Educare attraverso l'intrattenimento, staccare personaggi realmente esistiti dalla loro cornice polverosa e riscoprirne il potenziale drammatico: dopo il successo che History Channel ha registrato grazie alla miniserie Hatfields & McCoys e alla serie tv Vikings, Discovery Channel deve aver pensato che fosse il momento di scommettere sul suo primo prodotto di fiction con Klondike, miniserie in 6 episodi diretta da Simon Cellan Jones( Boardwalk Empire, The Borgias, The Politician's Husband) e prodotta da Ridley Scott.
Klondike ci racconta la vera storia di Bill Haskell( Richard Madden), giovane appena laureato che decide di avventurarsi nelle impervie zone dello Yukon e del Klondike in compagnia del fedele amico Byron "Ep" Epstein, per partecipare alla febbrile Corsa all'Oro che interessò le regioni alla fine del XIX secolo.
Chi si aspettava un romanzo di formazione in stile Zanna Bianca o Il Richiamo della Foresta rimarrà deluso ( anche se il cameo di Jack London è uno dei più interessanti e graditi fra quelli proposti dalla serie): dopo un teso primo episodio che si riempie i polmoni del freddo pungente degli straordinari panorami Canadesi, l'azione si sposta interamente a Dawson City, riprodotta non solo nelle sue strade putride e fangose ma anche nello spirito di libertà inseguito dai suoi abitanti, bloccati in un limbo talmente lontano dalla civiltà da mettere alla prova la loro stessa umanità: in tal senso si inseriscono bene Belinda Mulrooney, avventuriera interpretata da Abbie Cornish la cui vera storia è a dir poco straordinaria, e il Sovrindentente (Marton Csokas) impegnato in una lotta senza quartiere per portare la legge in una Terra fuori controllo.
La scelta di spingere il racconto nell'area del "Western" di frontiera incoraggiando sviluppi troppo romanzeschi e ritriti( l'intera indagine sull'omicidio di uno dei personaggi principali, la love story fra Bill e Melinda)si rivela però il punto debole dell'operazione, annacquando irrimediabilmente uno script per nulla aiutato dalla scelta del Canale di mandare in onda le puntate in blocchi da 2 ore; il Conte di Tim Roth, troppo simile ad altri ruoli dell'attore e in particolare all'Archibald Cunningham di Rob Roy, è un cattivo senza sfumature tanto spietato da perdere verosimiglianza e la stessa Belinda viene in parte rovinata da un improbabile look da eroina steampunk che non rende affatto giustizia alle potenzialità del personaggio.
Nel tentativo di intrattenere ad ogni costo il suo pubblico Klondike non riesce a far funzionare tutto a dovere, ma resta comunque una miniserie affascinante con alcuni personaggi meglio scolpiti di altri ( il combattuto Padre Judge di Sam Shepard, la prostituta Sabine di Conor Leslie) e un ottimo protagonista, il caro Re del Nord Richard Madden( a cui auguriamo una splendida e fiorente carriera), che riscatta da solo i punti deboli della narrazione con una storia personale commovente e credibile: trovare l'oro non è sempre possibile, ma sfidare la sorte e mettersi in gioco è sempre la miglior alternativa.
Leggi su cinefilos/serietv: Klondike recensione della miniserie con Richard Madden
se nemmeno te che sei patita di queste serie più o meno storiche lo esalti più di tanto, questo klondike non mi sembra poi così imperdibile...
RispondiEliminami sa tanto che per il momento lo conservo in freezer :)
ahahahhaha si in effetti può attendere :)
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