11,5 milioni di spettatori: un risultato finalmente notevole per la NBC, pronta a tirare un sospiro di sollievo dopo un annata che ha visto la cancellazione di tanti, troppi prodotti sui quali il network americano aveva scommesso la sua rinascita; archiviati i disastri di the Playboy Club, Prime Suspect e del nuovo legal drama The Firm, il successo adesso appartiene a “Smash”, nuova serie prodotta da Steven Spielberg, che si propone di donare nuova vita un genere a cui né il grande né il piccolo schermo sembrano aver intenzione di rinunciare: il Musical.
Da molti paragonato per intenti e aspirazioni a “Glee”, Smash riesce però nell’impresa di costruire un percorso autonomo rispetto alla nota serie adolescenziale della Fox: invece di musicare la quotidianità partendo da canzoni di successo, la serie preferisce raccontare la nascita di “Marilyn The Musical”, nuovo spettacolo sulla vita di Marilyn Monroe destinato a sfondare a Broadway, seguendone lo sviluppo dalla scrittura della prima melodia fino alla delicata preparazione delle coreografie, senza ovviamente dimenticare l’eterna lotta per ottenere il ruolo da protagonista; pronto ad affrontare le difficoltà del settore con toni adulti e realistici, Smash accompagna dunque lo spettatore in un piacevole e inedito viaggio dietro le quinte, permettendoci di guardare all’interno di un mondo sfavillante e dorato le cui dinamiche sono per lo più riservate agli addetti ai lavori.
Un approccio alla materia decisamente originale, che non riesce però a conservare la stessa freschezza nell’accostarsi alle singole storie dei personaggi, destinati a incarnare nel bene e nel male una buona dose di stereotipi del genere: Julia Houston, autrice di successo interpretata dalla deliziosa Debra Messing(Will & Grace), è l’ennesima donna in carriera che promette di dedicare più tempo alla famiglia ma che non riesce a resistere al richiamo di un nuovo progetto, deludendo ovviamente le aspettative di un marito destinato a vivere nella sua ombra; Tom Leavitt(Christian Borle, volto poco noto ma con un lungo curriculum a Broadway), coautore del musical e amico di Julia è omosessuale e ha un pessimo rapporto(le cui ragioni sono tutte da chiarire) con Derek Wills(Jack Davenport, visto nella trilogia de i Pirati dei Caraibi), regista scelto dalla produzione, classico antagonista rubacuori che non esita a sedurre le sue attrici promettendo loro una parte, mentre la Eileen Rand di Angelica Houston è una manager animata da sentimenti di vendetta verso l’ex marito che non rinuncerebbe mai a una nuova produzione. Non va meglio nemmeno nel confronto fra le aspiranti prime donne, dotate di indiscusse doti canore ma prigioniere di troppo prevedibili schemi: Karen, interpretata dalla concorrente di American Idol Katharine McPhee, è la tipica ragazza acqua e sapone venuta dalla campagna che si mantiene facendo la cameriera e alla quale dovrebbe, secondo le indicazioni degli autori, andare la nostra preferenza per il ruolo di Marilyn; peccato però che risulti decisamente miscast rispetto alla sua rivale Ivy, (incarnata da una Megan Hilty impeccabile e già star di Wicked!), bionda carismatica e formosa stanca di essere solo un membro del coro e desiderosa di un’occasione da protagonista.
Fiduciosi che corregga i suoi difetti nel corso della stagione, Smash si rivela effettivamente un prodotto dalle interessanti aspettative, che complici le musiche di Scott Wittman e Marc Shaiman(Hairspray), promette di appassionare a lungo gli amanti del genere e di coinvolgere anche più profani spettatori.
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