Il rapporto d'amicizia fra Dottore e Companion è sempre stata una certezza in Doctor Who. Cosa succederebbe se per via di un brutto litigio quel legame venisse messo a dura prova rischiando di spezzarsi per sempre? Kill The Moon affronta una delle giornate più nere nella vita da viaggiatrice della piccola Clara Oswald, costringendola a fare i conti con un Dottore che sembra tanto, troppo distante dall'essere l'amico di un tempo.
Guest star dell'episodio è Courtney, la quindicenne che aveva visitato il Tardis in The Caretaker e che ora ha finalmente l'opportunità di partire col Dottore, spinto controvoglia a dire o fare qualcosa di carino per la ragazzina: il viaggio lì porta fin sulla Luna, dove nel 2049 un gruppo di scienziati pianifica la distruzione del satellite perchè impazzito nel suo equilibrio e per questo pericoloso per la salvezza del pianeta; attaccato da disgustosi ragni giganti e sul punto di soccombere, il gruppo di sopravvissute composto da Courtney, Clara e la triste l'astronauta Lundvik si ritrova a prendere la più difficile delle decisioni senza l'aiuto del Dottore, che decide di eclissarsi convinto che il futuro del pianeta debba restare esclusivamente nelle mani degli umani: dopo aver scoperto che la luna altro non è un uovo sul punto di schiudersi, il dilemma è decidere se aspettare l'inevitabile o porre fine ad una nuova vita per il bene di tutti.
Guardando Kill The Moon non si può fare a meno di pensare a Water on Mars, uno degli episodi più inquietanti dell'era Tennant: allora il Dottore si era posto al di sopra degli uomini ritenendosi un Time Lord Vittorioso, superiore e degno di prendere decisioni che la loro limitatezza non era in grado di comprendere. Stavolta, il Dodicesimo costringe Clara ad una scelta impossibile, ma il modo in cui gestisce la situazione è alla fine il medesimo: anche se ampiamente sicuro dell'esito della missione, rinuncia ad essere parte in causa perché al di sopra dei dilemmi dell'umanità, abbandonando una companion che chiedeva solo l'appoggio e la rassicurazione del suo migliore amico: molti si sono accaniti contro la reazione di Clara e la sua rabbia nei confronti del Dottore, ma la ragazza ha solo reagito nel modo più umano e naturale possibile.
Il delirio di onnipotenza del Dottore è un'ombra che non possiamo accettare e perdonare a qualsiasi costo; finalmente divenuta un personaggio a tutto tondo dopo essere stata appena abbozzata come Ragazza impossibile nella serie precedente, Jenna Coleman ci regala un addio difficile e straziante.
Il plot è gestito col giusto livello di tensione e per il bene del dramma non c'è alcun motivo di accanirsi contro le licenze scientifiche del racconto: d'altronde, Doctor Who non si è mai preoccupato di essere logicamente e scientificamente inattaccabile. Eccellente anche il modo in cui è stata gestita la grande scelta di Clara e delle altre donne: evitare paralleli con l'aborto è difficile, ma è proprio il fatto che la serie riesca a toccare argomenti eticamente tanto forti e attuali usando la fantascienza come schermo a renderla grande.
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