" I've a strange feeling with regard to you, as if I had a string somewhere under my left ribs, tightly knotted to a similar string in you. And if you were to leave, I'm afraid that cord of communion would snap. And I've a notion that I'd take to bleeding inwardly. " ( Edward Rochester )
Quando una storia è di quelle che non smetteresti mai di ascoltare e che non finiscono mai di sorprenderti nonostante tu ne conosca già ogni dettaglio, ogni nuova versione del racconto è irresistibile: Jane Eyre, romanzo nato dalla penna di Charlotte Brontë nel lontano 1847 rientra senza dubbio nell'Olimpo degli immortali, pronto a tornare sul grande schermo dopo oltre 20 trasposizioni fra cinema e televisione e persino un musical a tema; il giovane Cary Fukunaga, al suo secondo lungometraggio dopo l'acclamato "Sin Nombre" , nonostante la pesante eredità di nomi del calibro di Orson Welles e Franco Zeffirelli riesce a non farsi schiacciare dalle aspettative confezionando un prodotto di grande suggestione ed eleganza.
Determinata a svecchiare il testo originale la sceneggiatura di Moira Buffini tenta di amplificare le potenzialità gotiche del racconto grazie all'impeccabile fotografia di Adriano Goldman, che privilegiando la luce naturale per illuminare flebilmente Thornfield Hall, fra stanze segrete e lumi di candela rende la vecchia magione assai più sinistra e misteriosa: un peccato dunque, la scelta di tagliare dal montaggio finale l'incontro-sogno fra Jane e la "donna misteriosa" che riduce a brandelli il suo velo da sposa nella notte, uno dei momenti più inquietanti del romanzo fortunatamente recuperabile fra gli extra dell'edizione in DVD.
La vera forza dello script resta comunque la scelta del flashback come chiave di volta di una narrazione imprevedibile e appassionata: alla dickensiana infanzia fatta di stenti, lutti e umiliazioni sofferta dalla nostra eroina sono così riservate poche ma significative istantanee, impresse nel ricordo di una giovane donna dal carattere risoluto che cerca la libertà dalla gabbia in cui sfortunate circostanze l'hanno relegata.
Pallida creatura delle fiabe che non ha mai visto una città nè parlato con un uomo, con pochissima esperienza del mondo ma senza paura di abbracciarlo, costretta a strapparsi via l'abito da sposa come se fosse nuovamente esposta al freddo e al dolore della tetra Lowood School, questa nuova Jane più umana e reale si lascia amare con facilità senza chiedere niente in cambio: una grande occasione per Mia Wasikowska, pronta finalmente a lasciarsi alle spalle i suoi deboli trascorsi come Alice Burtoniana reggendo praticamente da sola buona parte della pellicola, perennemente in equilibrio fra il compìto autocontrollo della rettitudine e il desiderio di indipendenza che la guida verso la più bruciante delle passioni. .
L'anima gemella di Jane è forse troppo affascinante nei gentili tratti di Michael Fassbender, ma il suo magnetico Edward Rochester possiede il carisma e l'ambiguità necessari a un eroe romantico che non manca mai di luce e oscurità, capace di attraversare le barriere del tempo e del sogno e degno delle più tormentate prove dell'attore(dal ribelle pittore Esme di "Angel" all'imminente Carl Gustav Jung di "a dangerous method" di Cronenberg).
Ispirato dalla freschezza di "orgoglio e pregiudizio" di Joe Wright, Cary Fukunaga segue con attenzione l'esempio del regista inglese non solo in alcune soluzioni registiche e narrative( le lunghe passeggiate di Jane alla luce del sole nel giardino di Thorfield non possono non ricordare quelle di Elizabeth Bennet, come la scelta di proporre un finale tronco e non totalmente rivelato) ma anche nella colonna sonora: il premio Oscar( e collaboratore di lunga data di Wright) Dario Marianelli ci regala un lavoro che ricorda lo stile di James Newton Howard per "the village" di Shyamalan affidando al violino di Jack Liebeck, protagonista assoluto, il compito di cantare la voce dell'anima della dolce Jane.
In una stagione cinematografica ricca di reboot prequels e sequels la mancanza di nuovi soggetti inizia a farsi sentire, ma un classico del passato che riesce con tanta tranquillità a dialogare col presente vale sempre lo sforzo.
Mi sono fatto libro e Zeffirelli. Credo possa bastare.
RispondiEliminaIo ho letto il libro e guardato il film di Zeffirelli, ma come te non riesco mai ad accontentarmi di questa storia!! Aspetto questo film da quando ne ho visto il trailer, odio non essere ancora riuscita a vederlo in maniera decente!
RispondiEliminaIl mio libro preferito...lo adoroe come dici tu non ti stanchi ma di ascoltare, leggere, vedere questa storia! :-)
RispondiEliminaIl film di Zeffirelli non mi entusiasmò più di tanto, a essere sincera, sebbene sia l'attrice che interpretava Jane che l'attore che impersonava Rochester mi sembravano appropriati...qui, in effetti, Rochester sembra troppo bello rispetto all'orginale...ma voglio vederlo questo film...mi sa, però, che faccio prima a vederlo in lingua originale che ad aspettare una data italiana...:-/
Spero che esca presto una data italiana, mi incuriosisce molto!
RispondiElimina@SCIUSCIA: Eh ma delle sorelle Brontë non bisognerebbe averne mai abbastanza!
RispondiElimina@Ebetrex,Strawberry,E.: guardatelo merita assolutamente, anche se Mr Rochester è più bello del dovuto(ma per contemplare quella visione che è Michael Fassbender ci può pure stare)e guardatelo in inglese coi sottotitoli, la distribuzione italiana coi tempi che corrono potrebbe anche non esserci mai, anche se la speranza è l'ultima a morire...
Amo jane. E' il mio libro preferito in assoluto!
RispondiEliminaadoro il tuo modo di gustare,anzi vivere i film recensendoli,scrivi in manera fantastica
RispondiEliminaforse c'è speranza!abbiamo un mese di uscita e una locandina italiana..incrociamo le dita per Jane!
RispondiEliminahttp://y.giunti.it/y-blog/item/523-jane-eyre-esce-nei-cinema-italiani-a-ottobre
mi piacerebbe vederlo appema uscirà in Italia ...
RispondiElimina^____________^
Jane Eyre esce in Italia il 7 ottobre!mi raccomando correte a vederlo!
RispondiEliminaExcellent !!!
RispondiEliminaOttima recensione. Condivido ogni singole
a parola. L'ho visto e mi è piaciuto. Temevo di rimanere delusa, visto che è un libro a cui sono molto affezionata.
Comunque il DVD per la nostra regione 2 non è ancora uscito. Solo per la regione 1 (USA). Non vedo l'ora che esca per comprarlo e aggiungerlo alla mia collezione. Buona domenica!
ecco, la tua recensione è decisamente molto più competente della mia ;)
RispondiEliminadel film allora l'unico peccato è non aver puntato di più sull'aspetto dark che avrebbe potuto regalare un qualcosa in più alla visione. anche perché in effetti si nota che il personaggio della cervi è stato reso un po' "monco" nella versione finale
vedo che ti piace citare il testo originale; perciò trascrivo la metafora dell'uccellino (che, vedendo il film, non ricordavo di aver letto; ma poi l'ho trovata)
RispondiElimina"I see at intervals the glance of a curious sort of bird through a close-set bars of a cage"