venerdì 12 settembre 2014

Doctor Who 8x03: Robot of Sherwood


"Perhaps we will both be stories. And may those stories never end.”

Se ne avessimo la possibilità, quale personaggio storico decideremmo di incontrare? Non è la prima volta che Doctor Who stuzzica la nostra immaginazione con questa domanda, ma a rendere speciale Robot of Sherwood è la scelta di inserire un personaggio leggendario la cui esistenza è a tutt'oggi messa in dubbio, alimentando il contrasto fra lo scetticismo del nuovo Dottore e l'ottimismo che continua a contraddistinguere la sua companion.

Scritto da Mark Gatiss, l'episodio è dedicato come suggerisce lo stesso titolo a Robin Hood, amato dalla nostra Clara sin dall'infanzia, ma a differenza di altri straordinari incontri come quelli avvenuti con Madame De Pompadour o Vincent Van Gogh qui si mettono da parte i risvolti tragici in favore di un'ora di scanzonato e genuino divertimento: più cosplayer che arciere di Sherwood, il Robin Hood di Tom Riley è uno dei personaggi più freschi e spassosi che si siano visti nell'era di Steven Moffat, deciso a seguire rigidamente il copione della leggenda e ad essere in tutto e per tutto un "Merry Man"; il suo rapporto col Dodicesimo Dottore, amaro e respingente nei confronti delle fantasie di Clara, non poteva che generare siparietti comici fantastici in grado di far respirare la serie dalla piega fortemente dark intrapresa nel corso di questa nuova stagione. 

La genuina delizia della puntata rischiava però a detta della BBC di turbare molti, a causa di una scena che la rete ha preferito tagliare all'ultimo momento: trattandosi di Doctor Who, l'elemento fantascientifico fa la sua comparsa sotto forma di una nave spaziale aliena schiantatasi sulla Terra che tenta di usare l'oro degli esseri umani per riparare il danno subito sotto la guida dello sceriffo di Nottingham, chiamato come nella miglior tradizione ad essere il cattivo di turno: nello scontro finale contro un esercito di robot in armatura, avrebbe dovuto esserci una scena di decapitazione paradossale e leggera( in quanto robot, il personaggio in questione si sarebbe presto ritrovato a combattere tranquillamente senza testa) che è stata improvvisamente giudicata inappropriata, a causa delle recenti decapitazioni dei giornalisti Foley e Sotloff. 

Nonostante le modifiche apportate, l'episodio non perde mai la sua freschezza e intrattiene piacevolmente col suo gustosissimo humour pur non contando su un intreccio particolarmente elaborato(la scrittura di Gatiss è sempre più immediata e lineare di quella di Moffat); mentre il mistero delle "Terra Promessa" continua a infittirsi, al di là di tutte le sue burbere rimostranze il Dottore dimostra di aver bisogno più che mai dell'affetto e della fiducia della sognatrice Clara per scaldare i suoi due cuori e ritrovare un po' della luce perduta: come dice saggiamente Robin Hood, le grandi storie dove leggenda e fantasia si mischiano alla realtà solo quelle che durano per sempre, al riparo da una grigia e opprimente disillusione.

Leggi su cinefilos/serietvDoctor Who 8×03 recensione dell’episodio con Tom Riley

3 commenti:

  1. Non so... ancora non sono riuscito a entrare al meglio in questa ottava stagione, questo episodio in particolare mi ha lasciato abbastanza freddo, vediamo con i prossimi episodi come va...

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    1. il mio Dottore rest Matt Smith, ma mi piace tantissimo quello di Capaldi non solo per come sta arricchendo il personaggio ma anche perchè, devo dirlo, mi sembra che "clicchi" molto meglio con Jenna Louise Coleman: con Matt non mi ha mai convinta fino in fondo mentre adesso oso dire che mi piace e anche molto! questione di chimica, e quella con Capaldi finora è perfetta :) la puntata è stata una boccata d'aria fresca, mi è piaciuta moltissimo, ma mi piace anche il tono più dark che mi sembra abbiano voluto dare alla stagione e al nuovo Dottore ;)

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  2. Il "mio" Dottore è David Tennant, ma anch'io ho apprezzato la svolta più oscura impressa con la scelta di Peter Capaldi. Aspetto di vedere gli sviluppi, che non ho ancora ben capito dove vogliono andare a parare.

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