She walks in beauty, like the night/Of cloudless climes and starry skies;/And all that’s best of dark and bright/Meet in her aspect and her eyes:/Thus mellow’d to that tender light/Which heaven to gaudy day denies. (Byron – Vanity fair opening )
A volte il titolo di un film può lasciarci perplessi e sembrarci inadatto al soggetto , ma in questo caso mai titolo è stato più appropriato : ” la fiera della vanità ” è senza ombra di dubbio una pellicola vanitosa in ogni senso nelle sue pretese narrative e nella possente resa visiva : tratto da un romanzo di William Makepeace Thackeray (col quale il cinema ha già avuto modo di familiarizzare grazie a ” Barry Lyndon ” ) il film segue la scalata alla buona società della bella Becky Sharp ( una raggiante Reese Witherspoon al massimo della forma ) , umile figlia di un pittore in miseria e di una ballerina , che dopo una giovinezza trascorsa in una scuola per signorine come domestica all’ombra dell’agiata amica Amelia Sedley (una giovane Romola Garai qui all’inizio della sua carriera ) , riesce proprio con lei a lasciare l ‘ istituto per lavorare come governante presso la famiglia Crawley ; per la ragazza l’occasione di evitare l’angusta occupazione si presenta immediatamente nel ricco e poco avvenente fratello dell’amica , che viene però presto persuaso dalla malalingua di George Osborne (un Jonathan Rhys - Meyers antipatico al punto giusto ) giovane soldato promesso ad Amelia , a ritirare le proprie attenzioni .
A volte il titolo di un film può lasciarci perplessi e sembrarci inadatto al soggetto , ma in questo caso mai titolo è stato più appropriato : ” la fiera della vanità ” è senza ombra di dubbio una pellicola vanitosa in ogni senso nelle sue pretese narrative e nella possente resa visiva : tratto da un romanzo di William Makepeace Thackeray (col quale il cinema ha già avuto modo di familiarizzare grazie a ” Barry Lyndon ” ) il film segue la scalata alla buona società della bella Becky Sharp ( una raggiante Reese Witherspoon al massimo della forma ) , umile figlia di un pittore in miseria e di una ballerina , che dopo una giovinezza trascorsa in una scuola per signorine come domestica all’ombra dell’agiata amica Amelia Sedley (una giovane Romola Garai qui all’inizio della sua carriera ) , riesce proprio con lei a lasciare l ‘ istituto per lavorare come governante presso la famiglia Crawley ; per la ragazza l’occasione di evitare l’angusta occupazione si presenta immediatamente nel ricco e poco avvenente fratello dell’amica , che viene però presto persuaso dalla malalingua di George Osborne (un Jonathan Rhys - Meyers antipatico al punto giusto ) giovane soldato promesso ad Amelia , a ritirare le proprie attenzioni .