mercoledì 4 luglio 2012

Brave


 Merida: [voice over]" Some say our destiny is tied to the land, as much a part of us as we are of it. Others say fate is woven together like a cloth, so that one's destiny intertwines with many others. It's the one thing we search for, or fight to change. Some never find it. But there are some who are led."

Possedere un primato d'eccellenza non sempre è una condizione da invidiare: successo e prestigio sono inclusi nel pacchetto, ma ad ogni traguardo raggiunto la crescente aspettativa del pubblico per novità ancor più sorprendenti rischia di diventare insaziabile e deleteria; la questione sembrava ormai normale amministrazione per la Pixar, regina indiscussa dell'animazione che regalandoci anno dopo anno capolavori come Toy Story, Alla Ricerca di Nemo, Monsters and Co, Ratatouille, Wall-e e Up, aveva costruito un impero talmente solido da rendere imperdonabile qualsiasi distrazione.
Tuttavia, dopo aver assistito a un non eccelso Cars 2 dettato più da ragioni di marketing che di cuore, la paura che qualcosa si fosse incrinato nella casa di John Lasseter ha come previsto colpito senza pietà anche i fan più fedeli, certi comunque che il piccolo incidente di percorso sarebbe stato facilmente dimenticato grazie alla prossima fatica degli Studios.

Diretto da Mark Andrews e pronto a difendersi schierando in battaglia la prima principessa della storia della Pixar, Brave è riuscito a vincere la sfida con un film ben più lineare e immediato dei suoi predecessori, ma non per questo meno ambizioso.

Principessa di DunBroch, reame medievale nel cuore delle Highlands Scozzesi, Merida è un'adolescente ribelle e indomita come la riccia chioma rossa che ama lasciare libera al vento: gelosa della sua libertà, la ragazza si trova ben più a suo agio con il padre Fergus, sovrano simpatico e gioviale, che con la madre Elinor, regina nobile e composta come i suoi lunghi capelli raccolti che vorrebbe trasformare la figlia in una lady raffinata e prepararla per il matrimonio.

Costretta ad accettare un marito fra i figli dei capi dei clan che gareggiano per la sua mano, Merida umilia i pretendenti e cerca conforto nella foresta: nel tentativo di far cambiare idea alla madre grazie a un incantesimo, scaglierà sulla sua famiglia una maledizione che rischierà di distruggere per sempre tutto ciò che amava.

Alle prese con un conflitto intergenerazionale di tipica fattura disneyana, la nostra eroina soffre per i continui contrasti coi desideri della famiglia, ma alla differenza di altre illustri colleghe principesse questo non ha niente a che vedere con la separazione da un aitante innamorato: dotata della freschezza e della spontaneità tipiche della sua età e ben lontana dall'essere uno stereotipato figurino tutto sorrisi e buoni sentimenti(tratti felici condivisi con la recentissima Rapunzel della Disney), Merida lotta semplicemente per affermare sé stessa e la propria indipendenza, rifiutandosi di cedere a compromessi e responsabilità troppo grandi per la sua età e soprattutto di diventare una copia della madre Elinor, certa di sapere senza appello cosa sia meglio per il  futuro della figlia.

Senza principi azzurri in circolazione e con una strega che ben lungi dall'essere la cattiva di turno è invece una deliziosa vecchietta che si diletta di artigianato, la prima favola della Pixar rompe gli schemi del genere per raccontarci il legame, potentissimo nella sua semplicità eppure spesso trascurato dalla tradizione, fra una madre e una figlia come tante: a minacciare la splendida tela intrecciata dalle due fra il calore di un abbraccio e dolci ninne nanne davanti al focolare(in una commovente scena che non può non ricordare il Dumbo della Disney, uno dei film preferiti di Lasseter) non è tanto la furia del terribile orso Mor'du, creatura misteriosa che si aggira nella foresta e anima le leggende del Regno, quanto un pericoloso strappo d'orgoglio che solo l'amore riuscirà a rammendare.

Come in un libro di fiabe illustrato, a far innamorare subito di Brave è comunque la sua straordinaria ricchezza visiva, che grazie all'avanzata e ormai imbattibile tecnologia riproduce i paesaggi mozzafiato delle Highlands con realismo sconvolgente: grazie a un buon 3D che per fortuna non tradisce la qualità dell'immagine, preservando il contrasto fra i colori brillanti delle verdi foreste di DunBroch e le  oscure sfumature della notte nebbiosa, l'immersione è tale da farci quasi dimenticare di trovarci nel bel mezzo di un film d'animazione; l'assoluta devozione per i dettagli nel comparto tecnico si manifesta anche nel look dei personaggi, vestiti dei tartan scozzesi con la cura che solo una costumista saprebbe dare e davvero espressivi nelle loro prove "attoriali", complice una vibrante cascata di ricci rossi che si candida a diventare la pettinatura più invidiata della stagione cinematografica.

