"Whatever happens tomorrow, we had today. I'll always remember it." (Emma Morley)
Per un libro di grande successo sfuggire alle attenzioni del cinema è ormai quasi impossibile, specialmente quando la storia sembra essere stata scritta apposta per nutrire non solo l'immaginario del lettore più fedele, ma anche gli occhi di profani spettatori: il prezzo da pagare, inevitabile se si accetta di assecondare la legge dell'adattamento, sarà un'opera che al di là delle sue qualità difficilmente potrà soddisfare le aspettative dei fans più esigenti, ma soprattutto rischierà di profanare quella visione a cui l'autore, presente alla contemporaneità e pronto a difendersi, aveva dedicato tanta fatica e dedizione.
Se J.K. Rowling e Stephenie Meyer hanno provato a risolvere le loro paure vigilando "discretamente" sul set con eserciti di avvocati e contratti minacciosi, per il già sceneggiatore professionista David Nicholls la protezione della sua ultima fatica letteraria da attacchi esterni e tagli spietati passa per uno script scritto in solitudine: nobili intenzioni, se non fosse che il troppo amore verso la storia e i personaggi hanno finito per soffocare il risultato finale, schiacciando la pellicola entro limiti angusti e sforbiciate bizzarre che tendono a emozionare e a commuovere solo in minima parte a dispetto delle tante potenzialità.
Storia di un'amore sbocciato ma destinato ad attendere quasi 20 anni prima di rivelarsi, "One Day" avrebbe dovuto trovare la sua forza proprio nella struttura atipica della narrazione, un lungo affresco di episodi che segue le vite di Dexter Mayhew e Emma Morley ogni 15 luglio( St Swithin's Day) dal 1988 fino al 2006, presentandoci due ragazzi pieni di sogni e di speranze destinati a fare i conti con le delusioni dell'amara realtà: un cambiamento reso adeguatamente grazie a un buon lavoro di trucco e costume e che Jim Sturgess e Anne Hathaway incarnano al meglio delle loro possibilità, ma destinato a perdersi per strada nella corsa sfrenata verso la fine del calendario inseguita da Nicholls, ostinato nel voler mettere in scena ogni singolo anno senza risparmiarsi nemmeno i più vuoti, dimenticando che la struttura temporale avveniristica va bene ma sono Em e Dex, con le loro simpatie e antipatie, pregi e difetti, conflitti e passioni, lacrime e sorrisi a fare la differenza nel percorso.
Non giova all'empatia della messa in scena la regia asettica di Lone Scherfig , regista danese già adottata dal Regno Unito con l'ottimo "An Education", ma che senza il supporto di Carey Mulligan si smarrisce in riprese d'interni e locations anonime, alle prese con una geografia che non sembra importante per lei come per i protagonisti.
Quasi necessario è il confronto con una poco conosciuta ma affascinante opera prima arrivata sugli schermi italiani nel 2009(essendo l'anno lo stesso della pubblicazione di One Day un'indagine su un improbabile plagio è fuori luogo)per la regia di Valerio Mieli: "dieci inverni" presenta non poche somiglianze con il suo gemello americano(da un primo incontro fra i protagonisti che culmina in una notte passata insieme senza che nulla succeda, a una gravidanza imprevista che sembra destinata a dividerli definitivamente fino al matrimonio di un amico comune come momento di riflessione) ma l'epopea emotiva dei nostrani Silvestro e Camilla, indubbiamente favorita dal dover coprire "appena" dieci anni, riusciva a sfuggire alla banalità grazie anche a una stagione invernale perenne e suggestiva, capace a dispetto di sè stessa di scaldare il cuore anche sotto la neve più gelida; difficile dire lo stesso con Dexter e Emma, per i quali il problema non sembra tanto di muoversi in un clima meno poetico quanto di essere bloccati in un turbine di date che scivolano via, senza infamia e senza lode, non dandoci il tempo di comprendere davvero come mai il legame fra i due sia così forte da sopravvivere a un'attesa tanto lunga.
Migliorato da un finale finalmente romantico dove trattenere le lacrime è effettivamente un'impresa, One Day resta una piacevole esperienza ma in fondo abbastanza innocua: forse affidare la direzione a un regista britannico e strappare la sceneggiatura al suo autore avrebbero potuto meglio tradurre la straordinaria love story fra Dexter e Emma in qualcosa di più di un semplice film d'amore della domenica.
Concordo pressoché su tutto ciò che hai scritto, fuorché sulla regia che non reputo affatto asettica..
RispondiEliminami è piaciuto :)
RispondiEliminail libro non l'ho letto, però il film mi è piaciuto. almeno per l'idea che ho trovato originale di raccontare la storia lo stesso giorno di vari anni con cui si differenzia dalle altre solite pellicole romantiche. per gli altri aspetti invece è abbastanza ehm... la solita pellicola romantica :)
RispondiEliminamia sorella mi ha parlato del libro in termini entusiastici, ma il film non lo è altrettanto...è sicuramente migliore di tanti filmucchi d'amore che girano, ma non è eccezionale...la struttura temporale è innovativa ma è gestita in modo troppo frenetico,secondo me sarebbe stato meglio tagliare qualche anno e approfondire di più i personaggi, oltre a cercare di sfruttare di più il fascino di Edimburgo, Londra e Parigi(ma lì potrebbe essere anche un problema di costi)...il finale mi ha emotivamente distrutta;(
RispondiEliminaPrima di procedere alla visione del film, che mi attrae parecchio, credo che leggerò prima il libro!
RispondiElimina"...Schiacciando la pellicola entro limiti angusti e sforbiciate bizzarre che tendono a emozionare e a commuovere solo in minima parte a dispetto delle tante potenzialità" è esattamente quello che volevo dire io! Il romanzo era ricco ma il film, a furia di tagli e accelerate, è un po' povero e insoddisfacente. Rimane cmq carino e guardabile :)
RispondiEliminaIl libro non l'ho letto però il film mi è piaciuto, ho apprezzato i salti temporali e anche il rapporto d'amicizia-amore tra i personaggi, così diversi ma così abili nel comprendersi. Mi ha invece un po' deluso la scena della morte di Emma, troppo simile a quella di City of Angels mentre ho trovato carino il finale.
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