Navi spaziali alla deriva e astronauti smarriti atterrano abitualmente sul grande schermo per angosciarci e intimidirci, ma poche pellicole hanno saputo piegare le regole del genere al racconto di un'Odissea tanto intima e umana come Gravity di Alfonso Cuaron: senza scene catastrofiche troppo eclatanti e con 2 soli attori sulla scena nei panni degli astronauti Ryan Stone e Matt Kowalski, il regista messicano investe tutte le sue energie nel ricreare con cura una dimensione capace di alternare la pace dei sensi al brivido di paura più lacerante, iniettando nella tuta spaziale tutta la forza e la disperazione di una lotta per la sopravvivenza contro i propri demoni decisamente più poetica e interiore che fragorosamente spettacolare e hollywoodiana.
Non si può dire che la sceneggiatura non inciampi in qualche ingenuità, che il destino non si sia accanito con fare un tantino eccessivo sulla brutta giornata della Dottoressa Ryan Stone ( in alcuni casi, in modo anche un po' risibile) e che il suo dramma personale non risenta di una certa dose di canonicità e retorica, ma quando la tensione è talmente alta da non lasciarti il tempo per fermarti a respirare e il cuore del film batte così forte da isolare ogni rumore, le piccole imperfezioni sulla tela sono destinate a perdersi facilmente alla deriva.
Dopo I figli degli Uomini, Cuaron guarda ancora alla nascita come unica speranza per il futuro legando stavolta al cordone ombelicale un'umanità svuotata dalla certezza che tutto muore e che nulla può durare restituendole le immagini di un Pianeta Terra straordinario e magnifico, illuminato dalla bellezza dell'Aurora Boreale e dell'Alba sul Gange, per convincerla a trovare la forza di lottare e di rinascere con un unico scopo: la vita stessa.
Sceneggiatura un pò piatta e a tratti eccessiva nell'accanimento nei confronti dei sopravvissuti come hai detto tu; ma un 3D ottimo che immerge lo spettatore nella storia :)
RispondiEliminasi la sceneggiatura è debolina, ma il film è un'esperienza cinematograficamente e emotivamente bellissima ;)
EliminaConcordo pienamente con quanto scrivi :)
RispondiEliminaI'm glad of it! You're welcome :)
EliminaConcordo sullo spettacolo. Peccato perche' sarebbe potuto diventare qualcosa di molto di piu' con una maggiore attenzione alla sceneggiatura. Ma suppongo sia una questione di bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno :)
RispondiEliminaBy the way, se ti capita ti consiglio di recuperare il manga o l'anime Planetes, se nn l'hai mai visto. Li' il rapporto tra uomo e spazio e' trattato in maniera veramente eccezionale.
si la sceneggiatura ogni tanto scivola un po', ma lo spettacolo è garantito.
EliminaNon sono una gran lettrice di manga, ma prendo nota per l'anime, gracias!
Che dire, concordo in pieno con quello che hai detto: come sceneggiautra c'è di meglio in giro, ma come realizzazione e prove attoriali si può parlare tranquillamente di capolavoro!
RispondiEliminase dovessero dargli l'Oscar alla miglior sceneggiatura credo che mi adirerei non poco! ;)
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