mercoledì 16 gennaio 2013

Cloud Atlas


"Narrami, o Musa, dell'eroe multiforme, che tanto
vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia:
di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri,
molti dolori patì sul mare nell'animo suo,
per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni."

(Omero, Odissea)

Un anziano cantastorie siede davanti al fuoco e narra le avventure di uomini audaci, voci in lontananza che in un mondo privo della scrittura affidano ogni speranza alla sola forza delle parole: con una scena d'apertura vicina per solennità e atmosfere al proemio di un poema omerico Cloud Atlas mette subito in chiaro di voler essere un'opera pronta a rischiare per appagare la sua ambizione, ma non appena il vortice di personaggi che con rapidità si susseguono sullo schermo inizia a travolgerci e a stordirci il parallelo diviene sempre più azzeccato; abbandonate le pagine del libro di David Mitchell, la lunga Odissea dell'umanità scritta su volti dispersi nel tempo e nello spazio cresce rigogliosa nella potente architettura visiva che i fratelli Wachowski hanno costruito per noi insieme a Tom Tykwer.

"A half-finished book is, after all, a half finished love affair."

Con 6 inconfondibili storie diverse per ambientazione, genere e stile il rischio che Cloud Atlas fosse un frammentario pastiche a episodi era piuttosto elevato: il solido team di registi è invece riuscito nell'impresa titanica di riunire 6 film in un uno, dividendosi la gestione delle ambientazioni secondo la propria versatilità per regalarci 2 ore e 52 minuti di cinema sorprendente, incantevole, divertente e straziante.


Dal romanzo ottocentesco a quello epistolare, dalla Spy Story anni '70 alla commedia nera, dalla fantascienza distopica con atmosfere alla Blade Runner a un primitivo futuro post apocalittico, Cloud Atlas offre generi letterari e cinematografici a sufficienza per soddisfare anche il palato più esigente, per quanto non tutte le storie abbiamo la forza di stare in piedi da sole con la medesima intensità.


A rendere ogni segmento narrativo unico e indivisibile dagli altri è il meccanismo di incastri, tecnica e pur raffinata orchestrazione dell'autore, che grazie all'ottimo lavoro al montaggio sposta la stratificazione dell'intreccio su un livello deliziosamente metacinematografico(il film ispirato al surreale romanzo autobiografico dell'editore Cavendish, proiettato in gran segreto nella Seoul del 2144, esplicita definitivamente il processo): favorita da una regia omogenea tutta dalla parte della fluidità del racconto la rete universale si intesse fitta intorno a noi, concentrando momenti chiave e topoi ricorrenti, per alternare con regolarità le scale dell'odio e dell'amore fino a imprigionarci lentamente nelle sue maglie.

"Our lives are not our own. We are bound to others. Past and present. And by each crime; and every kindness we birth our future. "

La scelta di lasciar interpretare la grandissima varietà di ruoli sempre allo stesso gruppo di attori, spesso nascosti sotto maschere tanto ben confezionate da rimettersi del tutto allo spirito d'osservazione dello spettatore, è senza dubbio efficace nell'aiutarci a ricostruire il percorso di una reincarnazione che non conosce barriere temporali, spaziali, razziali o sessuali, perché tutti possano scegliere se difendere il bene o continuare a perpetrare il male e pagare il giusto prezzo alla legge del contrappasso: come il giovane avvocato Adam Edwing(Jim Sturgess), che si ritrova ad attraversare l'oceano per lottare contro la schiavitù e ricongiungersi alla sua amata per poi ripetere un percorso quasi identico nella terrorizzante Seoul del futuro, o il simpatico editore in cattiva fortuna Timothy Cavendish( Jim Broadment), rinchiuso in una casa di riposo da incubo nel 2012 forse per espiare le colpe degli ambigui personaggi incarnati in passato, la giornalista Luisa Rey( Halle Berry), destinata a tornare spesso come figura salvifica e infine tutti i personaggi negativi interpretati da Hugo Weaving ( visibilmente divertito in veste di infermiera nella parentesi Cavendish) e Hugh Grant, incapaci di cambiare nonostante le tante occasioni che la ruota gli ha offerto: il vero simbolo del contrappasso è però il personaggio di Tom Hanks, viscido e grottesco nella maggior parte nelle sue apparizioni e solo alla fine disposto a respingere l'ombra della sua oscurità (un altro mirabile travestimento di Hugo Weaving) e a fare ammenda.

