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Le navi seguono il sole e viaggiano sempre spedite sul fiume, gli uomini ambiscono ancora al bottino e si buttano a capofitto nell'avventura come degni figli di Odino, ma le cose non sono più com'erano una volta: nel settimo episodio di
Vikings intitolato
The Profit And The Loss assistiamo all'ennesima dimostrazione di come Ragnar Lothbrok sia ormai un leader stanco e un sognatore disilluso, schiacciato dal peso degli errori commessi e dalla perdita di ciò che amava davvero al punto da cercare rifugio senza tregua nelle sostanze stupefacenti che Yidu, ormai più importante come fornitrice di fiducia che come nuova compagna a cui confidare i propri affanni, ha continuato a procurargli fino a questo momento.
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Arrivati alle porte di Parigi, la scoperta del tradimento di Rollo viene accolta quasi con ironica rassegnazione, nella consapevolezza che non esiste lealtà che non possa essere corrotta e comprata nè che esista un legame capace di sopravvivere all'usura del tempo, nemmeno quello fraterno: Il Duca di Normandia sembra aver trovato il suo posto, segue e dirige la battaglia al fianco di una Principessa finalmente libera di palesare il suo spirito guerriero: reso magistralmente com'è tradizione nella serie lo scontro è gelidamente spietato, Rollo difende Parigi con tutti i mezzi a sua disposizione e senza particolare sforzo, ma la sua amarezza alla vista di quelli che un tempo erano i suoi compagni d'arme e adesso sono diventati obiettivi da abbattere è ben visibile sul suo volto; senza la guida di Ragnar, del tutto allo sbando e in preda a una crisi d'astinenza che gli riempie la bocca di sangue e amarezza, ogni tentativo di espugnare la città soffoca nelle paludi sotto il risoluto grido di guerra di Rollo.
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Mentre il sole continua a calare su Ragnar Lothbrok, a Kattegat il ritorno di Harbard ci costringe nuovamente a confrontarci con la componente mistico religiosa sempre presente nella serie: i poteri di Harbard si sono già manifestati ampiamente, ma l'allucinazione di Floki introduce con prepotenza l'immagine di una premonizione pericolosa su come il destino di Aslaug si sia intrecciato a quello del misterioso viandante.
Nel Wessex, i piani di Re Ecbert per estendere il suo potere continuano senza troppi scossoni: lontani dal centro dell'azione gli anglosassoni fanno quello che possono, ma è difficile stabilire per quanto ancora la loro linea narrativa potrà reggersi sulla sola grandezza della performance di Linus Roache.
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Vikings 4×07 recensione dell’episodio con Clive Standen
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