martedì 26 gennaio 2010

Plunkett & MacLeane


La contaminazione è ormai un fenomeno frequente nel cinema e conta dalla sua numerosi film di successo , dalla rivelazione” Moulin Rouge” a “il destino di un cavaliere” , fino al bellissimo “ Marie Antoinette “; pochi sanno però che già nel 99′ , il vibrante esordio alla regia di Jake Scott (filgio di Ridley) aveva segnato una tappa fondamentale nel genere . ” Plunkett & MacLeane ” è un film vibrante e divertente , una storia picaresca che si fa beffe dello spettatore ogni momento mescolando ambienti , musiche e caratterizzazioni , creando un mix assolutamente succoso : le pittoresche vicende dei due protagonisti e la loro moderna caratterizzazione potranno sembrarvi fuori posto nel 1748 , ma di certo Scott non aveva alcuna pretesa documentaristica , se pur il capitano MacLeane e il fido Will Plunkett sono , con mia grande sorpresa , realmente esistiti ; le musiche degli anni 90′ si mescolano a un diciottesimo secolo sporco , putrido e libertino e nonostante la palese contaminatio ci accompagni dall’inizio alla fine , l’ambientazione storica risulta essere , nelle sue disgustose giravolte , la più concreta e obiettiva che si sia mai vista , non risparmiandoci nessun dettaglio disgustoso ( dalla evidente dissolutezza dei costumi ai secchi di “spazzatura” gettati fuori della finestre mentre passano i protagonisti , fino alla bellissima impietosa sfilata sul carro della morte che Johnny Lee Miller affronta prima di arrivare al braccio di forca di Tyburn ) . Menzione d’onore per tutti i componenti del cast ma soprattutto per il divertente , spassoso , adorabile , Alan Cumming , corruttore di giovani indifesi dai modi effemminati e la boccuccia di rossetto , maledettamente strepitoso .

venerdì 15 gennaio 2010

Amelia

Everyone has ocean’s to fly, if they have the heart to do it. Is it reckless? Maybe. But what do dreams know of boundaries?” (Amelia Earhart)

La storia dell ‘ aviatrice Amelia Earhart non sarà molto conosciuta in Italia , ma in America il mito è sempre stato vivo e era effettivamente strano che nessuno ancora avesse deciso di trasportarla sul grande schermo ; la regista indiana Mira Nair , ormai da tempo ” adottata dal mito americano ” (già con ” il destino del nome “) tenta l’impresa realizzando una pellicola piena di promesse che putroppo non sono state mantenute . Se il trailer americano era costruito ad arte rivelando un film dal forte respiro epico – avventuroso , nel trailer italiano sono stati molto meno furbi mettendo subito in pochi secondi in risalto il suo più grande difetto : la convenzionalità . Quando Richard Gere si rivolge ad Amelia sulla spiaggia e le dice con passione ” io e te possiamo DECOLLARE verso una vita felice ” abbiamo già la sensazione che il materiale sia canonico fino al midollo , ma dato che non si giudica un libro dalla copertina guardiamo il film in quanto tale . Quello che poteva essere un connubio di avventura e sentimento è invece una bellissima cartolina , con splendidi scenari e meravigliosi landscapes destinati però a essere semplice cornice di un triangolo amoroso non ben definito , in cui la convincente e sempre sorridente Hilary Swank (aiutata da una perfetta somiglianza con la vera aviatrice) si destreggia per tutti i 100 minuti di durata fra l’affettuoso marito George Putnam/Gere e l’amante don Giovanni Gene Vidal /Ewan McGregor che sembra davvero sprecato in un ruolo marginale e completamente trascurato , ritenuto un terzo incomodo già nella locandina dove troneggia unicamente il faccione di Richard Gere (mentre al contrario la figura di Vidal fu molto presente nella vita della Earhart) . Le sensazioni e i sentimenti della donna , le prove di una vita d’avventura e il grande desiderio di libertà , il cuore della vicenda non vengono colti e restano sulla superficie , lasciando che l’unico vero momento di emozione sia quello in cui vediamo Amelia e il suo compagno di viaggio Fred Noonan ( il mio caro e come sempre impeccabile Christopher Eccleston ) allonanarsi alla deriva dopo aver perso il contatto radio . La ricostruzione d’epoca è impeccabile , ma non basta a far “decollare” una pellicola che avrebbe potuto osare molto di più ma che alla fine rimane solo una bella prova di calligrafia ,putroppo monocorde e senza sfumature .

