"is the Napoleon of crime, Watson. He is the organizer of half that is evil and of nearly all that is undetected in this great city. He is a genius, a philosopher, an abstract thinker. He has a brain of the first order. He sits motionless, like a spider in the center of its web, but that web has a thousand radiations, and he knows well every quiver of each of them.” ( Sherlock Holmes, The Final Problem, Arthur Conan Doyle)
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Col terrorizzante nome di
Moriarty pronto a far capolino sin dal primo episodio, sapevamo che anche per
lo Sherlock della BBC il momento
della resa dei conti sarebbe presto arrivato: ciò che ignoravamo era che Steven
Thompson, terzo sceneggiatore della serie spesso considerato la penna più
debole del team(per alcune ingenuità in The
Blind Banker, suo precedente episodio), sarebbe stato in grado di costruire
la complessa architettura di un finale tanto splendido ed efficace, pronto a
sorprendere e commuovere come mai prima.
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Eccoci allora 3 mesi prima dell’evento,
quando tutto sembra andare per il meglio e la fama di Sherlock,
indissolubilmente legata all'eccezionale ritrovamento del quadro " Le
Cascate di Reichenbach " di William Turner( furbo stratagemma per introdurre
la location senza davvero utilizzarla), è in costante ascesa.
Quando le sorprendenti capacità di Holmes sono ormai universalmente riconosciute Jim Moriarty(Andrew Scott) torna in scena in grande stile, usando una misteriosa chiave d'accesso per violare la sicurezza di tre dei luoghi più blindati del Regno Unito: la Torre di Londra, la Banca di Inghilterra e la Prigione di Pentonville restano improvvisamente prive di protezione, mentre il Criminale attende comodamente l'arrivo degli agenti sulla sedia dell'Incoronazione deciso a farsi arrestare.
Quando le sorprendenti capacità di Holmes sono ormai universalmente riconosciute Jim Moriarty(Andrew Scott) torna in scena in grande stile, usando una misteriosa chiave d'accesso per violare la sicurezza di tre dei luoghi più blindati del Regno Unito: la Torre di Londra, la Banca di Inghilterra e la Prigione di Pentonville restano improvvisamente prive di protezione, mentre il Criminale attende comodamente l'arrivo degli agenti sulla sedia dell'Incoronazione deciso a farsi arrestare.
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Dopo aver compreso che la Corsa
di Moriarty potrà fermarsi solo col suicidio del finto Detective, pubblica
ammissione di colpa per la grande menzogna raccontata, Sherlock si presenta sul
tetto del St Bartholomew's Hospital ed affronta il suo avversario, certo di
poter scambiare il codice di accesso a tutti i sistemi di sicurezza che ogni criminale
di Londra sta disperatamente cercando: auspicando un finale degno delle sue
aspettative Moriarty è pronto a rispondere ad arte mettendo sotto tiro John,
Lestrade(Rupert Graves) e Mrs Hudson( Una Stubbs) per farli uccidere all’istante
se Sherlock si rifiuterà di saltare dall'edificio; per essere sicuro che il suo
avversario non possa risalire al comando necessario a fermare i suoi cecchini,
Jim Moriarty esce di scena sparandosi un colpo alla testa, costringendo quindi Holmes
a mettere fine alla sua vita per salvare i suoi amici.
Precipitatosi sul posto dopo
essere stato allontanato dallo stesso Sherlock con uno stratagemma( qui è un
presunto incidente mortale a Mrs Hudson, sulla carta era la malattia improvvisa
di una Signora sconosciuta), John riceve una straziante telefonata dall'amico:
la confessione fra le lacrime di aver mentito sin dall'inizio e un ultimo addio
prima di saltare nel vuoto sotto gli occhi atterriti del fido Watson.
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C'era una volta un detective
brillante e solitario(“Alone is what I
have, Alone protects me”), talmente sicuro delle sue capacità da essere
disposto a rischiare la vita pur di provare la propria superiorità
intellettuale: il sociopatico iperattivo di A Study in Pink sembra molto lontano dall'uomo che abbiamo visto in
The Reichenbach Fall, deciso a
gettare via nome e reputazione per seguire le ragioni del cuore.
Anche se privata della
spettacolare location delle Cascate, la soluzione del "problema
finale" offerta dalla seconda serie di Sherlock non solo conserva il
fascino dell'originale, ma piuttosto amplifica l'epicità dello scontro con un
intreccio ricchissimo, abile a mischiare le classiche trame della lotta fra
bene e male con le ambizioni di un thriller dal sapore quasi Nolaniano: l'eroe
getta la maschera e sacrifica il simbolo positivo che incarna per proteggere un
bene superiore, mentre quel mondo che non era pronto ad accoglierlo sceglie di
abbracciare la menzogna solo perché è più facile convivere con la mediocrità
che con l'eccezione.
