Un ritorno in grande stile, epico quanto basta ma come sempre attento ai personaggi e al macrocosmo che li circonda: la seconda stagione di Vikings è finalmente approdata su History Channel aprendo i battenti con uno scontro, visivamente epocale per la storia della serie, che ha visto per la prima volta i due fratelli Ragnar e Rollo affrontarsi sul campo per la supremazia: una battaglia girata e coreografata con grande cura che vede due eserciti impegnati a decimarsi l'un altro finché ad avere la meglio non è l'amore fraterno, in nome di un vincolo di sangue incapace di soccombere all'ambizione per il potere.
Fuori dall'ombra di Ragnar non c'è il sole ma soltanto oscurità e Rollo non può fare altro che arrendersi e riprendere il proprio posto a fianco del fratello, magnanimo e disposto al perdono al punto da comprarlo in nome degli dei con l'aiuto di un giudice compiacente: l'attesissima faida fra Rollo e Ragnar si conclude così ancor prima di cominciare, ma questo non vuol dire che l'ascia di guerra non possa essere dissotterrata all'occorrenza negli episodi successivi.
Dimenticare il passato guardando all'opportunità di tornare a razziare ed esplorare le terre dell' ovest sarebbe la soluzione migliore, ma Ragnar non poteva sperare che gli errori commessi non tornassero a tormentarlo per distruggere quella famiglia che da sempre l'aveva appoggiato e sostenuto: al capo vichingo restano pochi preziosissimi minuti per piangere la morte della figlioletta ( una scena davvero toccante per un ottimo Travis Fimmel) prima che Aslaug, incinta del suo sospirato nuovo erede, non venga a reclamare i diritti di suo figlio con aria trionfante e modi da regina.
è un peccato che messo alle strette dalle circostanze il nostro protagonista accetti di rinunciare a una donna affascinante e caparbia come Lagertha lasciando campo libero a una principessa trionfia, odiosa e quasi appositamente creata per farsi detestare dal pubblico, ma anche se quel che resta della famiglia di Ragnar sembra destinato a perdersi per sempre non dubitiamo che il salto temporale previsto nel prossimo episodio riuscirà a placare i vecchi rancori, lasciando una speranza flebile ma non indifferente che tutto possa tornare come prima.
Mentre nuovi personaggi si fanno largo nell'economia del racconto, altri rimangono però tristemente in disparte: questo era l'episodio di Ragnar e doveva essere dedicato a sciogliere i nodi della sua delicata situazione politica e familiare, ma ci è dispiaciuto molto vedere Athelstan giusto per qualche secondo e non vorremmo mai che il suo ruolo di intermediario col pubblico venisse sminuito; ciononostante, Brothers' War si conferma comunque un'ottima premiere e un gustoso antipasto, in attesa di conoscere le sorprese che questa nuova promettente stagione di Vikings ha in serbo per gli spettatori: adattando ad hoc una citazione da un popolarissimo show della BBC, THE RAID IS ON.
Leggi su cinefilos/serietv: Vikings 2x01 recensione dell'episodio con Travis Fimmel
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grande ritorno!
RispondiEliminaè sempre più quello che dovrebbe essere game of thrones se solo non avesse tremila personaggi inutili :)
io però voglio ancora lagertha uffa!
tranquillo Lagertha tornerà, è un personaggio troppo figo perchè la storia se ne liberi lasciandoci soli con quella sciacquetta di Aslaug :D
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