Sembrano passati secoli da quando David Tennant, Matt Smith e John Hurt hanno interpretato ciascuno a suo modo il personaggio del Dottore nell'episodio dedicato al cinquantenario The Day of The Doctor: distratti dall'eccezionalità dell'evento e dal colpo di scena finale sul destino di Gallifrey, probabilmente sono stati in pochi a riflettere sul destino degli Zygon e sulla loro probabile importanza nell'universo di Doctor Who, ma due anni e due stagioni dopo il team creativo guidato da Steven Moffat ha saputo riscoprire e valorizzare queste disgustose ma interessanti creature nel settimo episodio della nona stagione intitolato The Zygon Invasion, prima metà di un arco in due atti com'è ormai abitudine in quest'ultima serie.


Il Dottore affronta l'emergenza facendo ciò che sa fare meglio: cercare di mediare le due parti e capire il punto di vista dell'avversario, batterlo con furbizia e sarcasmo ma ribadendo fino alla fine e a differenza del passato senza alcuna esitazione che salvare la Terra e i suoi abitanti è la sua prima missione: la forza che sostiene il Dottore viene però soprattutto dai suoi companion e dagli esseri umani che lo circondano, dai quali gli stessi Zygon pacifici hanno imparato tratti del tutto sconosciuti come l'affetto e la compassione per l'altro; in un colpo di scena davvero inatteso, Clara Oswald cambia radicalmente pelle facendoci tremare nuovamente al pensiero del destino che la attende (ormai è solo questione di tempo) e lasciando il Dottore paralizzato dal terrore: non dubitiamo che questa avventura avrà un esito positivo, ma le prove generali per il lungo addio sono già in corso, mentre Jenna Coleman ha l'opportunità di divertirsi in una delle sue ultime apparizioni vestendo i panni di una dark lady spietata e glaciale che mai avremmo creduto potessero andarle così bene.
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