Un protagonista gigantesco, destinato a mutare aspetto e carattere col passare delle stagioni ma mai a perdere la sua unica essenza, e galleria di personaggi pronti ad accompagnarlo nelle sue avventure finchè il tempo della storia e degli attori lo consenta: la notizia che la Clara di Jenna Coleman avrebbe definitivamente lasciato Doctor Who era già stata annunciata da tempo, ma la consapevolezza non ha reso la dipartita della giovane insegnante meno dolorosa per chi ha imparato ad amare il suo spirito forte e appassionato.
L’ora X si è consumata in un unico episodio, intitolato Face The Raven, ma la soluzione scelta è stata talmente in linea col personaggio e la sua evoluzione nel corso della serie da far dimenticare anche la mancanza delle particolari grandiosità di trama che avevano invece segnato l’abbandono di altri companion: niente angeli piangenti, Nemesi vendicative o dimensioni parallele chiuse da muri di pianto, solo un misterioso omicidio da risolvere in una strada nascosta popolata da freaks in cerca di asilo e protezione, una Diagon Alley alternativa dove la legge marziale viene amministrata con pugno di ferro dalla sempre immortale e impassibile Ashildr; a fare la differenza, un tatuaggio apparso dal nulla che con un countdown inesorabile segna i minuti che ti separano dalla morte, quando il Corvo nero verrà a reclamare l’anima che gli è stata promessa senza lasciarti alcuna possibilità di scampo.
Nel tentativo di essere brillante come sempre e anche più dello stesso Dottore, Clara commette un errore fatale che la consegna alla morte e che rende per questo giustizia al suo essere: arrivata nella serie come La Ragazza Impossibile, nata per salvare il Dottore e pronta a vivere e morire di un’infinita di vite per assolvere al suo compito, la maestrina Clara ha guarito il cuore dell’Undicesimo Dottore ed ha assolto al suo compito sottintendendo abilità che la settima stagione non era però riuscita ad esplorare fino in fondo.
Solo con l’arrivo di Peter Capaldi, Signore del Tempo burbero e contraddittorio, Clara ha potuto davvero mostrarsi per ciò che era: una piccola ragazza dal carattere dolce e curioso, sveglia, combattiva, furba e coraggiosa, ma anche del tutto incapace di resistere all’iniezione di adrenalina che le avventure col Dottore, sempre in bilico fra l’ebbrezza della scoperta e l’essere a un passo dalla fine, le avevano imposto; con questo inconscio desiderio di morte, in parte scaturito dalla scomparsa di Danny e dalla rottura con l’ultimo legame di umanità che le era rimasto, ma anche dalla sensazione di onnipotenza che l’abitudine al pericolo aveva reso difficile da assopire, Clara è caduta vittima della stessa fiamma che l’aveva resa così ricca e deliziosa ai nostri occhi, la stessa che le ha consentito di uscire di scena a testa alta e con una fierezza allo stesso tempo maestosa e straziante.
La serie non è ancora finita e sappiamo già che presto nuovi compagni entreranno nella cabina blu e conquisteranno la fiducia del Dottore, ma Clara ha saputo guadagnarsi la sua stella nel firmamento di Doctor Who e nessuno di noi ha alcuna intenzione di dimenticarla: in attesa di tempi migliori, il soufflé al cioccolato è già pronto nel forno, per salvare il sapore di una ricetta complessa e delicata dalla malinconia di una giornata triste.
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