Il debutto dietro la macchina da presa del celebre attore Charles Dance nel 2004 è un’esperienza assolutamente gradita : non solo ci delizia della recitazione di due icone sacre del cinema britannico insieme per la prima volta quali Maggie Smith e Judi Dench , ma soprattutto dischiude silenziosamente per noi una porta su un microcosmo delicato come un ramoscello profumato di lavanda; ” ladies in lavender ” muove i suoi primi passi da un racconto breve di William J. Locke , modificando alcuni punti chiave per esprimere sentimenti ed emozioni nuove e decisamente più pregnanti. La vicenda di due sorelle ultraquarantenni nel 1916 diventa così la storia commovente di due sorelle nubili settantenni nella Cornovaglia degli anni 30′ , donne che vivono in una vecchia casa piena di ricordi nei pressi di una spiaggia dove il tempo sembra essersi fermato e pochissimi sono i riferimenti al concitato momento storico che si avvicina verso la Seconda Guerra Mondiale .
Janet , la sorella maggiore , assennata e matura , è rimasta sola dopo la morte del fidanzato nel Primo Conflitto Mondiale e ha vissuto tutta la sua vita vigilando sulla sorella ; Ursula , la minore , ha il cuore e l’animo di una giovinetta che non ha forse mai conosciuto l’amore e lo ha aspettato con pazienza , affacciandosi ogni mattina speranzosa dal balcone che guarda sulla baia come Giulietta che attende il suo Romeo . Finchè , un giorno come tanti , dopo un tremendo temporale la donna scorge qualcosa di diverso sulla spiaggia : Andrea , un giovane violinista polacco che il mare ha risparmiato dalla sua furia . Nulla sappiamo di questo angelo arrivato dall ‘ acqua , se è stato vittima di un naufragio o perchè fosse in viaggio , se per fuggire dal suo paese o perchè colpevole di un crimine , l ‘ unico indizio che viene fornito a noi e alle protagoniste è la destrezza quasi ultraterrena con la quale suona il violino ; forse però , è proprio il mistero che lo avvolge a rendere il personaggio interpretato dalla giovane stella Daniel Brühl così affascinante e irresistibile ,quasi la realizzazione della romantica fantasia che Ursula ha da sempre inseguito .
Che sia lui il principe azzurro atteso con tanta costanza per tutta la vita ? La domanda dovrebbe sconvolgerci e scandalizzarci , ma nell ‘ amore platonico ( e ovviamente non corrisposto ) di Ursula per Andrea non c ‘ è altro che malinconia e tenerezza : una casta carezza nella notte sul capo del giovane , una ciocca dei capelli di lui conservata e poi lasciata al vento dopo la sua partenza , una separazione che lascia la donna in un mare di lacrime come una qualsiasi ragazza con cuore spezzato .
Andrea e le note magiche del suo violino andranno lontano , il mistero su di lui resterà insoluto e le due anziane sorelle continueranno la loro timida esistenza sulla spiaggia , di nuovo in attesa nella vecchia casa sulla scogliera . Le grandi perfomances regalate dagli attori sarebbero da sole sufficienti per accostarsi a questo film : lo spazio dedicato alla Janet della Smith è putroppo minoritario da copione rispetto alla preminenza che per sentimenti e dolore possiede il personaggio della Dench , ma entrambe danno il meglio di sè lasciando liberi pensieri e rimpianti di un tempo perduto per due sorelle che vivono l ‘ una della forza dell’altra ; Daniel Brühl si conferma ancora una volta un attore in ascesa che merita tutta l ‘ attenzione dell ‘ industria cinematografica e non solo di quella tedesca , come degna di nota è anche la prova di Natasha McElhone nel ruolo della misteriosa Olga , capace di dare ad Andrea il successo che merita portandolo via dalla Cornovaglia , e figurando ovviamente come una strega agli occhi di Ursula ; su tutti trionfa indiscusso il meraviglioso violino di Joshua Bell , che prestando le sue doti autentiche alla prova attoriale di Daniel Brühl , è impossibile da ascoltare senza avere i brividi e le lacrime agli occhi . Tutti insieme , uniti da un film che potrebbe essere tacciato di non aver detto abbastanza , ma che volutamente tace ciò che non è necessario dire . In fondo , il cuore ha ragioni che la ragione non conosce .
Un film che mi è piaciuto tanto, per non parlare dell'ambientazione, i colori. Bello bello!
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