mercoledì 22 febbraio 2012

War Horse


"Can you imagine flying over a war and you know you can never look down? You have to look forward, or you'll never get home. ...What could be braver than that?"

La guerra è guerra sempre e comunque, ma la preferenza del grande schermo è inequivocabile: se il Secondo Conflitto Mondiale ha portato con sé tanti e tali orrori che i film sull'argomento non sembrano mai abbastanza, l'interesse ad affrontare la Grande Guerra non può certo dirsi altrettanto.
Il perché di questa strana mancanza non è facile da comprendere, ma nel confrontarsi con una memoria che ancora oggi, soprattutto nei paesi anglosassoni, continua a tenere viva la fiamma del ricordo(la fine delle ostilità l'11 novembre 1918 è a tutt'oggi celebrata in pompa magna con l'Armistice Day), il cinema non  dovrebbe imporsi barriere.

A rendere il periodo più spinoso di altri è però senza dubbio il suo essere un drammatico e definitivo momento di cesura, salto nel vuoto di un mondo pronto a combattere una guerra antica e che invece seppellirà la sua innocenza in trincea, svegliandosi all'alba di un'era nuova e aspra dove niente sarà più come prima.
Che a raccontare una pagina di storia tanto europea sia un regista americano potrebbe sembrare ingiusto, ma non se quel regista si chiama Steven Spielberg: suo infatti l'onore di trasformare "War Horse", tratto da un famosissimo romanzo per ragazzi di Michael Morpurgo e già spettacolo teatrale di successo, in un esempio di  grande cinema. 



I venti della guerra non soffiano ancora sulle verdi vallate del Devon quando Ted Narracott, povero agricoltore che annega nell'alcol angoscianti ricordi bellici, compra per una cifra esorbitante un bellissimo purosangue pur di avere la meglio sull'odioso padrone. Troppo giovane per essere cavalcato e apparentemente inutile per arare i campi, Joey(questo il suo nome) non sarebbe rimasto a lungo nella fattoria se non fosse stato per l'insistenza di Albert, unico figlio di Ted e della moglie Rose, che affezionato all'animale sin dalla sua nascita riesce a costruisce con lui un legame unico, tanto forte da riuscire a piegare sotto gli occhi di una folla stupita anche la terra più dura. Peccato che il destino distrugga i frutti di tanta fatica in una sola notte di burrasca e che le campane chiamino ormai alla guerra, costringendo Ted a vendere il cavallo all'esercito e Albert alla promessa estrema di arrivare persino al fronte, una volta raggiunta la maggiore età, per ritrovare l'amico.

Quando dietro al corteo che entusiasta risponde alla chiamata alle armi cala il sipario sul Devon, la lunga corsa di Joey è appena agli inizi: prima lanciato in battaglia sul fronte francese, dove l'eroismo romantico della cavalleria finisce per cadere sotto i rapidi colpi delle mitragliatrici("who do you think are?"griderà un soldato tedesco a uno sconfitto e basito maggiore inglese), poi complice dell'ingenuo tentativo di diserzione di due giovanissimi fratelli tedeschi e infine, dopo una strenua lotta nel fango per trainare un mostruoso gigante di ferro, prigioniero della Terra di Nessuno, dove il suo spirito indomito troverà la libertà dal filo spinato grazie all'incontro, potente e surreale, fra due soldati di opposte fazioni.

Quelli che si aspettavano una versione riveduta e corretta di Salvate il Soldato Ryan rimarranno delusi: d'altra parte, un film che fosse un atto d'accusa potente e adulto, supportato da una messa in scena di violenza tale da essere quasi sconcertante, era già stato fatto; di ragioni per riaprire quella ferita, grandiosa sì ma altrettanto dolorosa, non ve ne erano abbastanza.
La Guerra che si combatte in War Horse è un inferno che spezza il cuore e per il quale non esistono parole, incapace di risparmiare sofferenze nemmeno a quei cavalli che, ultimo simbolo della speranza e di un'umanità perduta, vennero mandati in battaglia a morire in milioni; una guerra che si scrive sui volti spaventati dei tanti ragazzi in trincea, illuminati sotto i colpi di cannone in primi piani tanto intensi da bucare lo schermo( magnifico marchio di fabbrica di matrice Spielberghiana), uniti dall'orgoglio per una terra che li ha cresciuti e che sta ancora aspettando il loro ritorno(We are Devon Boys!Right?).

Se con Tintin aveva dimostrato che il mito del cinema d'avventura della nostra infanzia può ancora essere immortale, in War Horse a trovare nuova linfa è il melodramma più classico e possente, costruito ad arte su una storia che, spingendo al massimo l'acceleratore su alcune delle più topiche caratteristiche del cinema del regista, si elegge ad esserne sua creatura ideale: il risultato è una pellicola dal sentimentalismo tanto anacronistico quanto meravigliosamente ostinato, che senza rinunciare a scene di battaglia da brivido(dalla fragorosa avanzata della cavalleria allo spaventoso massacro delle trincee) riesce a raccontare la tragedia del conflitto, complice una morte che nascosta dietro le quinte diventa ancora più straziante, con delicatezza incredibile; piangere dinanzi a un corpo dilaniato è fin troppo facile, ma farlo alla sola vista di un cavallo che corre all'impazzata senza più in groppa il suo padrone è straordinario.

In un cast che elegge Joey a protagonista assoluto nessuno dei tanti attori coinvolti, dagli inglesi Benedict Cumberbatch(Sherlock, Tinker, Tailor, Soldier, Spy) e Tom Hiddleston(Thor, Midnight in Paris) al tedesco David Kross(The Reader), riesce a restare abbastanza a lungo sullo schermo: se Joey non può scegliere da che parte stare, neanche il pubblico deve averne l'opportunità.