In una non troppo velata critica
al potere dei media e alle morbose manipolazioni della stampa (forse il più
eclatante punto debole di cui soffre il Regno Unito) Thompson fa un balzo degno
del miglior cinema di genere, riservando al famigerato Genio del Crimine un
congedo sconvolgente: molti troveranno il suo suicidio una forzatura
imprevista, ma quando Moriarty comprende che Sherlock non è più un affascinante
Doppelgänger ed è pronto a mettere gli affetti al di sopra di tutto, la sfida
perde improvvisamente d' interesse e la fine è l'unica soluzione auspicabile(“ Every fairy tale needs a good old-fashioned
villain. You need me or you're nothing. Because we're
just alike, you and I, except you're boring. You're on the side of the
angels”).
La prova di Andrew Scott,
vincitore del BAFTA come migliore attore non protagonista, è impeccabile, ma il
controllo della scena rimane ancora una volta ben saldo fra le mani del gigantesco
Sherlock di Benedict Cumberbatch: il suo addio a Watson, ancora più straziante perché
raccolto per telefono e non per lettera, è una scena che porteremo nel cuore
per molto tempo e dinanzi alla quale le lacrime sono quasi inevitabili;
dall'altra parte della strada, un attonito Martin Freeman completa l'episodio
grazie a una performance perfettamente in sintonia col suo personaggio, leale fino
alla fine contro tutto e tutti ( “I know
you for real”) e pur trattenuto dinanzi alla morte dell'amico, costretto a
lasciare che il contegno militare e la sua indole introversa prendano il
sopravvento per sopravvivere alla sofferenza.
Sappiamo per certo che Sherlock è
sopravvissuto e che la dolce patologa Molly Hooper( Louise Brealey) ha avuto un
ruolo determinante(il Detective le chiede aiuto poco prima di affrontare
Moriarty), ma questo non rende la ferita meno dolorosa: abbiamo bisogno che
Sherlock e John tornino subito da noi, di nuovo insieme, di nuovo uniti più che
mai.
Il countdown per la terza serie,
prevista per l'autunno 2013, è già iniziato.
leggi su cinefilos serie tv: Recensione Sherlock 2×03 – The Reichenbach Fall
leggi su cinefilos serie tv: Recensione Sherlock 2×03 – The Reichenbach Fall
Non seguo molte serie tv, ma ogni volta che leggo i tuoi post su questa di Sherlock Holmes non posso fare a meno di sperare prima o poi di recuperarla, ne scrivi in maniera entusiasmante. Il fatto è che per prima cosa vorrei leggere i libri.
RispondiEliminaAnzi, visto che ci siamo ti chiedo un consiglio, quale edizione mi consiglieresti per leggere i romanzi di Conan Doyle in italiano? Tieni conto che a parte i due film recentissimi e la serie animata dello studio Ghibli non ho mai visto e neppure letto nulla.
Insomma non sono un filologo, ma vorrei leggerlo come si deve.
Grazie mille comunque
Ciao
Grazie!Il merito è tutto di Sherlock, una delle serie più straordinarie di sempre, anzi, LA serie più straordinaria di sempre: un gioiello davvero unico che devi assolutamente recuperare( si tratta di 6 episodi in tutto fra prima e seconda serie, è assolutamente fattibile).
EliminaPer quanto riguarda le edizioni italiane migliori non saprei dire: finora ho letto uno studio in rosso dall'economica newton(ma te la sconsiglio perchè per quanto economica ha un errore di impaginazione alquanto fastidioso) le memorie di Sherlock Holmes dalla Barbera( ben fatta anche se un po' antieconomica, costo 10 euro) e le avventure di Sherlock Holmes direttamente in originale dalla Penguin( stavo avendo difficoltà immani a trovarle in italiano e mi sono buttata in lingua,ma l'inglese di Doyle è di facile comprensione).
Diciamo che a livello di rapporto qualità/ prezzo la scelta migliore sarebbe il super mammut: http://www.amazon.it/Tutto-Sherlock-Holmes-Arthur-Conan/dp/8854113670/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1349090264&sr=1-1
lo so, è un po' pesante da portar dietro, ma con circa 14 euro ha tutti i libri del canone in un colpo solo:). Avevo desistito per via del peso, ma ora me ne sono un po' pentita...
Comunque io ho iniziato la lettura dopo aver visto la serie ed è stato egualmente stupendo ritrovare tutti i riferimenti al canone nella serie:)per completare l'opera entro l'inizio della terza stagione abbiamo tempo fino all'autunno 2013...