Quali sono i doveri di un Re? Governare il suo popolo e imporre la propria volontà prendendo quelle decisioni che nessun altro guerriero o consigliere avrebbe l'ardire di realizzare è La Regola suprema, ma cosa accade quando un sovrano non sembra più in grado di rispecchiarsi nei suoi sudditi inseguendo soltanto il proprio egoistico desiderio? Dopo un travolgente ottavo episodio in grado di portarci nel bel mezzo dell'Assedio di Parigi Vikings prosegue con un penultimo appuntamento, intitolato Breaking Point, che mantiene alta la tensione con una nuova dose di azione e combattimenti ma allo stesso tempo segna un punto di rottura senza ritorno per la leadership di Ragnar Lothbrok e per la sua storia personale.
L'episodio vede il nostro Re completamente distrutto fisicamente e psicologicamente, provato da un malessere fisico dilagante che sembra far presagire il peggio ma anche dal dolore per la morte di Athelstan: l'amicizia di Ragnar con l'ex monaco è sempre stata un filo conduttore portante nella serie, ma adesso è chiaro che lo shock per la perdita dell'amico va ben oltre quella che avrebbe dovuto essere per il protagonista una rielaborazione del tutto consona alle tradizioni e alla religione della sua gente; la morte è benvenuta perchè apre le porte del Valhalla, ma la prospettiva di non potere ritrovare l'amico nell'aldilà è più forte di qualsiasi credo religioso e convince Ragnar, già colpito e affascinato dalla religione cristiana, a una scelta sconvolgente persino per un uomo audace e curioso come lui.
L'episodio ci aiuta inoltre a vedere il percorso di Ragnar sotto una luce diversa: a detta del Re, ogni ulteriore avanzamento sulla scacchiera del potere che l'ha portato dall'essere un semplice agricoltore al divenire sovrano sarebbe stato determinato dall'impossibilità di fare altrimenti piuttosto che da un'autentica determinazione nel prendere il potere, trasformando la sua sete di conoscenza in un'arma a doppio taglio nelle mani del destino: dopo una corsa inarrestabile, Ragnar appare per la prima volta stanco e disilluso, come se la perdita di Athelstan avesse in parte spento quel fuoco che l'aveva spinto a osare sempre di più con imprese ardite e rischiose.
Mentre il fronte francese cerca un modo per fare cessare l'assedio, Michael Hirst sceglie di mantenere viva l'attenzione sul Wessex e sulle discutibili trame di Re Ecbert per consegnare al figlio Aethelwulf addirittura un Regno d'Inghilterra, unito sotto i vessilli di un unico re sassone.
A così breve distanza dal season finale, Vikings sembra intenzionato a non lasciarsi sfuggire l'opportunità di guardare con fiducia a un futuro di grande fascino che potrebbe però costringere alcuni personaggi a congedarsi per lasciare spazio ad altri per più pregnanti dal punto di vista storico: il momento di sapere se la leggenda sia pronta a lasciare il posto alla storia potrebbe arrivare prima del previsto.
Leggi su cinefilos/serietv: Vikings 3×09 recensione dell’episodio con Travis Fimmel
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