domenica 4 maggio 2014

Vikings 2x09: The Choice



Scegliere se perpetrare un tradimento e restare leali, scegliere a quale divinità consacrarsi e a quale popolo appartenere, scegliere la miglior strategia per acquisire alleati e consolidare il proprio potere: The Choice, penultimo episodio della seconda stagione di Vikings, risolve parecchi conflitti e costringe i suoi protagonisti a prendere coscienza dei loro stessi limiti stemperando l'aura leggendaria che li ha sempre accompagnati e protetti, ma predispone assetti politici tali da indurci a pensare che il finale non potrà esimersi da rimandare alcune pregnanti questioni al terzo appuntamento con la serie scritta da Michael Hirst.


La prima scelta a rivelarsi determinante è l'attacco che le forze di Re Horrik hanno sferrato agli emissari di Re Ecbert, senza minimamente consultare Ragnar e Lagertha, alla fine dello scorso episodio: pronto a sfruttare la situazione a suo vantaggio Re Ecbert prende a modello il pagano Cesare per pianificare le sue mosse e dare battaglia, costringendoci a osservare che nonostante l'inevitabile empatia con il carisma del popolo vichingo una sonora sconfitta era ciò che ci voleva per rendere credibile l'arco narrativo di Ragnar e dei suoi uomini; dinanzi al rifiuto di Bjiorn di accettare il nome "Ironside" a ragione del favore divino ricevuto in una bruciante sconfitta l'ambiguità fra realtà e leggenda si fa interessante e tragicamente più vera.


La vittoria di Ecbert è un trionfo che conduce in territori inaspettati: non tanto interessato a schiacciare i suoi nemici quanto a dimostrargli di avere i mezzi per sottometterli, il Re del Wessex palesa il suo iniziale disegno di sfruttare gli Uomini del Nord come Mercenari per difendere il Trono della Principessa di Mercia Kwenthrith, in modo da assicurarsi l'alleanza di uno dei Regni più potenti d'Inghilterra.

Deciso a tornare in patria insieme a Rollo, rimasto gravemente ferito durante lo scontro con le forze britanniche, Ragnar ha finalmente l'opportunità di rivedere Athelstan: ci saremmo aspettati uno scontro verbale e fisico forte della durezza e della tempra di un vichingo che si è dimostrato incapace di perdonare in numerose occasioni, ma Ragnar ha sempre rispettato la diversità dell'amico senza mai rinnegare l'affetto nei suoi confronti; la scelta di Athelstan, dettata non tanto dalle ingenti questioni religiose che l'hanno tormentato nel corso di questa stagione ma dal bisogno di ritrovare quella che ritiene la sua vera famiglia, è un sollievo per lui come per lo spettatore.

Mentre attendiamo di conoscere le prossime minacciose mosse che la nuova alleanza fra Horrik e Floki sembra intenzionata a mettere in atto e salutiamo preoccupati la tenera coppia composta da Bjiorn e l'ex schiava Porunn ( la certezza che tutto finirà in tragedia è quasi matematica) ci prepariamo all'episodio finale soddisfatti per l'ottimo lavoro che Vikings ha svolto finora, pur consapevoli che la partita è ancora aperta e dei colpi di scena sono ancora possibili.



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