Dopo essere convolati finalmente a nozze per la gioia di tutti i loro fan, Matthew(Dan Stevens) e Mary(Michelle Dockery) tornano a casa dalla luna di miele francese a bordo di una nuova auto fiammante, guidata dallo stesso Matthew perché un autista non è più necessario: leitmotiv di questo secondo episodio, il bisogno di guardare al futuro accettando di evolversi secondo i ritmi e i tempi richiesti dal 1920("Some animals adapt to new surroundings. It seems a better choice than extinction")continua a farsi strada nella terza serie di Downton Abbey, senza disdegnare un velo di malinconia per l''estinzione della raffinata etichetta e dei riti mondani che tanto a lungo hanno abitato le vite dei personaggi e che ci hanno sempre affascinato.
La preoccupante situazione
economica in cui versa Downton non è cambiata, con Matthew che rifiuta ancora
di accettare la cospicua eredità del padre di Lavinia: convinta che l'ultima
speranza per evitare il disastro sia la generosità della nonna Martha
Levinson(Shirley MacLaine), Mary si unisce a Lady Violet(Maggie Smith) per
organizzare una cena spettacolare e clamorosamente eccessiva che dimostri alla
ricca americana quanto sia importante preservare la Tenuta.
Nonostante i tanti ostacoli
affrontati nel corso della seconda stagione per arrivare alla felicità, Mary
non riesce a rassegnarsi alla volontà del marito di non usare il denaro e non
intende accettare un no come risposta: la salvezza di Downton è in gioco ed è
comprensibile la sua preoccupazione ma la verità è che da perfetta figlia del
periodo edoardiano, una volta sposata e acquisita coscienza del suo ruolo di
futura Contessa, Mary non può evitare di difendere quel che resta degli
splendori dorati del passato("in my
book the Countess of Grantham lives at Downton Abbey"); non ci
sorprende dunque che trovi una valida alleata in Lady Violet piuttosto che
nella Madre Cora(Elizabeth McGovern), cresciuta lontana dall'Inghilterra e dai
suoi inflessibili schemi e per questo meglio disposta a lasciare Downton per
trasferirsi in una più piccola dimora.
La serata tanto agognata da Mary
e dalla nonna paterna parte comunque col piede sbagliato quando il forno si
rompe senza preavviso lasciando i padroni di casa senza alcuna cena da offrire,
ma alla fine la stessa Martha riesce a salvare la situazione in extremis
organizzando un vero e proprio picnic fra le mura del Castello; nonostante gli
sforzi di Mary e di Lady Violet, Martha Levinson non è però disposta a
investire quel che resta del capitale di famiglia a favore dei Crawley,
dichiarando di aver già assolto il suo impegno verso Downton con la Dote di
Lady Cora.
Martha si prepara allora a
lasciare Downton, ma la sua breve permanenza non è certo passata inosservata
agli occhi delle ragazze Crawley: Martha rimane infatti l'unica a riconoscere
per la prima volta quanto la nipote Edith(Laura Carmichael) in lacrime fra le
sue braccia, sia sola e infelice e
quanto Lord Robert(Hugh Bonneville) non si curi abbastanza del futuro della
figlia; dopo essere stata a lungo osteggiata, la relazione della ragazza con
Anthony Strallan può allora concretizzarsi in una proposta di matrimonio e
sembra che tutto stia finalmente volgendo al meglio per la sempre dimenticata
figlia di mezzo, con l'augurio che Fellowes non ci costringa a ricrederci già
nel prossimo episodio.
La cosa migliore dell'indoor picnic organizzato da Martha con
prontezza e spontaneità tutte americane è comunque la reazione disgustata di
Carson(Jim Carter), costretto alla vista di Lord Grantham vestito in abiti
inappropriati per la serata a causa di una vendetta personale della cameriera
O' Brien nei confronti dell'ormai avversario Thomas(la battuta di Lady Violet "I thought you were a waiter"
è meravigliosa), ma soprattutto degli ospiti palesemente compiaciuti
dall'opportunità di cenare in giro per la casa e senza alcun garbo: vedere il
Maggiordomo acquisire consapevolezza di come il mondo si stia improvvisamente
stancando di quell'orchestra che lui ha sempre così mirabilmente diretto( "Where's the Style? Wher's the
Show?") fa male al cuore ma non dubitiamo che Carson troverà comunque
il modo di servire i Crawley senza smarrire sé stesso, come accaduto invece al celebre
collega Mr Stevens in Quel che resta del
giorno.
Mentre Thomas(Rob James Collier)
continua scandalosamente a non vedere espresso il proprio potenziale narrativo
le cose non vanno troppo bene a Mrs Hughes (Phyllis Logan), che sospetta di
avere un tumore al seno e attende nel dubbio i risultati delle analisi insieme
all'amica Mrs Patmore(Leslie Nicol), unica custode del suo segreto.
Alla dolce governante viene
lasciato il compito di chiudere l'episodio, con una malinconica profezia su
come ogni membro della Casa, presto o tardi, sia destinato a morire e a
diventare un' ombra nella nostra memoria("one
day I will die, he and you, and everyone under this roof"): speriamo, il più tardi possibile.
leggi su cinefilos serie tv: Downton Abbey 3X02 – recensione
leggi su cinefilos serie tv: Downton Abbey 3X02 – recensione
Gentile sig.rina Carmicino,
RispondiEliminasono George McCoy, un critico cinematografico inglese e fondatore dell' "International Online Film Critics' Poll", un sondaggio internazionale per i critici di tutto il mondo, che premia le eccellenze cinematografiche ogni due anni. Quest'anno siamo giunti alla nostra 3a edizione, e contiamo anche alcuni membri in Italia. Saremmo felici se lei potesse partecipare al sondaggio di quest'anno. Nel caso in cui lei sia interessata le sveleremo tutti i dettagli sulla sua votazione e sui film eleggibili.
Questo è il sito ufficiale del sondaggio:
https://sites.google.com/site/internationalonlinefilmcritics/home
Cordialmente,
George McCoy