mercoledì 29 settembre 2010

Inception

"Dreams feel real while we're in them. It's only when we wake up that we realize something was actually strange."(Cobb)

Uscendo dalla sala dopo aver assistito alla proiezione di "Inception" non si può non avvertire un senso di disorientamento e instabilità: come quando sognamo di cadere nel vuoto e ci risvegliamo bruscamente in un mondo che ci sembra ostile e solo dopo un po' razionalizziamo che ogni sensazione di gioia , paura e persino dolore era solo nella nostra mente. Il nuovo capolavoro di Christopher Nolan è un sogno in ogni senso, una pellicola dalla tridimensionalità spaziale e temporale come non ve ne erano mai state e forse non ve ne saranno mai, nonchè assolutamente incatalogabile in un genere di riferimento:come i suoi personaggi il film vive su tre diversi livelli sincronizzati alla perfezione con raffinatezza ed eleganza, capace di sintetizzare spunti fantascientifici, una storia d'amore senza confini e scene d'azione mozzafiato.

La tecnologia che consente la condivisione del sogno e la discesa attraverso i suoi più profondi livelli per poter rubare e impiantare le idee non viene mai chiarificata o scientificamente spiegata, perchè non c'è alcun interesse a soffermarsi sul mezzo per un fine: varcare un confine al di là del quale si trova un mondo identico al nostro, freddo e metropolitano,dove gli uomini preferiscono sognare che vivere e dove l'esplorazione del subconscio è ormai prassi tanto consolidata da diventarlo anche per lo spettatore.

Se dunque i sogni vengono sfruttati per plasmare la mente della persona nel suo subconscio dove questa è più vulnerabile , affinchè la vittima cada nella trappola occorre che l'illusione creata sia talmente perfetta da confondersi con la realtà:senza lasciare spazio per fantasie irrazionali o fenomeni paranormali, la pura creazione della mente è finalizzata a disegnare, progettare e controllare un universo dove palazzi e grattacieli possono essere costruiti in pochi secondi, ma senza mai sfiorare l'inverosimile.

Ciononostante un sogno per quanto perfetto è pur sempre degno del suo nome, uno spazio dove le paure e le ossessioni più radicate nel subconscio prendono vita per diventare incontrollabili: Dom Cobb(interpretato magistralmente da Leonardo di Caprio già preparato al ruolo dalla recente interpretazione in "Shutter Island"), ladro di idee per professione divorato dalle proprie ossessioni , è ormai incapace di creare e costruire nuove prospettive e speranze;provato dal dolore come i vecchi di Mombasa, che vanno a condividere il sogno per ritrovare le proprie memorie, egli si costruisce una prigione di ricordi dove intrappolare l'ombra della moglie, incapace di lasciarla andare e di tornare a casa ad affrontare i volti dei suoi figli.


Un legame oltre il tempo e la spazio,incapace di separare realtà e illusione, che brilla nello sguardo della meravigliosa Marion Cotillard,amore e nemesi, capace di dare forma e luce all'ombra della colpa del rimorso di Cobb per sabotare ogni sua missione e non consentirgli redenzione.
"Inception" è anche uno spettacolare film d'azione ottimamente orchestrato con inseguimenti e sparatorie spettacolari ed emozionanti(dalla spettacolare e claustrofobica sequenza dell'inseguimento per le vie di Mombasa alla fantastica scena della lotta senza gravità di Arthur nei corridoi dell'albergo), complice la splendida colonna sonora di Hans Zimmer che coi suoi bassi possenti ci dà il " calcio " necessario per passare al livello del sogno successivo.

Il merito di questa esplosiva combinazione è di una strabiliante sceneggiatura "a matrioska"che pretende la giusta attenzione dagli spettatori(ingiustificabili coloro che dichiarano di non aver capito completamente niente del film definendolo troppo complicato e celebrale)e che sfrutta i personaggi per fornirci i giusti passaggi narrativi: la giovane Ariadne (una brava Ellen Page ), come Arianna nel labirinto del minotauro,non è soltanto l'architetto del gruppo ma anche colei che disegna per noi il percorso attraverso il labirinto del film, lasciando che il pubblico apprenda con lei le regole per attraversare il mondo onirico; il falsario Eames(un fantastico Tom Hardy che finalmente ha l'opportunità di fare il grande salto della sua carriera) riesce ad essere il personaggio più "cool" del team con il suo fascino e la sua sottile ironia, mentre Arthur (elegantissimo e algido Joseph Gordon Levitt) ingiustamente dai più tacciato di mancare di spessore, svolge solo egregiamente il ruolo che il plot gli ha affidato: un personaggio privo di immaginazione e capace di contribuire ben poco alla creazione del sogno(troppo facilmente riconoscibili i raffinati alberghi e i lussuosi palazzi da lui creati)si trova ben più a suo agio quando gli è richiesta semplice azione(lo stesso Eames lo ringrazia ironicamente più volte per il suo scarso contributo intellettivo alle operazioni).


Potremmo restare qui per ore a discutere su possibili spiegoni filosofici o metafisici , nonchè sul finale che tutti ha lasciato nel dubbio e sul perchè e sul per come, ma avere certezze non ci interessa affatto:come Cobb domanda un atto di fede per tornare alla realtà dopo anni di smarrimento nel limbo, Nolan al contrario lo chiede agli spettatori per entrare nella sua mente:il risultato è che adesso non vorremmo più uscirne.

10 commenti:

  1. Quasi quasi mi convinci a vederlo :-)
    Mi era passata la voglia quando giorni fa avevo letto la sintesi della storia, temevo potesse essere una sorta di rimasticatura di "Fino alla fine del mondo" di Wenders.
    Il tuo entusiasmo però è contagioso e dunque chissà che non decida anche io...
    Ciao :-)

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  2. è assolutamente da vedere non devi farti spaventare dalle critiche!se lo segui non ti verrà assolutamente pesante!lieta di esserti stata utile se lo vedi fammi sapere se ti è piaciuto!a presto!

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  3. Film incredibile.
    Poco da dire.
    A una settimana dalla visione ancora ci ripenso.

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  4. Bella recensione e film indescrivibile che spero di tornare a vedere quanto prima! Unica pecca a mio avviso il finale pseudo-aperto: non che mi abbia dato fastidio, ma tutta la vicenda porta ad una naturale conclusione e quel finale forse poteva chiudersi nel modo più ovvio. Ma insomma, questo proprio per cercare un difetto a tutti i costi perché Nolan è stato semplicemente perfetto!!

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  5. si il finale porta a dubitare dell'intero film ma secondo me alla fine la trottola sarebbe caduta comunque poi ognuno può elaborare le sue teorie..io ho deciso di credere a Michael Caine:
    http://gizmodo.com/5651826/inception-ending-revealed-by-sir-michael-caine

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  6. già, un gran bel sogno da cui è proprio difficile (e traumatico) svegliarsi

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  7. Secondo me alla fine lui era ancora nel sogno, la trottola continuava a girare, forse la realtà vera sarebbe stata per lui troppo traumatica, inaccettabile.

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  8. Splendida recensione per un capolavoro assoluto. ;)

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