

Conti alla mano, accanirsi è però un po' come sparare sulla Croce Rossa: la Major conosce bene il suo pubblico e sa che non direbbe mai di no alla rispolvero di prodotti familiari e rassicuranti, per non parlare delle nuove generazioni di pulcini che non hanno fatto in tempo a recuperare gli originali e che non saranno mai troppo fiscali su eventuali differenze di tono e qualità.
Con buona pace di ogni perplessità e interrogativo e senza che la ruota abbia una qualche speranza di interrompersi, tanto vale provare a godersi la corsa senza aspettarsi nulla e riservarsi l'opportunità di essere sorpresi piacevolmente, ma come nel caso della Cinderella di Kenneth Branagh e del Maleficent con Angelina Jolie anche il Beauty And The Beast di Bill Condon non è riuscito a scrollarsi di dosso la patina di plastica insapore che sembra infestare tutti i suoi precedessori.
Non si può dire che al film manchino sfarzo e colore: ci sono i costumi e le scenografie, una CGI ben curata che non disdegna il gotico e il romantico quanto lo spettacolo più sfavillante (il numero di Be My Guest, ma anche l'essenziale scena del ballo), coreografie che provano ad allontanarsi dal cartonato per seguire i binari del musical. Il luccichio del comparto tecnico non è però un alibi sufficiente per due protagonisti privi di qualunque chimica e carisma, con una Emma Watson (fortemente voluta dagli Studios in quanto perfetta incarnazione della ragazza sensibile e studiosa dopo l'esperienza potteriana) rigida e impacciata e un Dan Stevens poco ferino e passionale a fronte della splendida controparte del cartone; gallerie di oggetti animati e pure dal character design discutibile a parte, ad azzeccare davvero il tono sono solo il nemico numero uno Gaston, grazie a un Luke Evans parecchio divertito, e il Le Tont di Josh Gad, usato ad hoc per alzare un gran polverone quando i riferimenti all'omosessualità tanto chiacchierati sono così blandi da passare facilmente inosservati agli occhi di un bambino.
La scelta di ritradurre i testi storici delle canzoni per consentire al labiale degli attori di sincronizzarsi maggiormente col doppiaggio è una novità disorientante, ma il bisogno di approfittare del nuovo mezzo per ampliare e arricchire si rivela il prezzo da pagare più alto, con le background story dei protagonisti annaffiate di clichè che finiscono per oscurare le intuizioni migliori: va bene regalare un passato ai nostri eroi, ma il bisogno di dover sempre giustificare l'imperfezione schermandola dietro a un trauma o a una delusione e impedendo ai protagonisti di essere ciò che sono senza giustificazioni a oltranza può fare un gran male.
Con buona pace di ogni perplessità e interrogativo e senza che la ruota abbia una qualche speranza di interrompersi, tanto vale provare a godersi la corsa senza aspettarsi nulla e riservarsi l'opportunità di essere sorpresi piacevolmente, ma come nel caso della Cinderella di Kenneth Branagh e del Maleficent con Angelina Jolie anche il Beauty And The Beast di Bill Condon non è riuscito a scrollarsi di dosso la patina di plastica insapore che sembra infestare tutti i suoi precedessori.

La scelta di ritradurre i testi storici delle canzoni per consentire al labiale degli attori di sincronizzarsi maggiormente col doppiaggio è una novità disorientante, ma il bisogno di approfittare del nuovo mezzo per ampliare e arricchire si rivela il prezzo da pagare più alto, con le background story dei protagonisti annaffiate di clichè che finiscono per oscurare le intuizioni migliori: va bene regalare un passato ai nostri eroi, ma il bisogno di dover sempre giustificare l'imperfezione schermandola dietro a un trauma o a una delusione e impedendo ai protagonisti di essere ciò che sono senza giustificazioni a oltranza può fare un gran male.
Come spettacolo meramente cinematografico l'ho trovato splendido, quasi avessi davanti uno sfarzosissimo musical.
RispondiEliminaIl resto è magia derivante dal capolavoro animato, superiore di mille spalle, anche in virtù della mancanza di quelle due o tre aggiunte inutili ai fini della storia.
Adattamento italiano e doppiaggio imbarazzanti, comunque, unica vera nota negativa del tutto.
a livello tecnico non gli si può dire nulla, i soldi sono stati spesi e pure bene, ma non sono riuscita a trovarci molto altro a livello di emozioni. Loro due poi mi sembravano davvero finti e fuori parte, mannaggia... doppiaggio tremendo, si, probabilmente in originale avrebbe reso meglio.
Elimina