giovedì 21 luglio 2011

Harry Potter and the Deathly Hallows: part 2


"Do not pity the dead, Harry. Pity the living and above all, those who live without love."

10 anni possono sembrare un'eternità, finché non ti accorgi che sono volati via in soffio portandosi via gioie,  dolori e memorie di un periodo che sembrava infinito e invece come tutte le cose era destinato a finire. Per me, nel puzzle di ricordi che rimane è impossibile non riservare un piccolo ma importante posto anche alla saga di Harry Potter: perché avevo solo 14 anni quando sono rimasta incantata dal film al punto tale da voler leggere subito il primo libro, perché era assolutamente normale che le gelatine fossero tutti i gusti più uno e le scale amassero cambiare, perché una volta ho pensato di citare una frase di Silente in un tema lasciando il prof d'italiano molto colpito, perché era bello analizzare ogni dettaglio dei romanzi con un'amica che oggi non c'è più, perché ogni volta che qualcuno mi diceva che dovevo mettere i piedi per terra potevo scegliere di ignorarlo e di rifugiarmi in una nuova storia sempre più ricca e straordinaria, mi è impossibile guardare indietro e non trovare Harry sulla mia strada. Adesso, dopo 7 libri e 8 film la storia è davvero finita e la sensazione è quella di aver dovuto dire addio a un caro amico e insieme a lui, a una parte della mia infanzia.

Fra i tanti registi che sono stati parte dell' impresa di portare la lunga avventura scritta da J.K.Rowling sul grande schermo, David Yates dopo lo scempio fatto al quinto e sesto episodio sembrava candidato a restare il peggiore dell'intera serie; un miracolo il cambiamento avvenuto con l'adattamento de "i doni della morte", ultimo e ricchissimo capitolo diviso in due un po' per amore dell'incasso e un po' per amore dei fan: se la parte 1 si era rivelata ottima e suggestiva nonostante i tempi lenti e la mancanza d'azione, complice l'indiscussa magia della carta e una buona sceneggiatura di Steve Kloves la seconda esplode per diventare il film mozzafiato, emozionante e commovente che avevamo tanto atteso.

Tutto ricomincia da dove eravamo rimasti in un crescendo d'azione che stavolta non conosce interruzioni, con Harry, Ron e Hermione pronti a scendere nelle sterminate gallerie della Gringott per recuperare un altro frammento dell'anima del Signore Oscuro e una spettacolare fuga in volo a dorso del drago della camera Blindata di Bellatrix Lestrange: solo una breve tappa prima di tornare  finalmente a Hogwarts, quella scuola piena di colori e meraviglie che ci tanto ci aveva fatto sognare e che adesso non sembra molto diversa da un istituto nazista, schiacciata da una cappa grigia e spenta popolata da dissennatori e sotto stretto controllo dei Mangiamorte.


 Il campo di quidditch in fiamme, il castello avvolto nel suo specchio protettivo azzurro che cade sotto l'assedio per finire in macerie e la voce di Lord Voldemort che concede agli avversari una tregua per raccogliere i loro morti sono coltellate al cuore, ma per quanto la lunga battaglia notturna per la salvezza del mondo magico sia epica e estenuante al punto da far onore a quella del fosso di Helm ne "le due Torri", a darci le emozioni più grandi restano sempre i personaggi, gli stessi che per tutti questi anni credevamo di conoscere e che invece ci sorprendono in ogni modo possibile, giocando fino in fondo la partita e rivendicando il loro posto nella storia nonostante il poco tempo loro destinato.

 Vedere sullo schermo le performance di alcuni fra i migliori attori della scuola britannica è sempre un piacere, a cominciare dall'impeccabile Maggie Smith nei panni di una professoressa McGranitt improvvisamente grintosa e combattiva fino a un divertito Ralph Fiennes, che confermandosi la scelta perfetta per interpretare l'Oscuro Signore riesce a rievocare con occhi di ghiaccio e ghigno malefico il fantasma dello spietato  tenente Amon Göeth di Shindler's list.

L'onore di accompagnarci nella parte più bella e sconvolgente appartiene però ad uno straordinario e mastodontico Alan Rickman: 10 minuti per raccontare la storia del principe mezzosangue sembravano davvero pochi,  eppure la rivelazione di quell'amore non corrisposto segreto e insospettabile, quello che ti rende disperato e devoto fino alla fine come solo un eroe romantico può essere, fa sua la forza visiva superando persino la  pagina scritta; l'immagine dell'integerrimo e rigido Severus che cade in lacrime stringendo fra le braccia il cadavere della sua Lily è qualcosa che ti strazia e ferisce nel profondo, un dolore lacerante che ti resta dentro a lungo e che dopo la visione non mi ha lasciato affatto dormire serena.

Tempo di crescita e cambiamenti era ormai giunto anche per il nostro trio di protagonisti, che dopo aver risolto conflitti interpersonali e avere definito ogni equilibrio(ottime le interpretazioni di Rupert Grint e Emma Watson e stavolta davvero convincente anche Daniel Radcliffe) si trova a combattere contro un'antagonista silenzioso e temibile più di ogni altro: la paura della morte, quella che si respira ad ogni angolo portandosi via senza clamore Fred Weasley, Lupin e Tonks, quella che Harry deve affrontare nella foresta proibita per poter sconfiggere l'Oscuro Signore e che si combatte solo con l'amore, l'amicizia e il coraggio, gli stessi sentimenti  che riescono a dare persino al timido Neville la forza di diventare un combattente con la spada.


