lunedì 21 marzo 2016

Vikings 4x05: Promised




La notizia del rinnovo di Vikings per una quinta stagione da 20 episodi non ci coglie certo di sorpresa: la serie scritta da Michael Hirst ha successo e continua ad essere molto amata, prima serie originale di History Channel e indiscusso successo di un canale che ha avuto la forza di rischiare con un prodotto in grado di mixare col giusto equilibrio intrigo, avventura e ricostruzione storica: giunti al quinto episodio della quarta stagione non possiamo però evitare di domandarci se la scelta di raddoppiare l'arco della serie sia stata effettivamente saggia, considerando quanto questo stia costando a una lenta progressione degli eventi e del percorso personalissimo dei singoli personaggi.

La figura di Ragnar Lothbrok, un tempo leader carismatico pronto a lanciarsi in ambizione avventure e viaggi per mare continua a restare rinchiusa in un bozzolo di stanchezza e disillusione, un uomo che persa la lealtà degli amici e della moglie non può che rifugiarsi in sè stesso e negli incubi che lo tormentano: la presenza di Yidu dovrebbe rappresentare un catalizzatore importante per la sua personalità, ancora incuriosita e affascinata da civiltà sconosciute, quanto per il suo desiderio ormai rimasto inappagato da tempo (Aslaug è diventata praticamente un'estranea), ma la Cina è troppo lontana per essere più che un semplice miraggio e non è chiaro se gli autori stiano cercando di dare un'ultima scossa a un personaggio che ha dato alla serie tutto ciò che possedeva.

L'ombra di Harald Finehair continua ad allungarsi su Kattegat e nonostante il re abbia promesso la sua alleanza in vista di un nuovo attacco a Parigi la diffidenza nei suoi confronti è giustamente notevole: completamente assorbita dall'educazione di Ivar, Aslaug dimostra ancora una volta di essere una donna del suo tempo e di essere una degna figlia della sua gente, continuando ostinata nel suo progetto di fare del figlio un vero vichingo senza insegnargli a distinguere fra giusto e sbagliato e convincendolo che usare la violenza e la durezza lo aiuteranno a ottenere ciò che la vita vorrebbe negargli.

A riemergere invece con nuova dignità è il personaggio di Lagertha, la valchiria che tutti abbiamo amato fin dal primo episodio e che sembrava destinata ad essere messa da parte per il resto della stagione, quando invece stava solo aspettando il momento propizio per riaffermare la propria supremazia sul feudo che Kalf le aveva portato via.

Mentre Bjorn prepara la sua vendetta contro chi ha tentato di reclamare la sua vita nella neve ostile, il fronte parigino e quello britannico continuano a muoversi a colpi di piccoli intrighi di corte: si può e si deve fare di più, ma nel bene e nel male la stagione è ancora lunga.


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