La quiete dopo la tempesta:
superata la prova del difficile e dolorosissimo quinto episodio, il sesto
appuntamento con la terza serie di Downton Abbey domandava una calma necessaria quanto dovuta, con i personaggi
scottati dagli eventi che tentano di iniziare gradualmente a guarire per
ritrovare la propria direzione narrativa, in un equilibrio decisamente insolito
e in principio estraneo ma che riuscirà presto a stabilizzarsi.
Dopo aver seppellito la povera
Sybil(Jessica Brown- Finlay) l'atmosfera a Downton non è ovviamente delle
migliori: la rottura fra Cora(Elizabeth McGovern) e Robert(Hugh Bonneville),
accusato dalla moglie di essere direttamente responsabile della morte della
figlia per aver dato retta al pomposo e aristocratico Sir Philip, appare
insanabile ed è per questo che la Duchessa Madre Lady Violet(Maggie Smith)
decide di forzare la situazione chiedendo a Clarkson di mentire sulle effettive
probabilità di salvare Sybil con un cesareo. Dinanzi alla prospettiva di
inquinare la propria coscienza con la menzogna il Dottore si professa subito
contrario, ma Lady Violet riesce a persuaderlo facendo leva sul fatto che una
bugia, anzi per essere più corretti una revisione delle prove, se detta per una
buona causa è più facilmente perdonabile("
Lie… is so unmusical a word...I want you to review the evidence"),
senza contare che in fondo nemmeno il rimedio offerto da Clarkson poteva
comunque garantire con certezza assoluta la salvezza della nipote.
Solo grazie all'intervento della
madre Lord Grantham riesce allora a riconciliarsi con la moglie e a salvare il
suo matrimonio anche se sarebbe stato preferibile, per quanto certi abissi
rischino di diventare incolmabili senza un immediato intervento, che venisse
dato più tempo al personaggio di Robert per meditare sui suoi errori e sulle
devastanti conseguenze della sua reverenza al prestigio di classe, in modo che
potesse trovare da solo la spinta necessaria a crescere e cambiare come tutti
gli altri membri della famiglia; invece, lo vediamo scalpitare e agitarsi per
tutto episodio perchè le cose non vanno nel modo in cui aveva immaginato e
soprattutto perchè ogni tentativo di confronto finisce per causare più danni di
quanti già non ne siano stati fatti.
Uno dei principali motivi di
contrasto è non solo la decisione di Tom(Allen Leech) di chiamare la figlia
Sybil come la madre rinnovando così il dolore della perdita, ma soprattutto la
scelta di battezzare e crescere la piccola nella fede cattolica: non essendoci
stato più un Crawley cattolico dai tempi della riforma la prospettiva è per
Robert assolutamente inaccettabile ma stavolta è la stessa Mary(Michelle
Dockery), di solito sempre pronta a difendere il padre, a scendere in campo in
favore di Tom e a rivendicare non solo il diritto di questi di prendere le
migliori decisioni per il futuro della figlia("she's a Branson, not a
Crawley")ma anche di rispettare le ultime volontà di Sybil.
Forse non dovremmo essere troppo
duri con Robert, simbolo di un'epoca che sta morendo catapultato in un universo
che corre troppo in fretta(“ the world
isn't going your way,not anymore"gli fa notare chiaramente Mary), ma è
davvero difficile restare dalla sua parte quando continua a professarsi sordo a
qualsiasi voce, persino a quella di Matthew(Dan Stevens) quando cerca invano di
ottenere la sua attenzione per risolvere la questione dell'amministrazione
della tenuta.
Un' ostinata involuzione, che
tocca il punto più basso quando Lord Grantham piomba in casa di Isobel
Crawley(Penelope Wilton) dopo la scoperta che la moglie, le figlie e la madre
sono state servite a pranzo da Ethel(Amy Nuttall), un tempo prostituta e adesso
cuoca della casa: nessuna delle sue donne è però disposta a seguirlo, decise a
non esprimere giudizi affrettati e ad essere solidali con una ragazza che sta
cercando di risollevarsi dal baratro; persino la sempre integerrima Lady Violet
non si sposta di un centimetro deludendo le sue aspettative( "it seems a pity to miss such a good
pudding" è il suo modo di liquidare la questione) e lasciandolo da
solo contro tutti.
Le avventure dei ragazzi Downtstairs non mancano piuttosto di
offrire freschi spunti di riflessione: mettendo da parte la rivalità fra Alfred
e Jimmy(Ed Speleers) ad avere grandi speranze è sicuramente Daisy, che riceve
da Mr Mason(padre del defunto marito William che ormai la considera come una
figlia)l'offerta di occuparsi della gestione della sua fattoria; Mason dimostra
quindi di riuscire a guardare molto più in là di tanti aristocratici, non
notando alcun impedimento nel fatto che Daisy sia una donna ma soprattutto
profetizzando che forse un giorno non ci sarà più una casa dove servire e sarebbe
meglio pensare subito al futuro. Perfetto specchio di Lord Grantham resta
invece il Maggiordomo Carson(Jim Carter), scandalizzato e inorridito persino
alla vista di un innocuo Foxtrot fra Daisy e Jimmy.
Avviandoci ormai verso il finale
di stagione( solo 2 episodi in attesa del Christmas Special) la sensazione è
che molti nodi stiano presto per venire al pettine: L'attrazione che Thomas
prova verso Jimmy, la difficoltà di Matthew e Mary nell'avere figli, il
desiderio di Tom Branson di ritrovare un posto in cui sentirsi a casa(“I don't hate it, but i don't belong it
either” confessa a Matthew riguardo ai suoi sentimenti verso Downton) e
l'immobilismo di Lord Grantham possono ancora offrire molto materiale narrativo
e non vediamo l'ora di scoprire il destino che Fellowes ha in serbo per i tanti
personaggi che negli anni abbiamo imparato a conoscere e amare.
ps: 1)Plauso particolare a Edith,
che ha finalmente deciso di accettare la proposta dell'editore di iniziare una
collaborazione con il suo giornale. GOOD GIRL.
2)è stato appurato che Bates è
innocente e verrà presto liberato. Finalmente è finita, Alleluia.
Leggi su cinefilos serie tv: Downton Abbey 3X06 – recensione
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