Accompagnato a suon di flauti e cornamuse dalle ottime musiche di Patrick Doyle, il viaggio in questa terra ricca di miti e leggende non rinuncia alla giusta dose di humour e leggerezza con una galleria di caratteri irresistibili, dai pestiferi e adorabili fratellini di Merida ai rumorosi e pittoreschi clan del regno; altro punto di forza è il doppiaggio originale (destinato a perdersi nella versione italiana)che riunisce nomi del calibro di Billie Connolly(Fergus), Robbie Coltrane(Lord Dingwall),Kevin McKidd(Lord McGuffin) e Julie Walters(la strega), ma soprattutto Emma Thompson(Elinor) e Kelly McDonald, molto più adatta a interpretare il vivace temperamento di Merida di quanto non potesse esserlo l'americana Reese Witherspoon(prima scelta per la parte).

Maestra nel tradurre la poesia del quotidiano in magica avventura, la Pixar torna di nuovo a stupirci con un film prezioso e di grande impatto emotivo; per tutti i figli che spesso temono di deludere le speranze dei genitori, per tutti i genitori che a volte temono di perdere l'affetto e il rispetto dei figli, per tutti quelli che cercano dentro di sé la forza di lottare per i propri sogni e finiscono per trovare anche qualcos'altro: il coraggio di crescere, amare, comprendere e perdonare.

Ps: 1) la battuta del cuore: "I don't want to get married! I want to stay single and let my hair flow in the wind as I ride through the glen, firing arrows into the sunset!"
2)La proiezione di Brave è preceduta dal cortometraggio "La Luna" di Enrico Casarosa, una cosetta dolcissima quanto una pioggia di zucchero sui Pan di Stelle e estremamente tenerosa(scoprirete che il paragone è particolarmente azzeccato): ADORO.
3)Ho visto il film in anteprima e in lingua ORIGINALE alle Giornate Professionali di Cinema che si sono svolte dal 25 al 27 giugno al Palacongressi di Riccione.
Il racconto di come abbia avuto l'opportunità di prendere parte a questo straordinario evento seguirà, esami permettendo, nei prossimi giorni.

10 commenti:

  1. L'anteprima, che invidia *__*
    Brave è un film che vorrei proprio vedere e sono contenta che sia carino come immaginavo!!

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  2. La Scozia mi manca tra le mete ambite, e le rosse mi sono sempre piaciute, perciò penso che nn me lo perderò quando, con la dovuta calma ovvero il 5 settembre, uscirà ANCHE nelle sale italiane ...

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  3. aaaaaaah questo è uno dei film che usciranno la prox stagione, lo aspetto con ansia :)

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  4. Ciao, arrivo da Machedavvero e volevo dirti che il tuo blog e' bellissimo! Da cinefila appassionata, ti seguirò!

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  5. Ecco che l'avevi vista anche tu la vicinanza con Rapunzel (chioma compresa!)
    Vero, splendido anche il corto...come sempre con Pixar!
    Devo assolutamente rivederlo in lingua originale, comunque, anche se l'unico fastidio me lo hanno creato Iacchetti e Shapiro (effetto Leone di Narnia/Mal dei Primitives: perchè far doppiare in italiano uno con l'accento inglese?!), mentre Giobbe Covatta non l'avevo quasi riconosciuto. Fortunatamente parlano abbastanza poco, non rovinando troppo il senso di immersione uditiva degli spettatori.
    un saluto anche di qua,
    -Raevan-

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    1. si ma in senso buono, perchè Rapunzel è già meno disneyana del solito essendo molto fresca e spontanea come adolescente a differenza di altre colleghe complessatissime!però alla fine c'è sempre il lieto fine matrimoniale che è l'elemento convenzionale che brave non ha( non ho niente contro i matrimoni, ma anni di lavaggio del cervello disneyano possono fare male a tante bambine innocenti):)
      assolutamente da rivedere in lingua, lo Scottish accent è una GODURIA(+emma thompson poi, GODURIA A 1000)...grazie per il commento anche qui! a presto!

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  6. Si, si, ma infatti anche il mio, di parallelismo non aveva nulla di negativo; e concordo, anche qui, che il finale matrimoniale sia quello che più separa i due film (e "pixarizza" Brave rispetto a Rapunzel).
    Seguirò il consiglio di vederlo in lingua originale, allora!

    PS:beata te che non hai nulla contro il matrimonio, allora... ;)

    buon weekend!

    -Raevan-

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  7. concordo sulla lettura, e sono rimasto a bocca aperta per la cura maniacale dei dettagli e la resa perfetta (v. gli orsi nelle varie versioni) nonostante la grafica a prima vista potesse apparire "semplice".

    ps: "...la paura che qualcosa si fosse incRinato nella casa di John Lasseter ..." (non "inclinato")

    zioluc

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    1. grazie per il commento e per la segnalazione,errore di battitura, off course.

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