giovedì 24 ottobre 2013

Downton Abbey 4x05




Pur essendo già giunti a metà della serie, è ancora presto per fare un bilancio della quarta stagione di Downton Abbey e dire se tutte le nostre aspettative sono state davvero appagate: nel frattempo, è un sollievo che Julian Fellowes abbia scelto di contravvenire alla tradizione che in passato aveva fatto dell’episodio 5 un crocevia di lacrime e dolori restituendoci un episodio di transizione pacifico, divertente, commovente e a tratti persino inquietante.



I momenti più toccanti sono come prevedibile riservati alla storyline di Anna, giunta a un punto di svolta grazie anche all’insistenza di Mrs Hughes: in passato sono state sollevate perplessità sulla felicità, quasi stucchevole nella sua immobilità, dei coniugi Bates, ma grazie alle interpretazioni sentite di Joanne Froggatt e Brendan Coyle per la prima volta dopo tanto tempo ci siamo sentiti di nuovo vicini alla coppia, ancora innamorata e più che mai decisa ad affrontare anche la più difficile delle prove.

Chi teme però che tutto sia stato archiviato troppo rapidamente finirà senza dubbio per ricredersi: lo sguardo minaccioso e le dichiarazioni assai poco rassicuranti di Bates sono il simbolo di una promessa di vendetta che domanderà presto il conto.

Per il resto, con poche novità nell’orizzonte sentimentale di Mary ( è bello rivedere intorno a lei Evelyn Napier, per quanto sembra difficile che possa essere un potenziale candidato alla sua mano) e a parte una dolcissima scena che la vede nella nursery insieme a Branson per interagire finalmente con il figlio George e la nipotina ( farebbe davvero bene ai personaggi avere più scene con i bambini), l’episodio lascia spazio alla delicata situazione dei contadini e degli affittuari di Downton, sottolineando nuovamente le numerose difficoltà che incorrono nel passaggio da una vecchia gestione della terra alle idee socialiste proposte dai tempi: del tutto tagliata fuori dai problemi della tenuta, Edith si muove invece misteriosa in città attendendo notizie dal suo Michael, conservando segreti che conoscendo il fatalismo di Fellowes non esiteranno a venire fuori in modo drammatico.

La parte più riuscita resta però la parentesi downstairs che vede Alfred chef per un giorno nel tentativo di ottenere un posto al Ritz: la cameriera Gwen aveva già tentato con successo di perseguire una carriera da segretaria perchè voleva qualcosa di più di una vita passata a servizio, ma le scene che vedono il ragazzo coccolato da tutta la servitù e poi dato in pasto a un severissimo capocuoco sono gradevoli e deliziose al punto giusto; ogni tanto, la semplicità, il sorriso e la riconciliazione recuperano terreno contro la più facile inclinazione alla tragedia e va benissimo così.


4 commenti:

  1. sono ancora alla prima, finita quella posso dire di essermi innamorata follemente del series...
    non vedo l'ora di recuperare quelle successive!

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  2. Comunque veramente, se Fellowes come sembra se la prende ancora con Edith e' un po' troppo. Cosi' come dei complotti di Thomas, non se ne puo' piu'. O delle sfighe di Anna e Bates. Mi sembra che i personaggi comincino ad essere un po' troppo prigionieri dei ruoli a loro assegnati fin dall'inizio, senza una possibilita' di evoluzione, anche quando, come nel caso di Thomas e di Edith, sembrava che stessero prendendo una piega diversa...

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    1. Thomas non riesce proprio a uscire dalla caricatura, accidenti Giuliano, perchè non lo lasci crescere in santa pace! Sono tanto preoccupata per Edith, Giuliano proprio non ce la fa a lasciarla in pace, perchè deve andarle sempre tutto male? Accidenti è il mio personaggio preferito, altrove l'hanno affettuosamente definita tanto ingenua da sfiorare il ritardo mentale, ma io non ci sto proprio, l'ho sempre trovata molto ma molto più interessante di Mary che fra l'altro potrebbe anche smettere di darle addosso solo perchè apre bocca: vorrei che si riprendesse di nuovo la strada del giornalismo per dare spazio alla sua emancipazione e non con una possibile gravidanza, che invece sembra la cosa più probabile nella logica di Giuliano...MI RIFIUTO DI CREDERE CHE GREGSON SIA UN IMPOSTORE, NO.

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