domenica 18 dicembre 2016

Vikings 4x13: two journeys


Con le nuove generazioni che avanzano pensavamo che il tempo delle gesta di Ragnar, Rollo e Lagertha stesse ormai giungendo al termine, ma sembra che la seconda metà della quarta stagione di Vikings non abbia ancora intenzione di mettere da parte i suoi protagonisti più affascinanti, cercando nuovi modi per tenerli al centro dell'azione a dispetto dei tanti anni di tradimenti, passioni e battaglie trascorsi dalla prima grande visione di Ragnar Lothbrok.

Impegnato in un'incursione in Inghilterra nel tentativo di vendicarsi, il Re si scontra con la violenza di un mare in tempesta che distrugge le sue navi e decima i suoi uomini, ignaro del vero motivo per cui Odino l'ha spinto nuovamente a mettersi in gioco e a rischiare tutto sulle coste inglesi: essere finalmente un vero padre per Ivar, insegnare al figlio a non lasciarsi sopraffare dalla propria disabilità e piuttosto ad accettarla con coraggio, facendo della propria debolezza la sua forza; il suo legame fra i due è una delle cose più belle del nuovo arco dello show e la speranza è che il personaggio di Ragnar distrutto dal fallimento delle sue imprese passate possa così trovare nuova linfa.

La parentesi inglese è anche un occasione per rivedere Re Ecbert, Judith e Aethelwulf: la storyline del Wessex oltremodo deludente nella prima parte di stagione potrebbe rivelare piacevoli sorprese grazie all'ingresso in scena di Alfred e Magnus, che attendiamo con impazienza di conoscere. 

Interessanti rivolgimenti anche in Terra di Franchia, dove Rollo ormai Duca di Normandia governa da anni le sue terre al fianco della moglie Gisla e dei numerosi figli: la tranquillità raggiunta non è bastata a placare il rumore assordante del martello di Thor e l'arrivo di Bjorn, deciso a raggiungere le terre del mediterraneo dà all'uomo l'opportunità di partire per ritrovare sè stesso e comprendere davvero dove stia la sua lealtà; uno spunto narrativo che ci consentirà forse di rivedere Clive Standen più di quanto avremmo immaginato, ma che allo stesso tempo lascia perplessi considerando quanto Rollo aveva dovuto affrontare per realizzarsi in un luogo e una cultura dove l'ombra lunga di Ragnar non potesse offuscarlo.

Debole e poco convincente sembra anche il proposito di Lagertha, improvvisamente accecata dal desiderio di vendetta contro Aslaug dopo anni di apparente tranquillità al punto tale di rivolgere asce e scudi contro quella stessa gente di cui lei sostiene essere la vera regina: la vendetta è un piatto che va servito freddo, ma forse con tali tempistiche e motivazioni lo è un po' troppo, in un episodio di assestamento che riporta vecchi giocatori sulla scacchiera e scombina nuovamente gli equilibri esistenti senza badare troppo ai lunghi anni trascorsi, invisibili sui volti delle protagoniste quanto in alcune delle loro storie. 

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