mercoledì 6 maggio 2015

Vikings 3x10: The Dead





"Saranno i morti a conquistare Parigi": le parole dell'indovino un tempo criptiche e misteriose si fanno limpide e chiare nell'ultimo episodio della terza serie di Vikings, The Dead, che vede la Leadership del Re prendere una via del tutto inattesa e porre le basi per una quarta stagione a dir poco esplosiva.

Novello Ulisse in tutto e per tutto, pur essendo gravemente malato Ragnar non ha ancora rinunciato al sogno impossibile di conquistare Parigi: la decisione di farsi battezzare pubblicamente ha provocato fratture e conflitti fra i più importanti guerrieri del suo popolo e sono in molti a dubitare della sua idoneità al comando, ma l'improvviso aggravarsi delle sue condizioni non lascia molto tempo sul da farsi: Ragnar chiede come ultimo desiderio terreno di poter avere una sepoltura cristiana entro le mura di Parigi, ma quanto accade poco dopo sotto i nostri occhi è degno dei condottieri dei poemi epici più grandi; non si può che applaudire Michael Hirst per aver saputo infondere così bene nel colpo di scena (e di genio) ideato da Ragnar l'atmosfera leggendaria che da sempre avvolge la serie.

Parigi si ritrova in fine improvvisamente fragile e indifesa, ma l'ossessione di Ragnar per la capitale del Regno di Franchia non sembra riuscire a placarsi: sarà necessario tornare in primavera per procedere a nuove razzie e Rollo è di certo il più indicato per trascorrere l'inverno fuori dalle mura insieme ad alcuni guerrieri scelti, in attesa che il momento propizio per attaccare giunga nuovamente.

Quello che Ragnar non sa è che il fratello non ha dimenticato la profezia dell'indovino che ora più che mai sembra destinata ad avverarsi da un momento all'altro: l'orso sposerà la Principessa, diceva, e il favore che gli Dei gli rivolgeranno sarà senza limiti. Poteva l'ambizione di Rollo, perennemente messo in ombra dai disegni del fratello e ancora privo di un autentico posto nel suo mondo, rinunciare alla preziosa opportunità di lasciarsi conquistare da un mondo nuovo, pronto a offrirgli il potere che ha sempre sognato e soprattutto la mano di una principessa tenace che gli ha rapito il cuore a prima vista? Il Ducato di Normandia e la verità storica attendono dietro l'angolo, ma ciò non toglie che il mistero di come il personaggio interpretato da Clive Standen riuscirà ad affermarsi alla corte di Franchia è affascinante e promette grandi soddisfazioni.

Restano molte questioni in sospeso (la vendetta di Ragnar, l'intero scenario politico del Wessex, i piani di Kalf) e il rimpianto per personaggi straordinari costretti a pagare l'allargarsi del cast con scarso sviluppo e minutaggio (essendo uno dei caratteri femminili più riusciti della serie Lagertha avrebbe meritato maggiore approfondimento) , ma questa terza stagione di Vikings ha dimostrato di saper calibrare la naturale inclinazione della serie verso la commistione fra storia e mito con una dose di spettacolarità e azione non comune, lasciando ai suoi carismatici protagonisti il compito di guidarci attraverso i Secoli Bui: un grande prodotto, all'altezza se non superiore alle più grandi serie proposte dai canali via cavo e che non andrebbe sottovalutato, in nessun caso.

Leggi su cinefilos/serietv: Vikings 3×10 recensione dell’episodio con Clive Standen

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