare in nuove realtà virtuali che possano restituirgli una tale percezione ormai smarrita e lontana .

I see you

Leona Lewis
I see you
(Avatar ost)


Walking through a dream, I see you
My light and darkness breathing hope of new life
Now I live through you and you through me, enchanted
I pray in my heart that this dream never ends

I see me through your eyes
Breathing new life, flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life as a sacrifice
I live through your love

You teach me how to see all thats beautiful
My senses touch your world I never pictured
Now I give my hope to you, I surrender
I pray in my heart that this world never ends

I see me through your eyes
Breathing new life, flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life
I offer my love for you

And my heart was never open
And my spirit never free
To the world that you have shown me
But my eyes could not envision
All the colours of love and of life evermore,
Evermore

I see me through your eyes
Breathing new life, flying high
Your love shines the way into paradise
So I offer my life as a sacrifice
I live through your love
I live through your love

I see you
I see you


giovedì 4 marzo 2010

Barry Lyndon


“Fu durante il regno di Giorgio III che i suddetti personaggi vissero e disputarono ; buoni o cattivi, belli o brutti, ricchi o poveri ora sono tutti uguali.”



Quando si tratta di Stanley Kubrick non si può ignorare che qualunque sia il proprio gusto in materia cinematografica ci si sta confrontando con un autentico mostro sacro , una della personalità più influenti e significative che abbiano mai lavorato alla settima arte ; sarebbe facile catalogare tutti i suoi lavori come capolavori a livello meramente nominale , senza fermarsi a valutare ogni film in modo sincero per quello che è : non merita di certo un simile trattamento” Barry Lyndon “ , pellicola che oltre a godere della fama del suo creatore è davvero un autentico e sfavillante capolavoro , un’eredità da preservare che ha cambiato per sempre il modo di girare e concepire il cinema in costume .
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