“Once you’ve ruled out the impossible, whatever remains, however improbable, must be true.”
“But adapting the story, I did feel more of a responsibility to include things from the original than you would with The Sign of Four, because there are a lot of landmarks in The Hound of the Baskervilles and more people are more familiar with them”. Le dichiarazioni di Mark Gatiss non sono da biasimare: Il Mastino dei Baskerville (The Hound of The Baskervilles) è uno di quei libri su cui sai sempre di poter contare, di quelli che saltano fuori dai bauli polverosi delle soffitte per passare di generazione in generazione o abitano stabilmente gli scaffali della tua libreria di fiducia, al punto da caricare ogni adattamento di pressanti responsabilità.
Con The Hounds of Baskerville anche la serie della BBC Sherlock schiera in campo la sua versione, in un secondo episodio che pur preservando diversi ingredienti del romanzo preferisce abbracciare un plot di maggiore attualità, reinventato ad arte ma sempre con grande reverenza da Gatiss.