mercoledì 28 settembre 2011

Just a chat with Hemingway

"All men fear death. It's a natural fear that consumes us all. We fear death because we feel that we haven't loved well enough or loved at all, which ultimately are one and the same. However, when you make love with a truly great woman, one that deserves the utmost respect in this world and one that makes you feel truly powerful, that fear of death completely disappears. Because when you are sharing your body and heart with a great woman the world fades away. You two are the only ones in the entire universe. You conquer what most lesser men have never conquered before, you have conquered a great woman's heart, the most vulnerable thing she can offer to another. Death no longer lingers in the mind. Fear no longer clouds your heart. Only passion for living, and for loving, become your sole reality. This is no easy task for it takes insurmountable courage. But remember this, for that moment when you are making love with a woman of true greatness you will feel immortal." (Ernest Hemingway)



giovedì 22 settembre 2011

Mildred Pierce


“to hell with her.”

Il pregiudizio che da sempre vorrebbe il piccolo schermo schiavo di produzioni di media qualità al fine di soddisfare i difficili palati degli spettatori crolla miseramente dinanzi alle grandi produzioni dell'ultima stagione televisiva americana: l'impeccabile Hbo, già regina incontrastata grazie a "game of thrones" e "Boardwalk Empire" torna a stupire il suo pubblico con “Mildred Pierce”, miniserie in 5 puntate andata in onda sul canale in aprile e recentemente presentata al Festival di Venezia come omaggio al suo regista Todd Haynes, membro illustre della giuria, prima di debuttare per l'Italia su Sky Cinema dal 14 ottobre.

A quasi dieci anni dallo splendido "lontano dal paradiso"(far from heaven) Hanyes torna a raccontare ombre e ipocrisie del sogno americano con una storia tutta al femminile tratta dall'omonimo romanzo di James M. Cain (“il postino suona sempre due volte”) e già brillantemente trasposto da Michael Curtis con una Joan Crawford da Oscar come protagonista: un passato impegnativo, con quale la miniserie evita sapientemente il confronto abbandonando i toni noir della versione del 1945 per quelli del melodramma d'autore, complice una fedeltà al testo originale all'epoca soffocata dalla scabrosità dei temi trattati.

It's the end of the world

"A wise man once said--'the skill in attending a party is knowing when it's time to leave.' We built something extraordinary together. We did this thing. And now we're going to walk away from it.
I hope our fans realize this wasn't an easy decision; but all things must end, and we wanted to do it right, to do it our way. We have to thank all the people who helped us be R.E.M. for these 31 years; our deepest gratitude to those who allowed us to do this. It's been amazing."

Coi tempi che corrono, fra un Vasco Rossi che un giorno annuncia il ritiro e il giorno dopo ci ripensa, l'annuncio dello scioglimento dei REM non avrebbe dovuto sconvolgermi più di tanto e invece(sempre se anche loro seguendo i passi del Vasco non abbiano intenzione di tornare a breve) mi sento triste come dopo la fine di Harry Potter; i più troveranno il parallelo blasfemo e inaccettabile, ma per me dire addio ai REM è un po' come salutare un altro pezzo di adolescenza che se ne va, proprio come il mio caro Harry: perchè non posso dimenticare che nel lontano mesozoico, quando andavo scoprendo le meraviglie della musica per la prima volta registrando su cassetta, le loro canzoni erano quelle che cercavo più disperatamente, nè che ricevere il loro Greatest Hits doppio album per il mio sedicesimo compleanno fu il massimo dei massimi, nè che in viaggio d'istruzione a Barcellona non resistetti alla tentazione di comprarmi Around the Sun al Corte Inglés, nè tutte le volte in cui immersa in montagne di compiti sono sopravvissuta a colpi di murmur e out of time. Perciò, per la serie Radio Nostalgia, ecco a voi la personalissima Top Ten che date le circostanze mi preparo ad ascoltare a manetta. Thank you Guys. For me It's the end of the world.

10- Sitting still

9-Bad Day

8-electron blue

7-all the way to Reno

6-Its the end of the world

5-all the right friends

domenica 18 settembre 2011

Of love and suffering

"Why love, if losing hurts so much? I have no answers anymore: only the life I have lived. Twice in that life I've been given the choice: as a boy and as a man. The boy chose safety, the man chooses suffering. The pain now is part of the happiness then. That's the deal. "





venerdì 16 settembre 2011

brave

"Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere per sempre".

                             













lunedì 12 settembre 2011

the sound of silence

Hello darkness my old friend,
I've come to talk with you again
Because a vision softly creeping
left it's seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
still remains, within the sounds of silence

In restless dreams I walked alone,
narrow streets of cobblestone
'neath the halo of a streetlamp
I turned my collar to the cold and damp
when my eyes were stabbed by the flash of a neon light
split the night... and touched the sound of silence

And in the naked light I saw
ten thousand people maybe more
people talking without speaking
people hearing without listening
people writing songs that voices never share
noone dare, disturb the sound of silence

Fools said I you do not know,
silence like a cancer grows,
hear my words that I might teach you
take my arms that I might reach you
but my words, like silent raindrops fell...
and echoed in the well of silence

And the people bowed and prayed,
to the neon god they made
And the sign flashed out its warning
in the words that it was forming
And the sign said, "The words of the prophets
are written on the subway walls, and tenement halls
and whisper the sounds of silence.




domenica 11 settembre 2011

Where were you?

Cosa facevate l'11 settembre 2001? Da giorni la domanda risuona con insistenza per cercare di capire se e come questa data sia riuscita ad entrare nella nostra semplice quotidianità e a cambiarla per sempre.
Come per molti, il mio 11 settembre 2001 non si prospettava molto entusiasmante, divisa fra una traduzione dal greco che non voleva avere senso apposta per farmi un dispetto e le repliche della cara Ally McBeal, fino a quando le Torri ci sono crollate davanti in diretta a reti unificate e di concentrazione per il greco non me rimase neanche l'ombra: ricordo di essere uscita nel pomeriggio a fare spese e di aver fissato il cielo a lungo, quasi aspettassi che qualcosa di terribile ci cascasse addosso da un momento all'altro; ricordo di aver visto "la strada per il paradiso" con Glenn Close su Rete quattro per prendere un po' di fiato e scappare ai numerosi speciali sugli altri canali (scelta discutibile dato l'impegno che richiedeva la pellicola ma l'importante era cambiare argomento per almeno 2 ore) e di essere andata a dormire fra mille pensieri. 
Il giorno dopo il greco era ancora lì ad aspettarmi ma bastò accendere la radio per capire che niente sarebbe stato più come prima e che il decennio appena iniziato ci avrebbe portato molti momenti difficili senza lasciarci mai davvero al sicuro.

Anche il cinema ha pagato nel suo piccolo le conseguenze di quell'orrore, trasformando ogni fotogramma delle Torri in un inevitabile momento di amarezza e malinconia. La sequenza che mi turba sempre particolarmente?Senza dubbio quella di "mamma ho riperso l'aereo, mi sono smarrito a New York" (home alone 2). Voi avrete di certo la vostra.



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