sabato 20 novembre 2010

The Social Network


"Gage: Mr. Zuckerberg, do I have your full attention?
Mark Zuckerberg: [stares out the window] No.
Gage: Do you think I deserve it?
Mark Zuckerberg: [looks at the lawyer] What?
Gage: Do you think I deserve your full attention?
Mark Zuckerberg: I had to swear an oath before we began this deposition, and I don't want to perjure myself, so I have a legal obligation to say no.
Gage: Okay - no. You don't think I deserve your attention.
Mark Zuckerberg: I think if your clients want to sit on my shoulders and call themselves tall, they have the right to give it a try - but there's no requirement that I enjoy sitting here listening to people lie. You have part of my attention - you have the minimum amount. The rest of my attention is back at the offices of Facebook, where my colleagues and I are doing things that no one in this room, including and especially your clients, are intellectually or creatively capable of doing.
[pauses]
Mark Zuckerberg: Did I adequately answer your condescending question?"


Un ragazzo viene lasciato dalla fidanzata dopo una disastrosa e estenuante discussione : la sua lingua è tagliente come un coltello , non riesce a stare zitto per 5 secondi e dice sempre tutto quello che la mente gli suggerisce senza censurare gratuite cattiverie ; lei lo abbandona , e lui esce dal pub e inizia a camminare nella notte , attraversa a passo svelto il campus di Harvard brulicante di studenti , estraneo e insofferente a quell' ambiente come un insetto in un microcosmo a lui ostile , fino al dormitorio dove invece di sfogarsi con un amico in carne e ossa preferisce affidare la sua vendetta a un blog e a un sito internet di pessimo gusto , ignorando che quell' evento cambierà per sempre la sua grigia esistenza .

Pochi frammenti delle prime scene di "the Social Network" rivelano già alcune delle caratteristiche che lo rendono uno dei più grandi e importanti film del 2010 : la potente ed entusiasmante sceneggiatura di Aaron Sorkin , i suoi dialoghi frenetici e duelli verbali estenuanti come una lezione di step ; l'ipnotica colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross e il tema di apertura " Hands Covers Bruise " , dove tre solitarie note di un pianoforte cercano di farsi sentire in un campo sonoro dalle minacciose e inquietanti vibrazioni ; la fotografia di Jeff Cronenweth , che dipinge il campus di Harvard con colori caldi e autunnali descrivendo il mondo di un protagonista straniero a quell' universo di classi e privilegi .

Il Mark Zuckerberg del giovane e incredibile Jesse Eisenberg è un antieroe ambiguo e negativo , privo di qualsiasi piacevolezza o simpatia , creatura oscura che non possiamo e non vogliamo amare : il suo desiderio di rivalsa sugli insopportabili gemelli Winklevoss e l'ambizione di entrare nella " rete " più esclusiva dei circoli universitari ( il titolo gioca volutamente sull'ambivalenza dei termine " network ") potrebbe anche suscitare le simpatie dello spettatore se il giovane non si rivelasse bugiardo e calcolatore , freddo come il ghiaccio e restio a offrire il suo sguardo alla telecamera , come se non volesse mai farci conoscere veramente il suo pensiero perchè tutto intorno a lui ha ormai poca o nulla importanza . Conteso fra l ' angelico migliore amico Eduardo di Andrew Garfield e il mefistofelico e tentatore Sean Parker del sorprendente Justin Timberlake (curioso che proprio lui interpreti uno dei responsabili dell'inizio della crisi del mercato discografico ) Mark li distrugge entrambi , restando forse con assoluta cognizione totalmente imprigionato nella nuova e apparentemente appagante "amicizia " della sua creatura .

Ciò che rende questa storia una GRANDE storia non è semplicemente il suo raccontare abilmente e con passione una parabola di disagio e riscatto sociale , di vendetta ed ambizione , di genio ed egoismo , di amicizie e tradimenti come tante se ne possono trovare , ma riuscire a fotografare con inquietante verosimiglianza le speranze e le angoscie di un'intera generazione , quella degli anni 00', che non è mai stata più tecnologicamente all'avanguardia e più disperatamente avvezza alla solitudine . David Fincher ci costringe ancora una volta a fare i conti con i nostri peccati più oscuri , analizzando senza condannare nè assolvere la realtà odierna (che vi piaccia o no , Facebook ha cambiato prepotentemente il mondo della comunicazione e non solo ) , le sue paranoie ( la ragazza di Eduardo ossessionata dal fatto che lui non abbia cambiato lo stato di single nella sua pagina è profeticamente esemplificativa ) e la sua più ipocrita illusione : che il contatto umano possa essere sostituito da quello virtuale , laddove non si sappia o non si voglia costruirlo . Potremmo anche avere 500 milioni di amici su Facebook in ogni angolo del pianeta , ma davanti al computer rischiamo di rimanere completamente soli .

9 commenti:

  1. Credo di essere l'unico a non aver trovato il protagonista freddo e calcolatore, ma semplicemente trascinato da una situazione complicata e arrabbiato quanto ci si aspetterebbe da una nullità (socialmente) che diventa qualcuno...Cmq a parte le mie personali opinioni sul protagonista, bella recensione come sempre e bellissimo film, da rivedere!!

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  2. allora la pensi come la bella avvocatessa!lui non è stronzo ,cerca solo di esserlo...

    secondo me però un po' lo è...guarda il povero Eduardo...

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  3. il mark zuckerberg di questo film, e probabilmente anche quello vero, contribuisce a dare un'immagine nuova del nerd, almeno al cinema: non più simpatico ma sfigato, bensì antipatico e vincente (almeno per quello che è riuscito a creare)
    e anche secondo me comunque non è un personaggio del tutto negativo. diciamo solo al 90% :)

    poi lo ripeto ancora una volta che non fa mai male, nonostante l'abbia già scritto ampiamente nella mia recensione: film capolavoro!

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  4. beh 90% è comunque una bella percentuale...certamente un personaggio passivo e sfigato non avrebbe avuto la stronzaggine necessaria per arrivare dove è arrivato...in ogni caso il film è terribilmente potente ed è impossbile restare indifferenti...sono dispiaciuta per inception...per me quello rimane film dell'anno anche per questioni di affezione personale,ma ho paura che TSN gli ruberà tutti gli oscar principali...

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  5. gli oscar sono sempre un mondo a parte e non è detto che alla fine nessuno dei due purtroppo trionfi: social network sarebbe una delle poche pellicole con un cast così "adolescenziale" ad essere premiate, mentre inception in quanto pellicola fantascientifica avrà i suoi problemi ad affermarsi. però staremo a vedere...

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  6. si effettivamente l'accademy ha le sue regole ahimè molto spesso più di politica e di spettacolo che altro..quello che è succeso l'anno scorso con the hurt locker ne è la prova...

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  7. Bella recensione :)
    Temo di essere tra quelli che hanno trovato lo zuckerberg molto simpatico, nonostante la sua "binarietà".
    E' un film molto pieno e giovane, e credo che sarà ben premiato tra le categorie importanti, mentre inception, ahimé, quella sceneggiatura non credo che l'academy possa capirla, prevedo premi tecnici.

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  8. Bella recensione! Complimenti davvero per il sito. Da oggi sei nel mio personale blogroll.

    Ps
    ho provveduto a segnalare allo staff di wikio il tuo blog affinchè sia inserito nella categoria cinema.

    Fabrizio
    laboratorio di cinema: recensioni ed altro

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