In una società che basa sulla forza e sul coraggio dimostrati in battaglia la sua stessa essenza nella vita e nella morte non c'è spazio per uomini deboli e incapaci di provvedere a sé stessi: l'ottavo episodio della seconda stagione di Vikings si apre con la nascita di Ívarr "Il Senz'Ossa" ( come da titolo, Boneless), opportunamente tenuto nascosto a causa di una malformazione agli arti inferiori che non gli permetterà mai di avere una vita normale.
La leggenda di Ívarr Ragnarsson è affascinante: si narra che a dispetto della sua presunta menomazione divenne egualmente un nobile guerriero, ma non è difficile comprendere la scelta che Ragnar e la stessa Siggy( cuore di donna, ma pragmatica e dura come il suo tempo) cercano di imporre ad Aslaug: l'unica soluzione auspicabile è uccidere il bambino prima che la sua diversità diventi un peso per lui e per l'intera comunità.
Aslaug non ha mai saputo conquistarsi le simpatie del pubblico e preferire Lagertha è inevitabile persino in queste drammatiche circostanze, ma finalmente ci è stata l'opportunità di guardare oltre l'immagine della principessa viziata e di sentire il cuore del personaggio, madre protettiva destinata ad amare i suoi numerosi figli allo stesso identico modo: un calore inedito evidente anche nel confronto con Ragnar, pronto con fare spartano ad abbattere la sua ascia sul piccolo fagottino silenziosamente portato via dalla sua culla; la storia ci suggerisce già come finirà, ma la scena è straziante e sostenuta da un Travis Fimmel sempre più bravo.
Oltre al suo delicatissimo dramma familiare, Ragnar deve soprattutto fare i conti con i preparativi per la nuova spedizione nel Wessex: le evocative musiche dei Waruna stanno diventando una sana abitudine per lo show, conferendo alla scena che vede le navi vichinghe guidate da Ragnar, Lagertha e Re Horrik allontanarsi nella nebbia una suggestione pazzesca. Membri di un nuovo trumvirato che fatica a decollare a ragione delle ambizioni dei suoi singoli componenti, Ragnar e Horrik si preparano a sfidare Re Ecbert, nel frattempo impegnato ad accogliere un'audace Principessa proveniente dal vicino Regno di Mercia: non è ancora chiaro il ruolo che la spietata Kwenthrith giocherà nel finale di stagione ne se le sue fantasie su Athelstan avranno un seguito (per il ragazzo il conflitto interiore dettato dall'imminente incontro con Ragnar è già sufficiente), ma anche se piuttosto caricato il personaggio potrebbe giocare un ruolo interessante nel gioco di alleanze del re del Wessex.
Episodio di transizione, ricco di atmosfera e di spazi interessanti per l'arricchimento di personaggi rimasti troppo a lungo sullo sfondo, Boneless avrebbe potuto fare di più per ravvivare alcune storyline che sembrano non riuscire a prendere lo slancio necessario ( sarebbe ora di indirizzare Bjiorn verso un percorso degno di un salto temporale di ben 4 anni), ma le lacrime di Travis Fimmel e l'epica partenza dei Guerrieri da Kattegat valgono da sole la visione.
a forza di episodi di transizione, negli ultimi tempi mi sta convincendo di più game of thrones. e ciò è del tutto inaspettato! :)
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