Che la televisione britannica sia in grado di regalarci produzioni di grande qualità è ormai una certezza, ma che abbia la maturità e il coraggio di rivolgere contro sé stessa la più infamante delle autocritiche è straordinario: pur contando su soli 3 episodi da un’ora ciascuno Black Mirror, miniserie creata da Charlie Brooker(conosciuto in patria per altre opere provocatorie come Dead Set e Screenwipe) per Channel 4 prende a schiaffi il suo pubblico in modo violento e spietato, mostrandogli senza sconti come il mostro creato dalle più moderne tecnologie del nostro tempo abbia già iniziato a divorarlo approfittando pazientemente di una schiavitù alla quale noi, volenti o nolenti figli del secolo, abbiamo ceduto senza opporre resistenza.
1)The Nation Anthem: In una notte come tante il video di una ragazza in lacrime rimbalza senza sosta fra twitter e youtube: la principessa Susannah, beniamina della casa reale inglese, è stata rapita da un uomo misterioso che pretende per la sua salvezza la più bizzarra delle richieste: che il primo ministro britannico Michael Callow abbia (tenetevi forte…)un rapporto sessuale con un maiale in diretta televisiva.

Pur mancando della complessità degli altri due, nella sua spaventosa normalità The National Anthem di Charlie Brooker riesce ad essere il più inquietante episodio dell’intera serie: senza bisogno di proiezioni fantascientifiche e realtà distopiche, il presente è talmente avvezzo a lasciarsi possedere dalla morbosità dello spettacolo e dalla crudeltà dei social network che la lunga giornata di Callow e Susannah potrebbe diventare la nostra in qualsiasi momento; il campanello d’allarme è noto e non c’è niente di nuovo sotto il sole, ma l’atto d’accusa è gestito in modo talmente feroce che è impossibile non rimanerne turbati.

Amplificando al massimo la minaccia di un una realtà virtuale pronta ad annullare a piccoli passi la nostra umanità, l’episodio diretto da Euros Lyn(sempre scritto da Charlie Brooker) segue la storia dei giovani Bing e Abi(Jessica Brown Finlay alla sua prima prova dopo la Lady Sybil di Downton Abbey), entrambi portatori di sentimenti reali e innocenti destinati a essere inquinati dal sistema, per raccontare la parabola distorta di una realtà sterile e senza speranza votata all’annullamento e all’omologazione: distopica fino allo stremo, ma anche in questo caso non impossibile da raggiungere.

Trasmessa su Channel 4 lo scorso dicembre poco dopo la fine di quello stesso X factor UK contro il quale scarica gran parte della sua rabbia (ironia della sorte o scelta consapevole?), Black Mirror è il riflesso nero, nerissimo, di un obiettivo talmente abusato da finire per infrangersi, abile a proiettare il peggio del meraviglioso e terrificante mondo della comunicazione senza barriere dove per evitare la catastrofe basterebbe provare a spegnere il monitor anche solo per poco: siamo ancora in tempo o ormai è troppo tardi?
leggi su Cinefilos-Serie tv: Black Mirror
mini-serie sbalorditiva, peccato ci siano stati solo tre episodi (il mio preferito è il secondo).
RispondiEliminatra le cose uscite dalla tv quest'anno, è stata sicuramente la sorpresa più piacevole...
a me è piaciuto di più il primo proprio per il suo essere così spaventosamente "normale", ma anche gli altri 2 sono dei pugni nello stomaco fortissimi.
RispondiEliminaSembra davvero interessante, me lo appunto ;)
RispondiElimina