giovedì 20 ottobre 2011

A dangerous method


Che la psichiatria fosse poco amica del grande schermo non era un mistero, ma pochi si sarebbero aspettati che con la sua ultima fatica David Cronenberg sarebbe caduto rovinosamente prigioniero del suo stesso metodo e di un soggetto tanto complesso quanto sconsigliabile: affascinato dalle piaghe più infette del labirinto della mente, il maestro del Body Horror abbandona senza timore le mostruose lacerazioni della carne per penetrare con precisione chirurgica in ferite invisibili all'occhio ma non per questo meno devastanti.

Peccato allora che la patologia venga sacrificata in favore di una messa in scena elegante e raffinata, dove poco rimane della costante tensione erotica che dovrebbe divorare il legame fra il Dottor Jung ( un Michael Fassbender in parte ma senza grandi sforzi) e la sua paziente e futura collega Sabina Spielrein: chiusa in fretta la parentesi dell'isteria con una Keira Knightley dai movimenti facciali esasperati e  risibili nonché costantemente sopra le righe, il rapporto di dipendenza con il medico svizzero trova la sua dimensione solo come strumento di indagine clinica, per finire poi placato da lunghe ellissi temporali che pretendono  un evoluzione dei protagonisti passivamente accettata ma mai mostrata allo spettatore. 

Poco sentita anche l'entrata in scena del professor Freud, prima mentore di Jung e poi punta scomoda nel triangolo intellettuale e fisico con la Spielrein , interpretato da un Viggo Mortensen forse annoiato per esigenze di copione ma certamente non aiutato da una sceneggiatura che, del tutto concentrata su un improbabile sintesi del materiale psicanalitico, si rifiuta di concedere il giusto spazio ai personaggi.

Rinunciando volontariamente a ogni possibile deviazione romantica e sentimentale offerta dagli eventi( cosa che invece aveva salvato "prendimi l'anima", il film di Roberto Faenza del 2003 che racconta con più ampio respiro le vicende di quegli anni), "a dangerous method" si rivela una seduta di terapia lunga e verbosa , pronta a dialogare con chi abbia competenza della materia ma esangue e distaccata nei confronti di tutti gli altri. 

14 commenti:

  1. Anche a me è parso freddo, troppo per Cronenberg.
    Lo posterò domani, comunque grossa delusione, nonostante l'elegante messa in scena.

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  2. Cronenberg non ha messo mano alla scritto e si vede tanto, c'è proprio la mancanza di approfondimenti sul susseguirsi dei momenti estremi, che forse dovevano essere molteplici, più sentiti, non, come hai detto tu, risolti da ellissi.
    La forma c'è e possiamo bearci d'essa, interessante anche l'eleganza di realizzazione nominata, abbiamo modo di farci un'idea di ambienti e situazioni del tempo.
    Come per tanti altri, preferisco i suoi vecchi capolavori ed anche i vecchi minori.

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  3. Tutto sommato "lo distruggi" :-) Penso sia molto difficile trattare la psicanalisi per il grande schermo. Ero curiosa di vederlo, ma in molti ne hanno parlato malino...per le stesse motivazioni che hai citato tu. Comunque.. complimenti! Scrivi molto bene e, in un certo senso, hai migliorato tantissimo il tuo modo di recensire. E' bello leggerti!

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  4. grazie!si rileggendo le prime cose che ho scritto direi che all'inizio ero un po' troppo severa e lapidaria nei giudizi e anche la forma aveva bisogno di miglioramenti...
    più si scrive più si cresce e si migliora=)

    è vero il film non mi è piaciuto, avevo grandi aspettative ma alla fine è stato un po' un buco nell'acqua...molto molto deludente per il grande nome che lo ha diretto...

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  5. D'accordo con te. Incredibile pensare ad un film di Cronenberg di questo tipo.
    Lezioso, verboso, piatto. Purtroppo è questo il risultato.
    PS: E il finale fotocopia del Padrino II?

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  6. è uno dei film più attesi per me, ancora non l'ho visto ma ci manca ormai pochissimo, visto che è uscito il nuovo film da me sto facendo anzi continuando la rassegna su Cronenberg, autore per altro che stimo molto, complimenti per il blog :)

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  7. addirittura risibili le facce della keira?
    a questo punto sono più curioso di vederlo...

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  8. ci sei andata giù molto, ma molto leggera, soprattutto con keira.
    come han fatto a non premiarla con un razzie award? :)

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  9. anzi, mi sa che devono ancora farli, quest'anno...

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    1. ehehehe lei se lo merita senza dubbio!le sue smorfie iniziali sono davvero strabilianti...nel senso più orrorifico del termine!

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  10. "le sue smorfie iniziali sono davvero strabilianti...nel senso più orrorifico del termine!"

    Parole sante Alessia.

    Concordo perfettamente con la lucida analisi che hai fatto su questo mezzo passo falso del grande Maestro.

    Purtroppo la maggiorata Keira riesce sempre ad affossare qualsiasi pellicola in cui è presente, con quelle sue smorfie al limite del tollerabile, con quella puzza sotto il naso un po' fighetta che proprio non riesce a lasciare a casa.

    Non capirò mai come possa questa attrice avere il successo che ha, la farsa che mette in scena ogni santa volta è roba da teatro, al massimo. Sul grande schermo non mi ha mai comunicato nulla, mai. E' riuscita pure a rovinarmi la simpatica saga dei Pirati dei Caraibi, bah.

    Il fatto che Viggo in questo film fosse palesemente fuori fuoco credo sia indiscutibile. Alla fine l'onnipresente Fassbender è quello che ne è uscito meglio, molto più credibile e a suo agio nella parte di quanto non fossero gli altri.

    Mah, un film davvero troppo liscio e pulito, non graffia. Quasi non sembra che sia stato girato da quello che considero uno dei più grandi registi del nostro tempo. Aspetto Cosmopolis per vedere qualcosa di più Cronenberghiano, spero.

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