Per un canale
di reputazione come History Channel, abbandonare il sicuro terreno
documentaristico per addentrarsi in quello della finzione era un rischio
notevole, ma dopo il successo della pluripremiata miniserie Hatfield & McCoys
il network deve essersi sentito abbastanza sicuro da buttarsi nella mischia:
scritto dalla mano esperta in historical fiction di Michael Hirst ( Elizabeth, the Tudors), Vikings unisce l’amore per la
ricostruzione e l’accuratezza storica con l’esigenza di colmare le inevitabili
lacune(troppo poche e incerte le fonti relative al periodo interessato) con una
sensibilità per l’intrigo più squisitamente moderna; al primo episodio, il
risultato è un cocktail gustoso che non riesce a esplodere subito al massimo
delle sue potenzialità ma che con le sue affascinanti suggestioni promette di
dare grandi soddisfazioni lungo il percorso.
Ambientato
nella Scandinavia dell’VIII Secolo D.C, Vikings
vede come protagonista Ragnar Lothbrok(ispirato alla figura dell’omonimo
guerriero e leggendario sovrano norreno),rispettato guerriero e agricoltore
nonché marito e padre affascinato dall’idea di prendere il largo e andare ad
est, alla ricerca di nuovi territori da esplorare e saccheggiare; i progetti di
Ragnar devono però scontarsi con la volontà di Earl Haraldson, capo della tribù
che non sopporta che la sua autorità venga pubblicamente messa in discussione, vedendo
l’intraprendenza dell’uomo come una palese minaccia al suo potere.
Non curante
degli avvertimenti del capo Ragnar insegue il suo obiettivo e trova un prezioso
alleato in Floki, curioso individuo in grado di costruirgli una nave abbastanza
grande e resistente per affrontare il viaggio verso l’ignoto.
Ad essere
irresistibile in Rites of Passage e
a convincere lo spettatore a proseguire nella visione è senza dubbio l’atmosfera,
che avvolgendo gli splendidi paesaggi irlandesi nell’oscura fotografia impregna
lo show di religiosità e misticismo non indifferenti( splendida la scena di
apertura con Odino in persona, nelle vesti di un mendicante incappucciato
accompagnato dai corvi che porta via le anime dal campo di battaglia); l’impegno
profuso nel ricostruire usi e costumi del popolo vichingo è anch’esso
indiscutibile(i primi minuti in norreno sono una vera chicca), portandoci nel
cuore di un popolo con un grande senso della famiglia pronto a sottoporre i
suoi figli più giovani a cerimonie di iniziazione e a lasciare le sue figlie a
tessere e badare alla casa, senza però
dimenticare di insegnare loro a difendersi con le proprie forze anche in assenza
dell’uomo.
Le scelte di
casting si rivelano inoltre particolarmente azzeccate, col simpatico ex modello
Travis Fimmel nel ruolo di Ragnar, Katheryn Winnick in quello della moglie Lagertha,
moglie e madre amorevole ma anche temibile guerriera e un inedito Gabriel Byrne
nei panni della loro nemesi Earl Haraldson : il più riuscito della compagnia è
però senza dubbio il Floki di Gustaf Skarsgard ( figlio del patriarca Stellan e
fratello dell’Alexander di True Blood)
, folletto dalle mille risorse la cui apparente follia sembra ben sposarsi con
l’incredibile avventura sognata da Ragnar.
A lasciare
incerti è forse la volontà del primo episodio di prendersi tutto il tempo per
presentare i personaggi e non concederci una trama particolarmente articolata e
complessa, ma la scrittura di Hirst procede sempre per gradi prima di carburare
e rivelare i suoi momenti migliori quindi possiamo ben sperare che il meglio
debba ancora venire: con Game of Thrones della HBO in arrivo dal 31 marzo lo
slot della domenica diventerà parecchio pericoloso, ma gli ascolti sembrano
solidi e ben disposti ad affrontare la sfida: the stormi is yet to come, ma sono siamo qui ad aspettarla.
Leggi su cinefilos serie tv: Vikings 1X01 pilota – recensione
Leggi su cinefilos serie tv: Vikings 1X01 pilota – recensione
Grande serie, grande pilot, ormai sono alla quarta puntata, i vichingi mi hanno presa e non poco :)
RispondiEliminaDiventa sempre meglio, in un crescendo! Merita davvero e pure io ne sono completamente innamorata *-*
RispondiEliminaDavvero bella, mi sta piacendo molto. Inaspettatamente, direi:)
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