Sembrano passati secoli da quanto Sherlock, la serie di culto della BBC, ha fatto il suo debutto sul primo canale britannico lanciando le carriere dei suoi protagonisti e proiettandole nel mondo del cinema: spesso del tutto identificato con le vertiginose deduzioni dell'affascinante detective interpretato da Benedict Cumberbatch, il successo della formula creata da Steven Moffat e Mark Gatiss non sarebbe però stato lo stesso senza la presenza di Martin Freeman, impeccabile John Watson e adesso pronto a tornare nei cinema di tutto il mondo il 12 dicembre con Lo Hobbit - la Desolazione di Smaug, secondo capitolo del nuovo franchise tolkieniano curato e diretto da Peter Jackson.
Scoperta la recitazione nel contesto
scolastico, a 17 anni Martin decide di dedicarsi seriamente alla recitazione,
iscrivendosi dopo le superiori alla prestigiosa London's Central School of
Speech and Drama; iniziata una lunga gavetta che lo vede collezionare numerose
piccole parti sul piccolo schermo, nel 2001 interpreta il ruolo più negativo
della sua carriera, ma anche il più importante sul piano personale: sul set del
film tv di Channel 4 Men Only, dove
il suo personaggio è parte di una gang che violenta un'infermiera, si innamora
ricambiato della collega Amanda
Abbington( Being Human, Mrs
Selfridge), sua attuale compagna e madre dei suoi due figli.
La svolta professionale arriva nello stesso anno con The Office, acclamata sitcom in forma di mockumentary scritta da Ricky Gervais e Stephen Merchant e ambientata nella fittizia impresa cartaria "Wernham Hogg": confermata per due stagioni, la serie è un grande successo di pubblico e critica e grazie al ruolo del simpatico responsabile vendite Tim Cantenbury Martin diventa un volto conosciuto e familiare per tutto il pubblico UK.
Nel 2003, ottiene una parte di rilievo sul
grande schermo in Love Actually,
deliziosa commedia natalizia firmata dal Maestro Richard Curtis dove "sveste" i panni di John,
controfigura per le scene di sesso di un film che cerca teneramente di
conquistare l'amore della collega Judy; nel 2004, entra invece per la prima
volta a far parte della famiglia di Simon
Pegg ed Edgar Wright con il
primo film della Trilogia del Cornetto L'alba
dei Morti Dementi: tornerà anche nel secondo episodio della serie Hott Fuzz(2007) e in The World's End(2013), terzo
irriverente capitolo che gli concederà finalmente maggiore spazio nell'economia
della storia.
Nel 2005 è al fianco di Zooey Deshanel( 500 Giorni Insieme) per interpretare Arthur Dent, imbranato
terrestre sorpreso dalla fine del mondo in vestaglia, nella trasposizione
cinematografica della Guida Galattica
per Autostoppisti di Douglas Adams; il film ha una bassissima distribuzione
ma resta comunque un cult per chiunque abbia conosciuto e amato l'opera di
Adams, a cui la pellicola è stata alla fine dedicata: seguono il Mockumentary Confetti, commedia che chiama 3 coppie
a competere per conquistare il titolo di matrimonio più originale dell'anno e Complicità e Sospetti, raffinato dramma
diretto da Anthony Minghella con Jude Law e Juliette Binoche.
Nel 2009, oltre alla pellicola natalizia Nativity e alla commedia nera Wild Target con Emily Blunt e Bill Nighy, Martin ottiene però il ruolo
della vita, la grande occasione dopo la quale niente sarà mai più come prima:
dopo una lunga e infruttuosa ricerca, Moffat e Gatiss trovano in lui il John
Watson ideale per la loro rilettura contemporanea delle avventure del Detective
nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, ad oggi benedetta da un successo
inarrestabile.
La chimica con lo Sherlock Holmes di
Benedict Cumberbatch è palpabile e alle prese con un personaggio introverso e
composto Freeman mette tutto sé stesso in una prova trattenuta e commovente che
conquista all'istante, regalandogli anche la vittoria ai BAFTA 2011 come miglior
attore non protagonista; per la seconda serie, riceverà una nuova candidatura
al premio ( vinto poi dal Moriarty di Andrew
Scott) e ai Primetime Emmy Awards.