"What is an ocean but a multitude a drops?"

Se la ribelle Somni 451(Bae Doona), vittima di un mondo che ha finito per divorare sé stesso e che non è poi tanto lontano dalla schiavitù delle piantagioni nel XIX secolo è il simbolo di un messaggio di speranza che trascende sé stesso e viaggia al di là della catastrofe, a sembrare più isolato dagli altri e con minori opportunità di riscatto( forse per non aver lottato abbastanza contro un destino avverso) è Robert Frobisher, musicista inquieto nella Edimburgo del 1936: ciononostante, il personaggio interpretato da Ben Whishaw scandisce inconsapevolmente il battito del film e ne diventa l'anima più importante, lasciandoci in eredità una sinfonia come eco delle tante voci dell'umanità insieme al ricordo di un amore disperato che pur costretto a morire una volta non sarà mai dimenticato.

Alcuni troveranno l'operazione ostica e pretenziosa, ma chi si lascerà trasportare dalla corrente per immergersi nell'oceano di Cloud Atlas troverà una delle gocce più preziose dell'inizio di quest'annata cinematografica: gli uomini sono solo nuvole di passaggio su questa Terra, ma la lunga marcia dell'Atlante continuerà finché ci sarà ancora qualcuno disposto a scegliere il cuore e a vivere una vita di passione, per quanto imprevedibile e crudele questa possa dimostrarsi.


Ps:

1)Cloud Atlas è un film che si odia o si ama, ma non siate troppo severi nei vostri giudizi: come ci insegna la storia di Timothy Cavendish, una critica spietata e non adeguatamente motivata potrebbe portare a fastidiose e spiacevoli conseguenze.
2)Avete giocato anche voi a "riconosci sotto il trucco e in ogni ruolo tutti gli attori di Cloud Atlas"? Io ho contato 4 Jim Sturgess, 4 Halle Berry, 4 James D'Arcy, 4 Hugo Weaving, 4 Hugh Grant, 4 Ben Whishaw e ben 5 Tom Hanks. Qualcuno mi è sfuggito, senza dubbio.


21 commenti:

  1. ok adesso devo proprio vedermelo, ero già curioso prima ... tu hai letto anche il romanzo per caso?

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    1. Nono il romanzo non l'ho letto e a dire il vero non ne sapevo moltissimo finchè non si è iniziato a parlare del film ;). Anche sul libro c'è molta divisione: c'è chi dice che sia bellissimo e c'è chi invece l'ha trovato dispersivo e poco stimolante...
      Il film comunque si può comprendere perfettamente anche senza partire dal romanzo,anche perchè così mantieni intatti il gusto e la suspence quando si scoprono i vari intrecci. vai tranquillo! ;)

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  2. Mi hai convinto!
    Lo andrò a vedere, senz'ombra di dubbio.
    Con questa recensione mi costringi a ribadirlo, sei la mia film critic favorita.
    Mi avevi già convinta ai versi di Omero...pensa un po' (: Speriamo solo che i "4 Tom Hanks" non deludano le mie aspettative.
    E' sempre un piacere leggerti, senza contare che il tuo blog l'ho accuratamente inserito tra i preferiti.
    Applausi e riverenze!

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    1. thank you my dear!:)
      i vari Tom Hanks sono quasi tutti grotteschi nei travestimenti e anche nella performance, ma a seconda del ruolo la cosa è chiaramente voluta;)
      Il film io l'ho trovato bellissimo, se sei ben disposta a seguirlo sono sicura che ti piacerà.
      thank you again for your attention!!!

