martedì 25 marzo 2014

Vikings 2x04: Eye for An Eye


“I don’t care about treasure. I’m a very curious man. I want to see your lands and I want to see how you farm them. I am really a farmer”

Un uomo diverso da ogni altro, ansioso di gettarsi a capofitto nell'ignoto e incuriosito dalle opportunità che possono nascondersi dietro differenti usanze e culture: pur immersa in un'atmosfera dal forte misticismo che accoglie ben volentieri elementi sovrannaturali e grandi profezie, la leggenda di Ragnar Lothbrok rimane ad oggi un'arteria fondamentale dell'arco narrativo che Vikings ha intrapreso, forte della caratterizzazione di un eroe che non desidera compiere imprese eccezionali quanto realizzare la sua visione, incredibilmente moderna rispetto a quella dei suoi contemporanei: non ci stupisce quindi che nel quarto episodio Eye for An Eye Ragnar spieghi chiaramente a Re Ecbert, forse il primo avversario davvero all'altezza delle sue ambizioni, di voler restare nel Wessex non tanto per depredare ricchezze quanto per conoscere il territorio fino a "colonizzarlo", in modo da garantire alla sua gente inverni meno rigidi e terre più fertili.

Allontanarsi dalla propria casa per cercare altro vuol dire però lasciare il simbolo del proprio potere alla mercé dell' avversario e la notizia dell'attacco di Jarl Borg giunge in fretta sulle coste britanniche, costringendo Ragnar a interrompere le trattative iniziate col Re per tornare immediatamente a cercare la  sua famiglia; se la partenza di Lagertha e Bjorn da Kattegat aveva già portato grandi cambiamenti nell'ossatura di Vikings, la decisione di Ragnar di riprendere il mare verso casa segna un nuovo, importante punto di svolta.

Dopo aver coltivato per anni una simbiosi tale da passare dalla condizione di vittima a quella di amico, parente e alleato, Athelstan decide di non seguire Ragnar nella sua spedizione e rimanere in Inghilterra, finendo in fine per essere catturato dall'esercito locale: la scena seguente, talmente scioccante da sembrare in un primo tempo solo una brutta allucinazione, è un test della fede cruento e devastante che sconvolge ancora una volta la vita del giovane monaco, sempre più confuso e disperato in un mondo che non riesce più a riconoscere.

La crudeltà appartiene a tutti i popoli senza eccezioni, ma a chi prestare la propria fedeltà? Quale voce divina sarà più opportuno ascoltare? Mentre Athelstan rimane da solo a confrontarsi coi suoi demoni, Ragnar si prepara a una riunione temuta e a lungo attesa: pronti a combattere al fianco del Guerriero Vichingo nonostante quanto accaduto in passato, Lagertha e Bjorn si ritrovano nuovamente insieme a quel marito e quel padre da cui si erano volontariamente allontanati anni prima e la commozione sul volto di Travis Fimmel alla vista del figlio ormai adulto è qualcosa che non dimenticheremo facilmente. 

Anche il momento della riunione con Rollo è fondamentale: un tempo divorato dal senso di colpa, il personaggio sembra aver ritrovato la giusta direzione proprio grazie all'amore per il fratello, riempiendo il proprio vuoto con l’unico vero legame che abbia mai conosciuto.

Un episodio difficile, che ci mette alla prova spingendoci quasi a distogliere lo sguardo di fronte alle sue scelte più dure ma che si rivela capace di investire in momenti di grande emozione: senza dubbio, uno dei migliori episodi dell’intera serie.

Leggi su Cinefilos/SerietvVikings 2×04 recensione dell’episodio con Travis Fimmel

2 commenti:

  1. bella puntata.
    anche se questa stagione non mi sta ancora convincendo al 100%, non so bene perché... forse ci sono troppi salti temporali un po' repentini.

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    Risposte
    1. io l'ho trovata davvero una delle migliori, la carne al fuoco è tantissima ma per il momento la stanno gestendo proprio bene. La reunion mi ha emozionata davvero tanto e Athelstan ( PAURA VERA) continua ad essere uno dei personaggi più complessi della serie ( che succederà ora, ci sarà un reinserimento al contrario? nuova sindrome di Stoccolma? Can't wait! )

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