L'esordiente Jeremy Irvine, felice incrocio fra Henry Thomas e Ethan Hawke, riesce comunque a farsi notare  e a colpire con una performance intensa e toccante, mentre col ruolo di Rose Emily Watson ci regala ancora una volta (dopo "Angela's Ashes") il ritratto di madre forte e determinata, decisa a proteggere la sua terra e a sostenere il marito; reduce della Seconda Guerra Boera, Ted Narracott(Peter Mullan) potrà anche rifiutarsi di parlare del passato, ma alla fine sarà l'unico in grado di accompagnare idealmente Joey( grazie al passaggio di mano in mano insieme all'animale dello stendardo del suo reggimento) lungo tutto il conflitto. 

Arricchito dal contributo dei fedelissimi John Williams, autore della possente e malinconica colonna sonora, e   Janusz Kaminski, direttore della fotografia che dipinge i tramonti con colori saturi alla gone with the wind, War Horse è un'epopea ambiziosa e commovente, certa che buoni sentimenti come l'amore, la speranza e l'amicizia possano ancora salvarci: per molti sarà retorico e stucchevole, ma per gli altri sarà solo l'ennesima dimostrazione di come Steven Spielberg, a dispetto dei tanti anni di carriera e dei detrattori più cinici, sia ancora un grandissimo regista.




ps: la scena dei soldati che si incontrano in trincea per liberare Joey sarà pure surreale, ma non impossibile: pochi ricordano infatti che la vigilia di natale del 1914 diversi schieramenti sospesero le ostilità e attraversarono la Terra di Nessuno per fraternizzare con un nemico col quale condividevano, a dispetto della diversità di schieramenti, la stessa dura vita di trincea(a proposito consiglio anche la visione del bellissimo film Joyeux Noël-una verità dimenticata dalla storia) :
http://it.wikipedia.org/wiki/Tregua_di_Natale

9 commenti:

  1. a me è piaciuto, lungo però una bella favola, fotografia eccezionale, e i nostri beniamini, anche se per poco, hanno dato una bella prova ;)

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    1. si i nostri ragazzi se la sono cavata egregiamente:) fra l'altro ho visto un paio di loro interviste sul film e anche fuori dal set sembravano piuttosto spontanei e affiatati...ci piacciono e tanto!

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  2. ah, perché c'era anche la guerra?
    io dentro c'ho visto solo una favoletta assurda su un cavallo immortale... :)
    ma è colpa mia che sono troppo cinico...

    nah, anche perché e.t. ad esempio continuo ad adorarlo. allora mi sa che è colpa di spielberg, ormai EX regista.

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    1. ecco vedi io invece per ET telefono casa non ho mai avuto tutto questo grande amore.
      La Guerra c'era eccome, Spielberg è ancora un grande e in 146 minuti non vederlo è un po' difficile!XD
      Ad ogni modo, come spesso accade, credo che un film di questo tipo richieda una certa predisposizione che magari non tutti hanno,ma citando il caro Kekkoz da Friday Prejudice: "Certo, c'è sempre chi non digerisce Spielberg, ma se è per quello c'è anche chi non digerisce la peperonata, ma non è che adesso esco e vado a comprargli il bicarbonato!"

      http://prejudice.kekkoz.com/2012/02/17/nei-cinema-dal-17-febbraio-2012/

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    2. ok, però a me diversi film di spielberg piacciono. e.t. è il film simbolo del suo cinema, quello vero, non quello attuale tristissimo che usa i primi piani sui cavalli per intenerire il pubblico. *_____*
      e in war horse tutti i 146 minuti sono di una melensaggine indigeribile.

      tra l'altro, ironia della sorte, spielberg ai tempi non aveva digerito la vita è bella di benigni perché per lui dava un'immagine sbagliata e troppo fantasiosa dell'olocausto, e poi lui è andato a girare una favoletta sulla prima guerra mondiale???
      evviva la coerenza!

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    3. lo so che ET è ET,ma io ho sempre tifato per Hook(lo so che la critica lo ha fatto a pezzettini, ma l'infanzia è mia e me la gestisco io con lo Spielberg che mi è stato più vicino)...
      lo spunto di War Horse è favolistico senza dubbio, ma tutto quello che gli sta intorno non lo è. La scelta di lasciare al non detto e al non mostrato l'atrocità del conflitto, personalmente mi ha fatto molto, molto più male di una bella carneficina a cui il nostro occhio moderno è ormai effettivamente ben abituato. è ovvio che si marcano i buoni sentimenti, è ovvio che si urla al lieto fine, ma la frenesia della modernità ci ha tanto abituati a dare tutto per quanto per scontato da non lasciare più spazio per emozioni più semplici?
      Comunque capisco il tuo punto di vista e quello dei tanti che non hanno gradito...come dice sotto Mr Ford, o lo odi o lo ami. Magari per quanto buona la peperonata ti ha fatto indigestione!

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  3. Vedo che questo film sta letteralmente spaccando in due il pubblico: chi lo adora, e chi lo detesta.
    Quasi quasi spero di essere tra i primi, giusto per infastidire il Cannibale! ;)

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    1. sarebbe un onore averti fra i sostenitori Ford!Avanti forza vai a vedere il film è unisciti a noi:)

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  4. ciao, complimenti per il blog che ho appena scoperto! Che ne dici di uno scambio di link con il mio "Cinemagnolie" (www.cinemagnolie.com)?
    Ho scritto anch'io qualcosa su "War Horse", la puoi trovare qui: http://cinemagnolie.blogspot.com/2012/02/war-horse-di-steven-spielberg.html
    Ciao!

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