http://www.recencinema.com/amelia.html

mercoledì 13 gennaio 2010

little ashes
























If I’m going to be anything more than average, if anyone’s going to remember me, then I need to go further in everything: in art, in life, in everything they think is real: morality, immorality, good, bad, I, we, have to smash that to pieces, we have to go beyond that, we have to be brave. no limit.” (Salvador Dalì)

Basta fare un rapido giro in rete per scoprire che le ” piccole ceneri “ di Paul Morrison hanno creato un polverone non indifferente in tutto il mondo e più che mai in Italia , dove addirittura la pellicola è stata a quanto pare vietata dalla censura nonostante l’impatto positivo che l’effetto” twilight ” avrebbe avuto su tutte le prove di Robert Pattinson passate presenti e future ; quello che mi chiedo io è semplicemente: perchè?come è possibile arrivare a dei livelli di bigottismo e puritanesimo così elevati dal rasentare l’assurdo?perchè a mio parere qui rasentiamo l’inverosimile .In un mondo dove la parola omosessualità è pronunciata continuamente e dove film come Brokeback Mountain vincono il leone d’oro , mi sembra davvero incredibile agitarsi tanto per una pellicola che racconta un amore omosessuale(quello presunto fra Dalì e Garcia Lorca) attraverso scene d’amore che a confronto con altre pellicole (”Brokeback mountain” la prima , ” poeti dall’inferno ” la seconda) mi sembrano davvero di poco conto , al punto da domandarmi se quelli della censura abbiamo visto davvero il film o lo abbiano negato per sentito dire.









mercoledì 6 gennaio 2010

Miss Potter

There's something delicious about writing those first few words of a story. You can never quite tell where they will take you. Mine took me here, where I belong.(Beatrix Potter)

Di film biografici su scrittori inglesi e su come la vita inesorabilmente imita l’arte ce ne sono a bizzeffe , ma non tutti sono deliziosi e affascinanti quanto “Miss Potter”,una pellicola della quale ahimè temo di non poter parlare senza essere disgutosamente di parte , facendo essa parte della mia top-ten personale di film preferiti di tutti i tempi . Nell’inghilterra del 1903 , in un’epoca ostile per una donna di personalità indipendente , la trentaduenne Beatrix Potter riuscì a fare pubblicare i suoi racconti per bambini contro il parere della famiglia , diventando una scrittrice ricca e famosa ; il supporto e l’amicizia del suo editore Norman Warne si trasformarono lentamente in un amore dolce e delicato e se solo il destino non si fosse intromesso , a quest’ora staremmo discutendo di un inevitabile quanto meraviglioso lieto fine (che comunque alla fine arriverà se pur in diversa forma) . è impossibile non comprendere perchè il cuore della scrittrice appartenesse così intensamente a quei monti e a quei boschi quasi fantastici , simbolo della conquistà di una libertà da sempre cercata , e come al contrario lei non riuscisse ad “andare d’accordo con la città”. Renee Zellweger ci regala un’incredibile performance , nonostante il suo volto e la sua mimica siano ormai fisicamente segnati dall’esperienza “Bridget Jones” ;Ewan McGregor è perfetto nel ruolo di Mr Warne , con una somiglianza straordinaria con l’originale , ed è oltretutto un piacere sentire la sua bellissima voce cantare , nella versione in lingua , sulle note del carillon “when you taught me how to dance” dalla dolcissima musica di Rachel Portman . Emily Watson nei panni di Millie Warne , sorella mascolina di Norman , si conferma ancora una volta assolutamente in parte così come i genitori di Beatrix , i veterani delle fiction in costume Barbara Flynn e Bill Paterson .Questa biografia romanzata forse farà storcere il naso ai più cinici per il velo di zucchero che la avvolge , forse non approfondirà in maniera dettagliata la battaglia ambientale della scrittrice , concentrandosi fondamentalmente sulla sfera emotiva di quest’ultima , ma la cosa non mi riguarda affatto : è un film di incantevoli paesaggi e profondi sentimenti , che racconta la vita di una donna forte e determinata di sensibilità unica , e dotata di magnifica immaginazione , che cercava la felicità contro un destino avverso e un periodo storico ostile: e per me è bellissimo .
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

condividi