Disclaimer: questa piccola panoramica sui nuovi personaggi nella terza stagione di Game of Thrones è stata scritta per Ed è Subito Serial Magazine, piccolo grande mensile sulla serialità col quale ho avuto l'opportunità e il piacere di collaborare per il numero di maggio; per ovvie ragioni di tempistica è aggiornato solo ai primi episodi, non tiene conto degli eventi verificatisi nelle ultimissime puntate e non essendo la sottoscritta una lettrice dei libri contiene speculazioni su possibili nuovi sviluppi non certificate da Mr Martin: puristi dell'opera, siate indulgenti.
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Game of Thrones: nuovi e vecchi giocatori sulla scacchiera dei sette Regni
Dopo trailer gustosissimi e hype incontenibile l’attesa è finalmente finita: sotto la guida dei sempre fedeli David Benioff e D.B. Weiss Game of Thrones è finalmente tornato sugli schermi statunitensi, per tradurre in immagini l’epopea delle cronache del Ghiaccio e del Fuoco di G.R.R. Martin e proseguire la lotta per la conquista del trono di spade da dove l’avevamo lasciata. Possiamo dire che le nostre aspettative sono state soddisfatte? Dopo pochi episodi è chiaramente troppo presto per emettere alcun tipo di verdetto ma è innegabile che la forte frammentarietà della narrazione, croce e delizia della serie funzionale soprattutto a rendere autentico il mosaico di climi, popoli e culture di un continente vasto come Westeros, unita al ridotto screen time a disposizione di ciascuno mette spesso a rischio la giusta tensione drammatica degli episodi, costretti a conclusioni anticlimatiche e a un’evoluzione dei protagonisti lenta e dilatata; la scommessa però continua ad essere accettata ben volentieri dagli spettatori che hanno premiato il debutto della serie facendole registrare un record di ascolti eccezionale, anche per un canale via Cavo, persino prestigioso come la HBO.
Tratta dalla prima metà di A Storm of Swords, terzo volume della
saga che per l’eccessiva mole verrà completato solo con la quarta stagione, la
terza serie di Game of Thrones riprende alla conclusione dell’epocale battaglia
di Blackwater, dopo la quale con i vari
clan già pronti a fare la loro mossa e a schierare nuovi giocatori in partita non
viene neppure dato il tempo alle vedove e agli orfani di piangere la scomparsa
dei loro cari; una delle pedine più splendenti e intriganti della scacchiera è
senza dubbio Margaery Tyrell, di
quella casa Tyrell che aveva fatto una breve ma essenziale apparizione nel
gioco dei troni già dalla seconda stagione e che ora si prepara a fare il balzo
definitivo sposando la propria principessa al giovane e sempre spietato re
Joffrey.
Interpretata da Natalie Dormer,
che dopo essere stata Anna Bolena in The
Tudors ha ormai acquisito sconvolgente naturalezza nel vestire i panni di
future regine arriviste e manipolatrici, Margaery è però tutt’altro che una
creatura innocente come la precedente promessa sposa del re Sansa Stark,
scavalcata per ragioni politiche dall’offerta di una casata ben più prospera e
vittoriosa: sempre pronta a dispensare sorrisi e dolcissimi sguardi, vicina
alle sofferenze del popolo e attenta a curare un’immagine rassicurante e
positiva della monarchia meglio e più di una Kate Middleton, Margaery sa bene
come conquistarsi il proprio posto sul trono e persino come affascinare
l’odioso Re, facendo leva sulla sua insana passione per la morte e la
distruzione; non dubitiamo che lo scontro con la futura suocera Cersei,
chiaramente infastidita per essere stata spodestata dal ruolo di manipolatrice
numero uno e soprattutto timorosa di perdere il potere sul figlio e sul regno,
non attenderà troppo a lungo prima di esplodere definitivamente.
Margaery non è però l’unico
personaggio di spicco che la casa Tyrell ha da offrire al pubblico: con gli
apparenti modi di un’innocua nonnina e un’attenzione per le strategie e gli
intrighi di palazzo che le ha già fatto guadagnare il titolo di Lady Violet di Westeros, Lady Olenna
Tyrell ( interpretata da Diana Rigg,
storica attrice britannica)promette di diventare una giocatrice essenziale e
raffinata, abile ad agire dietro le quinte con efficacia pari se non maggiore
di quella dei consiglieri del regno.
Fuori dalle mura di Approdo del Re la Guerra prosegue e il
peregrinare dei già noti protagonisti non poteva non condurre verso l’introduzione
di altre casate dalle diversissime ambizioni: nel campo di Robb Stark abbiamo
finalmente modo di conoscere più da vicino la famiglia di Lady Catelyn e di
imbatterci in Edmure Tully, fratello di Lady Stark e inetto comandante, ma
soprattutto di Ser Brynden “Blackfish” Tully, zio al quale Catelyn è molto
legata e che potrebbe giocare un ruolo importante nella campagna militare, al
momento di scarso successo, portata avanti da Robb Stark.
Le cose non vanno neppure troppo
bene agli altri figli di Ned: in fuga dopo la distruzione di Grande Inverno,
Bran si imbatte in Jojen Reed ( l’ex baby star Thomas Brodie Sangster), giovane con abilità oniriche simili alle
sue che sembra essere in grado di aiutarlo a scoprire l’origine delle sue
visioni; dopo aver lasciato Harrenhall Arya viene catturata dalla misteriosa
Fratellanza senza Vessilli, che sembra non obbedire al nessun re e a nessun
potere, mentre maggiore curiosità suscitano senza dubbio le avventure di Jon
Snow, che dopo aver finto di aver tradito i Guardiani della Notte è finalmente
condotto al cospetto di Mance Rayder, Re al di là della Barriera interpretato
dal ruvido attore irlandese Ciaran Hinds,
e in fine il traditore Theon Greyjoy, caduto nelle mani dello spietato clan dei
Bolton che fra immani torture medievali non ha di certo delle buone intenzioni.
Al nome di Lord Bolton si intrecciano anche le vicende di
due personaggi della vecchia guardia che dovrebbero avere un’evoluzione
interessante nel corso di questa serie: Brienne di Tarth e il King’s Slayer Jaime Lannister sono stati
infatti catturati dai suoi uomini e si avviano verso un destino incerto che potrebbe
rendersi complice di un insolito legame e chissà, magari di qualcosa di più.
Al di là del mare Daenerys Targaryen
continua intanto il lungo percorso verso casa approdando nella roccaforte di
Astapor, torrida città di schiavisti che potrebbe garantirle il numero di
uomini necessario in cambio di un cospicuo pagamento: a salvarla da un
attentato è Ser Barristan Selmy, ex cavaliere di Approdo del re privato dei
suoi titoli con l’ascesa al trono di Joffrey e adesso deciso a proteggere la
Khaleesi e a sostenere il suo ritorno sul trono.
La carne al fuoco è sempre tantissima e una volta messo in
moto il meccanismo ha bisogno di un po’ di tempo per ingranare a dovere, ma non
dubitiamo che Game of Thrones saprà stupirci anche questa volta, regalandoci
una stagione di intrighi, congiure, passioni e dolore al meglio delle sue
possibilità: intrattenimento e spettacolo, ma in puro stile HBO.
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