giovedì 26 novembre 2009

the piano


” C’è un grande silenzio dove non c’è mai stato suono, c’è un grande silenzio dove suono non può esserci nella fredda tomba del profondo mare ” ( Ada )

è così ingiusto.è ingiusto che certe pellicole escano quando hai sette anni…è ingiusto che poi vengano trasmesse una sola volta in televisione quando ne hai tre di più (e ancora non sei in grado di capirne granchè) per poi essere completamente cancellate dalla programmazione ed essere recuperate solo grazie al “noleggio” , quando ti passano davanti improvvisamente dei flash momentanei come se avessi un dejavu . Ecco il complicato e un po’ grossolano iter che mi ha portato a “lezioni di piano”, un film del 1993 di Jane Campion ,una pellicola che descrivere in parole è la cosa più difficile del mondo , perchè le chiavi di lettura sono talmente tante che si rischia di smarrirsi . Attraverso la misteriosa musica di Michael Nyman siamo trascinati e coinvolti nella storia di Ada , giovane madre compromessa dallo scandalo di una figlia senza matrimonio, incapace di parlare da quando aveva sei anni , senza che nessuno sappia veramente il perchè , anche se presto diventerà chiaro ai nostri occhi : quel pianoforte , che Ada ha iniziato a suonare proprio da piccola , ha scelto lei per stringere un rapporto di fedeltà che non dovrà mai essere infranto : lei perderà la parola , perchè la forza delle emozioni è troppo grande per essere espressa in rudi e inutili parole ; solo con la musica questa può trovare pura espressione , librandosi attraverso lo strumento senza che niente e nessuno si frapponga a distruggere un idillio perfetto , in una storia d’amore possessiva che non lascia spazio per la banalità umana .

martedì 17 novembre 2009

Angel

“A me non interessa quello che è male, ma quello che è bello”. (Angel)

Scagli la prima pietra chi , dopo aver fatto zapping ossessivo davanti al televisore senza speranza , non è mai rimasto incantato e letteralmente “incastrato” da un mega melodramma vecchio stile , con fondali di cartone , personaggi immobili davanti a uno sfondo in movimento e musica mastodontica e gigantesca ; é proprio questo immortale genere cinematografico , nella sua forma più melodrammatica e pacchiana, che il regista François Ozon vuole omaggiare con “Angel” , storia di una giovane bella e povera , un angelo incompreso che riesce , dopo aver sognato a lungo dietro i cancelli della casa dei suoi sogni , a toccare i cuori della borghesia e dell’aristocrazia con i suoi scritti d’amore e passione,iniziando finalmente a vivere in un Paradiso dorato dove nulla sembra mancare ; sarà proprio l’amore , ingrediente fondamentale delle sue opere , a distruggere tutto e a trasformare il paradiso in un inferno di solitudine e morte , mentre lontano , fuori dalle dorate pareti della casa di Angel si consuma la tragedia della Prima Guerra Mondiale .

lunedì 9 novembre 2009

I I can remember Standing By the wall!!!!!!!!!!9/11/1989

I
I will be king
And you
You will be queen
Though nothing will
Drive them away
We can beat them
Just for one day
We can be Heroes
Just for one day

And you
You can be mean
And I
I'll drink all the time
'Cause we're lovers
And that is a fact
Yes we're lovers
And that is that

Though nothing
Will keep us together
We could steal time
Just for one day
We can be Heroes
For ever and ever
What d'you say

I
I wish you could swim
Like the dolphins
Like dolphins can swim
Though nothing
Will keep us together
We can beat them
For ever and ever
Oh we can be Heroes
Just for one day

I
I will be king
And you
You will be queen
Though nothing
Will drive them away
We can be Heroes
Just for one day
We can be us
Just for one day

I
I can remember
Standing
By the wall
And the guns
Shot above our heads
And we kissed
As though nothing could fall
And the shame
Was on the other side
Oh we can beat them
For ever and ever
Then we can be Heroes
Just for one day

We can be Heroes
We can be Heroes
We can be Heroes
Just for one day
We can be Heroes
We're nothing
And nothing will help us
Maybe we're lying
Then you better not stay
But we could be safer
Just for one day !!!!


lunedì 2 novembre 2009

Quando gli innamorati si parlano

Alda Merini
Quando gli innamorati si parlano
§
"Quando gli innamorati si parlano
attraverso gli alberi
e attraverso mille strade infelici,
quando abbracciano l'edera
come se fosse un canto,
quando trovano la grazia
nelle spighe scomposte
e dagli alti rigogli,
quando gli amanti gemono
sono signori sulla terra
e sono vicini a Dio
come i santi più ebbri.
Quando gli innamorati parlano di morte
parlano di vita in eterno
in un colloquio di un fine esperanto
noto solo a Lui.
Il loro linguaggio è dissacratore,
ma chiama la grazia infinita
di un grande perdono.
Del tuo ultimo tempo senza colore,
delle tue arringhe senza popolo,
della tua vasta legge d'amore,
che da ozi e digiuni,
girando intorno a una grande solitudine
hai scoperto il baricentro del cuore,
o mio sudato amore senz'arte
che mi hai fallito le carte del pudore. "





domenica 1 novembre 2009

eterna presenza

eterna presenza

Non importa che non ti abbia,
non importa che non ti veda.
Prima ti abbracciavo,
prima ti guardavo,
ti cercavo tutta,
ti desideravo intera.
Oggi non chiedo più
né alle mani, né agli occhi,
le ultime prove.
Di starmi accanto
ti chiedevo prima,
sì, vicino a me, sì,
sì, però lì fuori.
E mi accontentavo
di sentire che le tue mani
mi davano le tue mani,
che ai miei occhi
assicuravano presenza.
Quello che ti chiedo adesso
è di più, molto di più,
che bacio o sguardo:
è che tu stia più vicina
a me, dentro.
Come il vento è invisibile, pur dando
la sua vita alla candela.
Come la luce è
quieta, fissa, immobile,
fungendo da centro
che non vacilla mai
al tremulo corpo
di fiamma che trema.
Come è la stella,
presente e sicura,
senza voce e senza tatto,
nel cuore aperto,
sereno, del lago.
Quello che ti chiedo
è solo che tu sia
anima della mia anima,
sangue del mio sangue
dentro le vene.
Che tu stia in me
come il cuore
mio che mai
vedrò, toccherò
e i cui battiti
non si stancano mai
di darmi la mia vita
fino a quando morirò.
Come lo scheletro,
il segreto profondo
del mio essere, che solo
mi vedrà la terra,
però che in vita
è quello che si incarica
di sostenere il mio peso,
di carne e di sogno,
di gioia e di dolore
misteriosamente
senza che ci siano occhi
che mai lo vedano.
Quello che ti chiedo
è che la corporea
passeggera assenza,
non sia per noi dimenticanza,
né fuga, né mancanza:
ma che sia per me
possessione totale
dell'anima lontana,
eterna presenza.

(pedro salinas)