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  3. la mia opinione è solo leggerissimamente divergente dalla tua... :D

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  4. #teamcloudatlas con te! Un gran gran film, che sì, o si odio o si ama! Viste le emozioni che ha saputo darmi io lo amo!
    ps: anch'io ho giocato al riconosci l'attore, fortunatamente nei titoli di coda venivano mostrati in tutte le loro parti :)

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    1. che bello conoscere altri membri del #teamcloudatlas! Uniamoci insieme e marciamo contro Cannibal!XD
      il film è davvero emozionante, ma più leggo le stroncature più mi rendo conto che è tutto legato alla propria percezione delle cose e alla disponibilità a recepire il messaggio, in questo caso più che in altri...
      Sui titoli di coda in alcuni casi sono rimasta sconvolta,col trucco hanno fatto davvero un buon lavoro!:)

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    2. Molto più che in J. Edgar, davvero!
      Bisogna ribadirlo allora: o si odia o si ama, comunque credo che andare con uno spirito aperto a vederlo non farebbe male. E poi per quanto la trama possa sembrare scollegata, quei paesaggi? Quella fotografia? Quelle creazioni futuristiche? Su, basta tutto questo per salvarlo!

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  5. È piaciuto parecchio anche a me.
    Sicuramente, appena possbile, lo rivedo anche in originale, perché il doppiaggio di Zachry l'ho trovato un pochino fastidioso (mi ricorda gli orchi di Milo Cotogno o come si chiama il tizio lì).

    Bae Doona che fa l'immigrata inc...ta è fantastica. :D

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    1. per la parte del futuro post apocalittico la questione doppiaggio era ancora più spinosa del solito perchè l'inglese che parlano i sopravvissuti è alquanto alternativo rispetto a quello corrente ( un'invenzione di Mitchell a quanto pare)... a maggior ragione versione originale sempre e comunque :)

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  6. Che anche l'originale sia alternativo è indubbio, magari si poteva inventare qualcosa anche qui.
    Ma alla fine chissene, la mia opinione in merito al film non cambia; considerando anche tutti gli onanismi mentali che hanno seguito la visione, una fatica! :)

    "più leggo le stroncature più mi rendo conto che è tutto legato alla propria percezione delle cose e alla disponibilità a recepire il messaggio, in questo caso più che in altri" cit.
    Concordo in pieno.

    P.S. c'è un motivo particolare per cui non mi fa commentare con l'account Wordpress?

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    1. mmmm non lo so proprio, altri riescono a commentare da wordpress senza problemi...misteri della piattaforma, purtroppo non me ne intendo molto in materia :(

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  7. Sono d'accordo con te, io l'ho apprezzato molto e avevo appena terminato di leggere il libro. Uno dei rari casi in cui il film non tradisce il testo, anzi, lo esalta. Anche io mi sono divertita nella caccia all'attore e per fortuna alla fine hanno mostrato ognuno con accanto tutti i nomi dei personaggi interpretati. Salutissimi, Annarita. :-)

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  8. un'opinione del tutto diversa dalla valanga di stroncature che ho letto e sentito in giro! Leggendo quello che scrivi mi sentirei quasi tentata, ma ormai ho detto al cannibale che non l'avrei mai visto ;)

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    1. ma non ti preoccupare del Cannibale! Vedrai che sarà clemente e ti perdonerà. Dai fai un tentativo!

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  9. Condivido pienamente la tua recensione, e mi ha colpito la grande affinità con la mia, soprattutto rispetto ai rimandi omerici. Ti ringrazio per essere diventata una mia nuova lettrice, e ricambio senza dubbio la cortesia. A presto :)
    P.S. Adesso ti linko pure nel mio blogroll.

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    1. Grazie a te! Hai ragione,siamo molto affini nel modo di vedere il film, che bello trovare qualcuno che abbia davvero compreso il messaggio ;)

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  10. Quando ho letto la trama la prima volta ho temuto che la narrazione fosse troppo confusa e difficile da seguire, ma leggendo la tua e altre recensioni, mi sembra di capire che il regista è stato davvero bravo nel legare gli episodi con un unico filo logico. Quando lo vedrò starò attenta anch'io al gioco dei ruoli XD
    P.S. La citazione iniziale mi ha riportato indietro nel tempo, chi ha tradotto Omero non lo scorda mai ^-^

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  11. Bellissima recensione! Io vi ho trovato diversi difetti, ma alla fine è impossibile non lasciare cullare e catturare! Se ti va, ti invito a leggere la mia recensione! Comunque, per ritrovare tutti gli attori e i loro rispettivi ruoli ti suggerisco di guardare qui:
    http://geektyrant.com/storage/2011-post-images/cloud-atlas-infographic.png

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