La fiducia del regista è ben riposta: con Un Viaggio Inaspettato, primo capitolo di una saga che si svilupperà in una trilogia attingendo a piene mani dalla vasta mitologia sulla Terra di Mezzo, Martin dimostra di essere uno Hobbit assolutamente perfetto, fedele alla pagina scritta e pronto ad assecondare con la giusta sensibilità la lunga corsa della storia; sul set del secondo film La Desolazione di Smaug ritrova virtualmente ( i due non hanno mai recitato fisicamente nella stessa stanza) Cumberbatch, chiamato a prestare voce e movenze in motion capture al temibile Drago dentro la Montagna.
Nonostante il grandissimo successo del
film e la notorietà conseguita, l'avventura in Nuova Zelanda non è però tutta
rose e fiori: lasciati Amanda e i bambini in Inghilterra, il peso della distanza si fa sentire e Martin si impegna per il futuro a non
abbracciare progetti che lo tengano troppo a lungo lontano dai suoi cari.
L'attesissima terza serie di Sherlock, che debutterà sulla BBC l'1 gennaio 2014 ed esplorerà gli effetti del ritorno dalla morte di Holmes sul fedele Watson, rappresenterà al contrario una piccola riunione di famiglia: non nuova alle collaborazioni sul set col compagno, Amanda Abbington vestirà infatti i panni della moglie di John, Mary Morstan.
L'attesissima terza serie di Sherlock, che debutterà sulla BBC l'1 gennaio 2014 ed esplorerà gli effetti del ritorno dalla morte di Holmes sul fedele Watson, rappresenterà al contrario una piccola riunione di famiglia: non nuova alle collaborazioni sul set col compagno, Amanda Abbington vestirà infatti i panni della moglie di John, Mary Morstan.
Anche se impegnato con la Trilogia,
Freeman non si adagia sugli allori e inizia presto a guardare al futuro: dopo
aver prestato la voce al film d'animazione della Aardman Pirati! Briganti da strapazzo( 2012) e aver assistito alla fine del
mondo in The World's End(2013),
l'attore tornerà sul piccolo schermo sfoggiando un accento del Minnesota grazie
a Fargo, serie tv della Fox prodotta da Joel ed Ethan Coen che proseguirà gli
eventi dell'omonimo film con una storia altrettanto nera.
Il ruolo dell'attore sarà quello di Lester
Nygaard( personaggio simile a quello interpretato a suo tempo da William H. Macy) depresso venditore di
assicurazioni che vive una spenta esistenza succube di una moglie
insopportabile, fino a quando un misterioso straniero di nome Lone Marvo( Billy Bob Thornton) non arriva in città
cambiando per sempre la sua vita; Freeman sembra intenzionato a indirizzare la
sua carriera su solidi binari, alternando le luci dei grandi blockbuster a
produzioni meno colossali e stressanti ma egualmente promettenti.
Nelle parole di Steven Moffat, laddove Benedict
Cumberbatch riesce ad incarnare al meglio figure intellettualmente complesse e
fuori dagli schemi, Martin Freeman trova invece sempre la poesia nell'uomo
comune cogliendo lo straordinario che si nasconde dentro personaggi ordinari
coinvolti loro malgrado in situazioni eccezionali; a noi basta guardare nei
suoi quieti e malinconici occhi blu, o ascoltare le sue battute taglienti che con
fare decisamente british sono spesso in bilico fra puro humour e amaro
sarcasmo, per capire che il più amato Watson del piccolo schermo non ha alcuna
intenzione di lasciarsi travolgere dall’ onda del successo perdendo di vista le
cose importanti: "Alcune persone
hanno quel grido nella testa, ma io non credo di averlo mai avuto. Quella cosa
del "vivi in fretta - muori giovane". Nessuno lo vorrebbe veramente -
Jimi Hendrix, Janis Joplin - non è un bene. Io voglio vivere con Amanda fino a
70 anni."
grande
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