Si unisce a scrivere il suo nome nella saga anche il fantastico Alexandre Desplat: dopo John Williams, Patrick Doyle e Nicholas Hooper, il compositore francese chiude il cerchio con una colonna sonora suggestiva e variegata che con il commovente tema di Lily(Lily's Theme) rende palpabile un costante  senso di perdita e mancanza. Ottima la scelta di omaggiare e riportare in vita le tracce storiche del passato, facendosi addirittura da parte nel finale lasciando che sia indimenticabile "leaving Hogwarts" di Williams a salutare il pubblico alla stazione di King's Cross, dove 19 anni dopo la vittoria Harry e i suoi amici si ritrovano per accompagnare i loro figli al binario 9 e 3\4: perché la vita va avanti e ci saranno sempre nuovi giovani maghi a varcare i cancelli della scuola di magia, a scartare le loro cioccorane sull'Hogwarts Express, a cercare di prendere il boccino d'oro per vincere il campionato di Quidditch. 

La sceneggiatura di Steve Kloves forse lascerà perplesso chi non ha letto il libro( la storia personale di Silente e la descrizione del suo lato oscuro avrebbero potuto tranquillamente trovare spazio in una delle lunghe pause della parte uno), forse la distruzione definitiva di Lord Voldemort avrebbe potuto risolversi in modo più spettacolare e meno contenuto e forse il trucco digitale dei 19 anni dopo avrebbe potuto essere più convincente, ma al di là dei difetti ai quali potranno aggrapparsi i più puristi dell'opera letteraria e i profani finiti in sala per caso fortuito o forza maggiore, "Harry Potter e i doni della morte parte 2" è la prova di come un ottimo lavoro di squadra, attento ai dettagli e rispettoso di una lunga eredità di affetto e aspettative, possa chiudere degnamente un'era che davvero non ha precedenti nella storia del cinema.

Rimproverateci di non volere crescere, rimproverateci di non volere lasciare andare via il bambino che è in noi e che spera ancora che Hedwige appaia sulla finestra per lasciargli la sua lettera, ma la verità è che senza quel bambino, sempre pieno di fiducia e speranza verso questo strano mondo e sempre pronto a credere in nuovi sogni anche nei momenti più neri, saremmo solo tanti Voldemort senz'anima. Io lo ringrazio e ringrazio anche  Harry, Ron ed Hermione per aver camminato con me lungo una piccola parte del percorso, con la promessa che quando mi troverò davanti muri troppo alti da scalare, loro saranno sempre lì con me per aiutarmi. 
A presto ragazzi, Arrivederci. 



12 commenti:

  1. prima di leggere il tuo post devo ancora vederlo...

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  2. si direi che è meglio...avrei dovuto avvertire che è pieno di spoiler!però non metterci troppo mi raccomando!

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  3. visto, piaciuto da matti, concordo :*

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  4. Bella recensione! E' bello incontrare un'altra appassionata...anche io mi sono commossa con il film...e anche io non l'ho trovato male...sono d'accordo con te quando dici che Yates con gli ultimi due film si è decisamente ripreso dopo le tragedie che erano stati il quinto e il sesto...la sceneggiatura mi ha purtroppo lasciata perplessa come sempre, ma come ho già detto altrove, se devo giudicare il film in sé, non posso dire che non sia godibile come pellicola...la parte di Piton, che sia fedele o meno, è stata sicuramente commovente e gli attori, come dici tu, sono stati bravissimi!!
    Colonna sonora, poi, semplicemente fantastica! ^^
    Sono arrivata fin qua dal blog di mr ford, ma credo tornerò a trovarti spesso...ciao! ^^

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  5. Ti ringrazio! Lo so l'obiettività porterebbe a d evidenziare una serie di sbavature...ma io non posso e non voglio essere obiettiva fino in fondo! il film è emotivamente fortissimo e non riuscivo a tenere le lacrime praticamente per tutto il secondo tempo...avrebbero potuto fare ancora meglio ma il risultato finale per me resta comunque bellissimo!

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  6. Bellissima recensione!!!!
    Si comprende quanto Harry Potter abbia significato per te!
    La mia parzialmente diverge dalla tua, ma sono dell'opinione che parte I e parte II vadano viste insieme per goderle pienamente.

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  7. Recensione favolosa!
    Lo ammetto sono una potteriana (sfegatata) anch'io! (:

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  8. grazie Barbara!fra Potterheads ci si comprende a pieno^^

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  9. Grazie a dio, siamo in tanti! :)

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  10. bella recensione, anche se io sono di parere opposto: di questo film salvo pochissimo... son rimasta davvero molto delusa!

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  11. grazie del commento e spero tornerai ancora a trovarmi!il film sicuramente non è perfetto e il libro come spesso succede dà molte più soddisfazioni...però come hai potuto leggere il film mi è comunque piaciuto tantissimo!ti dò ragione sul modo in cui è stato gestito il personaggio di silente della cui storia personale poco si capisce se si è dei profani,ma alcune scelte secondo me sono state azzeccate o comunque giustificate, come per esempio il fatto di dare maggiore spazio ad hermione e a ron dando a loro il compito di uccidere il serpente o il dare a nevill il suo momento di gloria con un bel discorso ad effetto!i libri sono sempre un'altra cosa, ma dobbiamo anche considerare che ciò che funziona sulla carta non sempre fa altrettanto al cinema, per cui alcune modifiche sono necessarie per una resa di maggiore impatto sul pubblico...guarda i ricordi di Piton!solo dieci minuti e molti tagli eppure...ancora mi vengono i brividi al pensiero!resa anche meglio di come si presentava sulla carta.certo dei vuoti ci sono ma nell'insieme generale glieli perdono comunque volentieri...un finale emozionante e potentissimo!

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  12. riesci sempre a pubblicare pure emozioni

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