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Le battaglie di Vikings sono sempre state epiche e galvanizzanti e il suo assalto a Parigi non è da meno: stavolta però Ragnar e Rollo combattono su due fronti troppo lontani per poter immaginare una riconciliazione: per Ragnar Rollo è soltanto il fratello che ha tradito il suo sangue e la sua patria per seguire il miraggio dell'ambizione e la sete di vendetta del re, ormai sono un'ombra del guerriero e del sognatore che era un tempo, deve essere appagata.
Nella prima mezz'ora dell'episodio tutto è già finito e concluso con devastanti conseguenze per i Vichinghi: le forze dei Franchi riescono a prevalere, Ragnar e i suoi vengono messi in fuga gravemente feriti nel corpo e nell'animo, a Kattegat il veggente piange il lamento di un mondo la cui fiamma guerriera si fa sempre più debole mentre Rollo, il volto tumefatto per le ferite riportate dopo uno strenuo combattimento, viene accolto a Parigi come un eroe e onorato da un imperatore che sceglie di concedergli una fiducia incondizionata e inattesa; tutti coloro che stavano giocando la partita del trono alle sue spalle sono stati prontamente eliminati, Rollo sa qual è il suo posto ed è disposto a qualunque cosa pur di difendere una città che ha saputo restituirgli la gloria che aveva sempre cercato all'ombra del fratello, ma soprattutto la convinzione di essere un uomo degno dell'amore della sua sposa e un condottiero rispettato da una civiltà riconoscente; Il Duca di Normandia ha vinto la sua battaglia e noi non possiamo che esserne contenti.
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Con la spada del re conficcata nel terreno e una sfida lanciata da un capo redivivo e ormai al capolinea Vikings entra in pausa lasciandoci con parecchi interrogativi, primo fra tutti se quella di aumentare il numero degli episodi sia stata effettivamente una buona idea e se l'economia della narrazione non ne abbia risentito in modo irreparabile: il momento dell'addio ai personaggi che tanto abbiamo amato si fa sempre più vicino e non sappiamo ancora se le nuove leve sapranno tenere testa a un'eredità egregia come quella delle tre stagioni precedenti, ma la storia va avanti implacabile e spietata, a nuovi condottieri ne seguono altri e gli spargimenti di sangue si susseguono senza tregua, ciascuno dietro una promessa di ricchezza e potere che cambia solo il Dio a cui votare l'opportunità di una preghiera; nonostante le difficoltà, i difetti e le cadute, questo di Vikings è un viaggio che siamo ancora disposti a intraprendere.
Leggi su cinefilos/serietv: Vikings 4×10 recensione del midseason finale
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